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Adnkronos) – Ecco una selezione delle novità in libreria, presentata questa settimana dall'AdnKronos. E' sugli scaffali, per Feltrinelli, 'Vipera', il saggio firmato dalla deputata europea Ilaria Salis.L'autrice ripercorre la sua drammatica vicenda personale, iniziata con un arresto a Budapest l’11 febbraio 2023, ai margini di una manifestazione antifascista contro il “Giorno dell’Onore”.
Il suo fermo si trasforma in una lunga detenzione in condizioni disumane nelle carceri ungheresi, preludio a un processo politico carico di significati simbolici.Con una scrittura coinvolgente e onesta, Salis racconta l’esperienza di isolamento, le privazioni fisiche ed emotive, e la forza necessaria per resistere in un contesto ostile. Ogni capitolo è un tassello che esplora temi profondi e universali: il significato dell’antifascismo oggi, la brutalità della repressione, il sistema carcerario come strumento di controllo, ma anche la potenza della solidarietà tra detenuti e compagni di lotta.
E poi la candidatura di Ilaria Salis alle europee del 2024 e la sua elezione, simbolo di una vittoria non solo personale, ma collettiva. È una storia che non si limita alla denuncia, ma diventa anche un invito all’azione, un manifesto di speranza e determinazione.Perché “essere antifascisti oggi non è solo un valore: è una necessità urgente”.
La storia di Ilaria Salis – spiega la Feltrinelli – è un manifesto di resistenza e speranza, un grido di libertà contro ogni oppressione. “Ho conosciuto l’oscurità del carcere, ma anche la luce della solidarietà.Questa è la mia storia”.
'Il carnevale di Nizza' (Adelphi) di Irène Némirovsky
'Il carnevale di Nizza' è il titolo della raccolta di racconti di Irène Némirovsky pubblicata da Adelphi.
Come fa una giovane donna di appena trent’anni, qual era all’epoca l'autrice di 'Suite francese' Irène Némirovsky, come fa a scavare così profondamente nell’animo umano?Si chiese Bernard Grasset, il suo primo editore, leggendo questi racconti.
Come fa a capire, e a descrivere in modo così empatico e al tempo stesso spietato, non solo le lusinghe e le illusioni della giovinezza, ma anche la nostalgia degli amori perduti, il rimpianto delle vite non vissute, l’acredine delle esistenze sbagliate, le ferite dell’ambizione frustrata, l’angoscia della solitudine, lo sgomento per i segni che lascia sul corpo il passare degli anni, la ferocia che si annida nel cuore degli uomini?Le prove giovanili di Némirovsky continuano a riempirci di stupore non meno di quelle della maturità: le quattro 'scenette' in cui due aspiranti attricette di incantevole amoralità mettono in opera comici e insieme patetici tentativi di trovare un uomo molto ricco che le mantenga; i tre 'film parlati' – in realtà vere e proprie narrazioni, condotte con la mano sapiente di uno sceneggiatore navigato, in grado di dare indicazioni su inquadrature, stacchi, dissolvenze, montaggio; gli struggenti 'Una colazione in settembre' e 'Le rive felici'; il truculento affresco finlandese dei 'Fumi del vino'…Fino al sorprendente 'I giardini di Tauride', che appare qui in volume per la prima volta, e che, costellato di appunti in cui Némirovsky riflette sulla forma stessa del racconto, ci consente di gettare un’occhiata indiscreta nel suo laboratorio.
'Volevo essere un uomo' (Einaudi) di Lidia Ravera
Lidia Ravera torna in libreria con 'Volevo essere un uomo' pubblicato da Einaudi.
Appena nata aveva già deluso sua madre: non era un bel maschietto.A cinque anni avrebbe voluto salire sugli alberi e sporcarsi i vestiti.
A quindici non essere molestata.A sedici prendere il megafono in mano e arringare i compagni di scuola.
A venti non dover aspettare di essere scelta.A cinquanta non preoccuparsi della menopausa.
A sessanta delle rughe.A settanta dello stigma sociale che colpisce le vecchie. Ripercorrendo la sua vita di lotta e di scrittura, Lidia Ravera oggi fa i conti con una fantasia sempre taciuta: avrebbe voluto essere un uomo, anche se le donne le ama di più.
Avrebbe voluto essere un uomo perché la società in cui ha mosso i primi passi era a misura d’uomo.E quella in cui muoverà gli ultimi, molto probabilmente, lo sarà ancora.
