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Castellammare di Stabia

Dibattito tv Harris-Trump, in gioco anche le tecniche della comunicazione

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Adnkronos) – Uno contro uno, con regole che non si possono aggirare, temi praticamente obbligati e 'punti deboli' che vanno difesi (i propri) e colpiti (quelli degli avversari).Le ultime ore che separano dal confronto fra Donald Trump e Kamala Harris possono essere decisive per i rispettivi staff.

Ci sono stati gli 'allenamenti', le simulazioni e i briefing a preparare i due candidati ma quello che può fare la differenza in un passaggio chiave per la corsa alla Casa Bianca sono le tecniche della comunicazione.  Per tutti e due, oltre ai contenuti da mettere sul tavolo e alle risposte fattuali che verranno prodotte, ci sono da considerare fattori che possono orientare il consenso del pubblico: le posture, il tono, le espressioni del volto e degli occhi.Tutto da giocare nel tentativo costante di valorizzare la propria strategia e cercare di compromettere quella dell'avversario, all'interno di un confronto molto codificato. I suggerimenti e le raccomandazioni devono provare a prevenire gli imprevisti che si possono presentare.

Le tecniche della comunicazione serviranno di più nei momenti di difficoltà, quando saranno affrontati i temi più scivolosi.Abc News, che gestisce il confronto National Constitution Center di Philadelphia che sarà seguito da cento milioni di americani e dal altri milioni di persone nel resto del mondo, ha assicurato che nessun argomento o domanda è stata condivisa in anticipo.

Ma le domande che porranno i due moderatori, David Muir e Linsey Davis, toccheranno gli argomenti che finora hanno infiammato la campagna elettorale: aborto e diritti civili, immigrazione, economia, guerre in Ucraina e a Gaza. Servono risposte convincenti e serve anche la prontezza per eludere o depotenziare le provocazioni che arriveranno.Per Trump ci sono i problemi giudiziari e l'ombra dell'assalto a Capitol Hill, con la credibilità da riconquistare; per Harris la giusta distanza da tenere con l'amministrazione Biden e l'incognita della tenuta sotto pressione.  Poi, ci sono le regole da seguire.

Trump e Harris avranno due minuti ciascuno per rispondere alle domande, senza repliche o interruzioni, con il rivale a microfoni spenti.Questo vuol dire che per confutare le affermazioni dell'avversario servono argomenti contrari e più convincenti.

Sarà fondamentale la capacità di sintetizzare e rendere più efficace possibile ogni singolo messaggio che si vuole far passare.  Seguiranno poi repliche di un minuto e controrepliche.E anche per questo spazio a prevalere sarà chi sarà capace di utilizzarlo per aggiungere un elemento a proprio vantaggio o per neutralizzarne uno della controparte.  Non sarà possibile lo scambio diretto, perché Trump e Harris non potranno farsi domande a vicenda.

E questo vuol dire che anche l'aggressività e la sfrontatezza andranno misurate, perché esagerare o esasperare i toni può diventare controproducente.  I due candidati dovranno stare in piedi e senza appunti.Peseranno in questo senso anche la mimica facciale e quella corporale.

Trump e Harris dovranno mostrarsi a proprio agio e non troppo ingessati, trasmettendo sicurezza non solo con le parole che sceglieranno.  Alla fine avranno due minuti a disposizione per una dichiarazione di chiusura.E' il classico messaggio che serve a spostare quello che l'ora e mezza precedente non è riuscita a consolidare.

In genere, è il momento delle promesse, degli attacchi frontali e delle frasi a effetto.Ma anche in questo caso non è assolutamente detto che prevalga chi decide di osare di più. (Di Fabio Insenga) —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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