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Adnkronos) – “L’e-commerce come ‘nemico da contrastare’ è un pregiudizio infondato e superato.I numeri parlano chiaro: il 7% del Pil del nostro Paese è generato dall’impatto che la filiera dell’e-commerce ha sull’economia italiana, a cominciare dagli 1,6 milioni di posti lavoro diretti o indiretti.
La politica non può ignorare queste evidenze: stiamo parlando di un comparto che vale oltre 133,6 miliardi di euro, il cui 37% è assorbito dallo Stato tra imposte e contributi, a beneficio dell’intero sistema.Ad oggi, il 4,7% del totale del fatturato delle aziende italiane viene registrato dal canale e-commerce.
Pur essendo una percentuale in crescita, essendo quasi raddoppiata dal 2014 quando era al 2,2%, le potenzialità di sviluppo di questo settore sono ancora molto ampie.Il grado di digitalizzazione delle nostre imprese è ancora insufficiente e sono necessarie politiche che le supportino nel cogliere le opportunità di aprirsi ai mercati internazionali attraverso il digitale, incrementando l’export”.
E’ quanto ha detto Roberto Liscia, presidente di Netcomm, in occasione della presentazione a Roma della ricerca condotta in collaborazione con Althesys sull’impatto dell’e-commerce in Italia “Occorre intervenire sul sistema educativo italiano orientandolo al digitale con programmi di formazione che forniscano conoscenze operative.Auspichiamo, inoltre, che il Governo adotti strategie di collaborazione sempre più serrate con i soggetti privati a favore del sistema Paese, dove le nuove tecnologie e le innovazioni come l’intelligenza artificiale rappresentano un asset di sviluppo fondamentale per le nostre imprese”, ha concluso. —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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