Avrebbe voluto essere un uomo perché non aveva alcuna vocazione al martirio.Perché non voleva dover scegliere fra gli affetti e la carriera, non voleva reprimere parti di sé per adeguarsi al ruolo di femmina, non voleva educarsi ad aspirazioni modeste, non voleva e non vuole sentirsi sempre sotto osservazione o sotto scacco. 'Volevo essere un uomo' è una confessione intima e politica, in cui raccontarsi vuol dire anche raccontare il femminismo, le battaglie vinte e quelle ancora da vincere, ma soprattutto l’approssimarsi della fine di un mondo e il bisogno di credere che un altro mondo è possibile.
Magari a misura di donna.
'La catastrofica visita allo zoo' (La Nave di Teseo) di Joël Dicker
E' in libreria con La Nave di Teseo 'La catastrofica visita allo zoo' di Joël Dicker. "Per anni – si legge nel volume – nella piccola città dove sono cresciuta, è rimasto impresso nella memoria degli abitanti il ricordo degli avvenimenti che ebbero luogo allo zoo locale un venerdì di dicembre, pochi giorni prima di Natale.E per tutti questi anni, nessuno ha saputo che cosa fosse realmente accaduto.
Fino a questo libro”.Alla vigilia di Natale, una visita scolastica allo zoo si trasforma in una catastrofe.
Cosa è successo esattamente?I genitori di Josephine, la bambina che aveva preso parte alla gita, e che sembra saperne molte cose, sono decisi a scoprirlo. Ma una catastrofe non arriva mai da sola, le apparenze ingannano e la storia prenderà una piega che nessuno avrebbe potuto immaginare… La catastrofica visita allo zoo tiene con il fiato sospeso fino alla fine, è un romanzo divertente e a tratti commovente.
Un romanzo dalla tensione narrativa a cui ci hanno abituato i romanzi di Joel Dicker, ma che affronta temi di grande importanza, come la democrazia, l’inclusione, i rapporti tra genitori e insegnanti.
'La ribelle' (Laterza) di Giorgio van Straten
'La ribelle' di Giorgio van Straten, pubblicato da Laterza, è una grande storia d’amore, vera e tragica come le grandi storie d’amore.La guerra, la Resistenza, la ricostruzione: la storia che travolge le nostre esistenze e le indirizza come un destino.
La vita di Nada, donna ribelle e coraggiosa, ci porta a riflettere sulla speranza che ogni generazione, contro ogni apparente ragionevolezza, continua a riporre nel futuro. Nada ha vent’anni, una bambina di due ed è sola.Il marito è partito volontario per la guerra in Africa.
La sua famiglia è lontana e nella nuova città dove abita non conosce quasi nessuno.Hermann di anni ne ha quasi quaranta, una famiglia in Germania, è sottufficiale della Wehrmacht e odia Hitler.
Si incontrano per caso in un pomeriggio d’inverno a Marina di Carrara e si innamorano.Insieme decidono di fuggire, lei da una famiglia sbagliata, lui da un esercito che da alleato è diventato occupante e invasore.
Scappano sui monti e si uniscono ai partigiani.Rischieranno la vita, parteciperanno alla liberazione di Parma, convinti che il futuro sia dalla loro parte.
Non sarà così. Giorgio van Straten porta il lettore sulle tracce di Nada e di Hermann, inseguendo persone, documenti, oggetti, fotografie: riaffiora così una storia incredibile e ricca di colpi di scena.Una ricerca che ci fa ‘inciampare’ in domande e interrogativi che riguardano tutti: l’amore è una forza capace di travolgerci, anche di farci rischiare la vita stessa?
I grandi sogni della giovinezza indirizzano tutta la nostra esistenza o sono destinati a diventare fonte inesauribile di nostalgia e frustrazione?Le cicatrici di esperienze così travolgenti possono essere nascoste e dimenticate?
'Storia d'amore e macchine da scrivere' (Marsilio) di Giuseppe Lupo
Esce in libreria con Marsilio 'Storia d'amore e macchine da scrivere' di Giuseppe Lupo docente di letteratura italiana contemporanea presso l’Università Cattolica di Milano e Brescia.
Salante Fossi, inviato del 'Modern Times', si trova a Skagen durante il solstizio d’estate, per festeggiare il compleanno del Vecchio Cibernetico e, molto probabilmente, la sua vittoria al Nobel. Il Vecchio Cibernetico ha quasi cent’anni, è nato in Ungheria, è fuggito da Budapest con una donna mentre i carri armati sovietici invadevano la città, ha vissuto e studiato in tutta Europa e, da qualche anno, si è stabilito in Portogallo.Va in giro con la custodia di una Olivetti Lettera 22 per ricordarsi che, dopo anni passati sulle macchine da scrivere e sulle macchine calcolatrici, su vocabolari in ogni lingua, ha inventato Qwerty.
