Colloquio lavoro, “quali sono i tuoi punti deboli?” Ecco come rispondere

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(Adnkronos) –
Quali sono i tuoi punti deboli?E’ una di quelle domande che, in fase di colloquio, può mettere in difficoltà anche i professionisti più navigati.

Rispondere senza essere banali, riuscendo a parlare di sé, delle proprie capacità e della propria volontà di migliorarsi può fare la differenza.Conoscere i propri punti deboli e ammettere con onestà di essere disposti a lavorare per trasformarli in punti di forza è un aspetto generalmente apprezzato da ogni datore di lavoro.  Indeed, portale per chi cerca e offre lavoro, ha stilato una lista dei ‘punti deboli’ più frequenti suggerendo anche come argomentarli al meglio durante un colloquio.

Per essere il più possibile naturali e sinceri, è necessario riflettere in anticipo su quali possano essere le proprie debolezze e su cosa si è disposti a fare per correggerle.  Ecco alcuni esempi di punti deboli e come valorizzarli al meglio.  1) Mi focalizzo troppo sui dettagli: una caratteristica che dimostra la capacità di prevenire errori, anche minori.Allo stesso tempo, i datori di lavoro possono considerarla un punto debole se portata all’eccesso.

Dichiarare la volontà di voler migliorare attraverso il monitoraggio del tempo dedicato a un task specifico aiuterà a condividere come pensate di correggere il vostro approccio. 2) Non riesco a dire di no: dal punto di vista del datore di lavoro, una persona sempre disponibile ad aiutare è una risorsa di valore.Eppure, può diventare una debolezza quando porta a consegnare un lavoro in ritardo perché si è dedicato troppo tempo agli altri.

Il suggerimento è quello di rendersi disponibile a pianificare in anticipo la gestione dei propri compiti, fissando dei limiti al tempo da dedicare agli altri o dei momenti specifici da dedicare alla collaborazione. 3) Non chiedo aiuto ai colleghi: l’indipendenza è una qualità positiva per molti lavori ma è importante anche saper chiedere aiuto o riconoscere quando è necessario confrontarsi con colleghi più esperti o con competenze diverse dalle nostre.Sapere che in caso di difficoltà il lavoratore cercherà il supporto dei colleghi senza improvvisare soluzioni sarà certamente apprezzato dal datore di lavoro. 4) Non riesco a bilanciare lavoro e vita privata: dedicare molto tempo ed energia al lavoro dimostra una forte etica lavorativa, ma trovare un equilibrio tra lavoro e vita privata è importante, anche per mantenere alta la motivazione.

Se questo è il proprio punto debole, è bene spiegare cosa si sta facendo per mantenere un buon work-life balance. 5) Non mi sento all’altezza: essere umili quando si lavora con gli altri può essere utile, ma è anche importante essere sicuri di sé per svolgere il proprio lavoro al meglio.La mancanza di fiducia è un limite abbastanza comune che può limitare nel lavoro.

Se si vuole presentare questo punto debole al colloquio, è bene parlare dei passi che si stanno facendo per lavorare sul proprio livello di sicurezza.  A fronte di ogni punto debole, se gestito correttamente, c’è un punto di forza che può aiutare a distinguersi come candidato.L’obiettivo non è nascondere le proprie debolezze, ma piuttosto riconoscerle, affrontarle e trasformarle in punti di forza.  —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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