Qwerty è la rivoluzione.Non c’è intelligenza artificiale che sia all’altezza di Qwerty.
Non c’è cosa che Qwerty non possa fare, anche se nessuno sa che forma abbia, né cosa sia. Salante Fossi non riesce a ottenere niente dal Vecchio Cibernetico, che alle sue domande non risponde, e anzi divaga tra la memoria e i sogni che lo inseguono da una vita, come fantasmi.Ascoltando le sue parole e i silenzi, scoprirà che alcune presenze sono tali anche senza i corpi, che la memoria è un sentimento, che la storia delle macchine in Europa e nel mondo è passata da Ivrea, dall’immaginazione di Adriano Olivetti, che si possono avere molte identità, ma un solo fine, e che Qwerty ha bisogno degli esseri umani così come gli esseri umani hanno bisogno di Qwerty.
Una favola cibernetica avvincente e tenera, scritta con una lingua ilare e trasognata.Una storia d’amore, anzi due.
'Ande Lande' (Bompiani) di Antonia Murgo
La giornalista Antonia Murgo firma 'Ande Lande' pubblicato da Bompiani.
Ad Ande Lande nulla conta più dei nomi.Tutti ne hanno più di uno, anzi, tre o quattro.
Il re, ne vanta addirittura trentuno.A seconda di quanti nomi si hanno si possono prendere in prestito più libri in biblioteca, si può passare più tempo alle feste e diventare apprendisti degli astri – coloro che nel momento in cui un essere umano viene al mondo danno i nomi.
Chel detesta gli astri e il motivo è semplice: le hanno dato un solo nome, per di più una sillaba soltanto. E ad Ande Lande chi è a corto di nomi, secondo il detto popolare, è a corto di memoria, pazienza, cervello e tutto il resto.Come se non bastasse, oltre alle mille difficoltà e ingiustizie che per questo deve sopportare, Chel sta anche manifestando poteri da maga della terra, ma quale astro prenderà mai come apprendista una ragazzina con un solo nome?
Quando zia Dore Laya e cugina Fe Rufina vengono miniaturizzate e rapite dalla terribile Reina di Tasche, Chel non potrà che scendere in campo così com’è, con il suo unico nome, senz’armi ma con tutta se stessa: e troverà proprio in un astro il più improbabile degli alleati.
'La piccola libreria ai piedi della montagna' (Mondadori) di Lee Do-woo
Mondadori manda sugli scaffali 'La piccola libreria ai piedi della montagna' della scrittrice sud-coreana Lee Do-woo, libro dal quale è stata tratta una serie Netflix. È un inverno freddo a Bukhyeon, un piccolo villaggio ai piedi di una montagna nel cuore della Corea del Sud.Haewon ha deciso di tornare proprio qui, nel luogo in cui è cresciuta, perché di Seul e del suo lavoro di insegnante d’arte non vuole più sentir parlare: troppe delusioni hanno minato la sua fiducia, costringendola a mettere in discussione ogni cosa. Ad accoglierla a Bukhyeon ci sono zia Myeongyeo, con cui ha vissuto durante l’adolescenza, e la piccola pensione Casa di Noce, da tanti anni di proprietà della sua famiglia.
Le cose, però, sono cambiate: l’accogliente pensione di un tempo è un edificio ormai fatiscente, zia Myeongyeo è invecchiata e di malumore, e ha definitivamente smesso di scrivere.Haewon trova un rifugio inaspettato nella piccola libreria di Eunseop, un vecchio compagno di scuola: in lui scopre un amico sempre pronto a offrirle una tazza di tè e buona compagnia nei momenti di solitudine.
La libreria Goodnight diventa ben presto la sua seconda casa, e i membri dell’improbabile gruppo di lettura che ne anima le serate la sua nuova famiglia: Hyeonji, adolescente arrabbiata e ribelle; il piccolo Seungho, appassionato di fumetti; Jangwoo, impiegato comunale che con le sue numerose iniziative cerca di risollevare l’economia locale; e Sujeong, la migliore amica della nonna di Haewon, avida lettrice di storie romantiche. Eunseop osserva e impara a conoscere Haewon, annotando ogni cosa nel suo diario, pubblicato sul blog della libreria che tiene compagnia ai lettori insonni come lui, mentre lo scenario delle montagne innevate diventa lo sfondo di un amore appassionato.Come nelle migliori storie, i nostri protagonisti cercano il lieto fine: ma il destino della Casa di Noce incombe sulla serenità di Haewon, insieme al mistero legato alla sua famiglia.
Anche Eunseop ha i suoi fantasmi da affrontare e un’infanzia che ha minato profondamente la sua tranquillità: insieme, sapranno ricomporre il passato e risolvere i dubbi che li tormentano?E quale futuro attende la piccola libreria e i suoi fedeli clienti?
Un romanzo dalle atmosfere incantevoli, un amore delicato e struggente, un luogo speciale capace di aprire i cuori delle persone che lo frequentano, e di ricordare la forza dei legami che si creano intorno ai libri e alle storie che raccontano.Lee Do-woo si è laureata in Scrittura creativa all’Università Chung-Ang di Seul e ha iniziato a scrivere romanzi mentre lavorava in radio. È autrice di numerosi bestseller che hanno ricevuto gli elogi della critica coreana.
Da 'La piccola libreria ai piedi della montagna', pubblicato nel 2023, è stata tratta una serie Netflix.
'Poveri cristi' (Einaudi) di Ascanio Celestini
E se san Francesco tornasse oggi a predicare, mettendo in scena un presepe nel parcheggio di un supermercato?In una periferia di Roma, che potrebbe essere dietro l’angolo, s’intrecciano le esistenze di un gruppo di poveri cristi – simili agli 'ultimi' che Francesco incontrò otto secoli fa.
A raccontarle è Ascanio Celestini in 'Poveri cristi', pubblicato da Einaudi. C’è Giobbe, magazziniere analfabeta che ha messo a punto un metodo infallibile per sistemare la merce senza una sola parola scritta.C’è la Vecchia che insegna alla Prostituta che per il sapere e la cultura non serve il denaro: i libri nelle biblioteche sono gratis, e i musei un giorno al mese aprono le porte persino ai barboni.
C’è Joseph, che è partito dal suo paese in Africa, ha attraversato il deserto, è stato schiavo in Libia e poi naufrago in mare: si è salvato, ma in Italia è finito in un carcere dove le sezioni hanno nomi di fiumi, però non c’è l’acqua potabile.E poi c’è la Donna con la testa impicciata, che parla con suo figlio anche se è morto da anni… La voce inconfondibile di Ascanio Celestini – sommando un’armonia di fatti apparentemente irrilevanti alle ragioni più profonde dell’esistenza – torna in queste pagine a raccontare la lotta di classe.
Mostrandoci i prodigi della solidarietà tra gli umili che animano i margini delle nostre metropoli: il prodigio di chi è stato schifato, di chi è stato menato, schiavizzato, incarcerato e torturato, stuprato, ammazzato e poi dimenticato.E nonostante questo è incapace di diventare cattivo.
Perché "se hai una piccola verità, devi avere il coraggio di pronunciarla".
'Tutti i nostri segreti' (Fazi) di Fatma Aydemir
Giunto all’età della pensione, Hüseyin ha finalmente realizzato il suo sogno: dopo trent’anni di duro lavoro nelle fabbriche tedesche, si è comprato un appartamento a Istanbul per farvi ritorno con la moglie.inizia così 'Tutti i nostri segreti' (Fazi) di Fatma Aydemir della scrittrice tedesca nata da una famiglia di origine turco-curda. Mentre cammina lungo i corridoi dipinti di fresco assaporando l’idea di una vita nuova, però, ha un malore improvviso e muore pronunciando un nome: 'Ciwan'.
Nei giorni successivi, la moglie e i quattro figli accorrono in Turchia per partecipare al funerale.C’è Ümit, adolescente frastornato da fantasie inconfessabili, che gioca a calcio per far piacere al padre; Sevda, la figlia maggiore, a cui non è stato concesso di studiare e che ha rifiutato un matrimonio combinato; Peri, la ribelle, studia all’Università di Francoforte, vive una vita trasgressiva e critica ferocemente i valori dei genitori; Hakan, il fratello maggiore, cerca di inventarsi un futuro, soffocato dalle aspettative riposte dai genitori sul primo figlio maschio; e infine Emine, la madre, taciturna e addolorata, parla con i parenti una lingua che i figli non hanno mai sentito e, insieme al marito, ha custodito il più terribile dei segreti per una vita intera.
Un segreto che durante queste giornate verrà lentamente a galla, riaprendo ferite molto antiche e cambiando i destini dei quattro figli, combattuti tra il peso delle tradizioni e il desiderio di libertà. Incluso da 'Der Spiegel' nella lista dei cento libri tedeschi più importanti degli ultimi cent’anni, 'Tutti i nostri segreti' è un grande romanzo familiare in cui dramma e ironia si fondono perfettamente: la commovente storia di una famiglia intrappolata tra passato e presente, tra una patria perduta e sempre rimpianta, e una nuova terra mai davvero sentita propria. —culturawebinfo@adnkronos.com (Web Info)
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