Il DUO sempre più indeciso a tutto: volano solo i “me ne frego” e lo Spread

Dopo il balcone, i “me ne frego” ed i proclami di guerra all’Europa il DUO, sempre...

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Dopo il balcone, i “me ne frego” ed i proclami di guerra all’Europa il DUO, sempre fedele al suo essere indeciso a tutto, nel giro di una settimana, ha cominciato a rivedere la cosiddetta “Manovra del Popolo” sfornando note di aggiornamento al Def in cui si è rimangiato qualche decimale di deficit, qualche miliardo di spesa aggiuntiva e tutta la baldanza di qualche giorno fa.

Più precisamente, all’ultimo aggiustamento, il deficit per il 2020 e il 2021 scende al 2,1% e all’1,8%. Parallelamente, i miliardi allocati per Quota 100 diventano 7 anziché 8, e 9 anziché 10 quelli previsti per le pensioni di cittadinanza (leggi: aumento delle minime a 750 euro) e la riforma dei centri per l’impiego. E a spanne diminuisce anche l’annunciato piano di investimenti pubblici, che passa da 15 a 11 miliardi in tre anni.

Ma anche così Bruxelles non cede ed allora il governo gialloverde continua a dar vedere che sfida l’Unione europea: “Ci bocci pure la manovra, siamo pronti. Sarebbero loro a perderci”. 

Che dire se non che, ancora una volta, il DUO mostra che nel passaggio dalle chiacchiere ai fatti tutto crolla per cui non può far altro che tornare a mostrare di essere indeciso a tutto e quindi arretrare sbollendo intemperanze e gratuita arroganza contro tutto e tutti.

Questa volta è stata l’Europa, in sincrono con i mercati, a rispondere con i fatti ai nostrani sovranisti e a far loro capire che di veramente sovrano c’è solo chi ci compra i titoli di Stato permettendoci così di sopravvivere.

Sovrani che si sono subito ripresa la palla e, nelle prossime ore, saranno loro a decidere se comprare o meno Btp e, qualora dovessero esitare ancora, probabilmente il governo sarebbe costretto a nuove correzioni. per evitare di bruciare buona parte del deficit aggiuntivo in spesa per interessi aggiuntiva.

Anche di questo si sarebbe dovuto e potuto discutere nella conferenza stampa con Conte, Tria, Salvini e Di Maio ma, avendola imposta ancora con la cifra della loro arroganza stile Marchese del Grillo, e quindi senza possibilità di interloquire e porre domande (di sicuro chiarificanti e quindi, er loro imbarazzanti) nulla si è potuto approfondire, men che meno chiarire.

Io so io e voi ….” diceva il Marchese del Grillo e, parfrasando, il nostro DUO dice: venite a noi, annotate le nostre chiacchiere, diffondetele ma non fate domande: noi siamo noi e solo noi contiamo. E parlano, parlano, parlano.

Parlano tanto (si sà, le chiacchiere nulla costano e si mostrano essere l’unico loro capitale) ma nulla di reale e concreto dicono per cui si dimenticano di parlare del tasso di crescita dell’economia atteso per i prossimi tre anni.

Si tratta delle famose coperture della manovra. Quelle che Di Maio assicura siano state trovate, anche se in conferenza stampa non se ne fa cenno. Sono la cosa più importante, ma dobbiamo credere loro sulla fiducia anche se, comunque, restiamo con tanti interrogativi irrisolti.

Il tasso di crescita dell’economia atteso per i prossimi tre anni sarà:
  • quello dichiarato dell’1,6% nel 2019 e dell’1,7% nel 2020 dichiarato da Tria nell’intervista domenicale al Sole24Ore?
  • Cresceremo del 2% e poi del 3%, come ha scritto Paolo Savona sul Fatto Quotidiano?
  • Oppure dello 0,9% come preconizza l’Ufficio Studi di Confindustria?

Mistero assoluto. Eppure non è una questione di poco conto, perché è la crescita del Pil che determinerà l’entità dei «tagli massicci a sprechi». 

Tanto per dare due cifre:
  1. con una manovra da 40 miliardi, deficit al 2,4% e crescita dell’1,6% sarebbe necessario un taglio alla spesa di 13 miliardi di euro;
  2. se la crescita fosse dello 0,9%, ci sarebbe da risparmiare per più di 20 miliardi.

Non esattamente noccioline quindi eppure, pur se sono la cosa più importante, non se ne può discutere e possiamo, dobbiamo, credere loro sulla fiducia.

Che dire, dopo il “Me ne frego” siamo già al “Credere e obbedire”! Presto arrivarà anche il “Combattere”? Speriamo di no e continuiamo con il nostro scaramantico: io speriamo che me la cavo. Basterà? Speriamo, appunto! Ma intanto lo Spread continua a permanere nei piani alti: SPREAD alle ore 13:21 – 281,15 (QUI verificalo in tempo reale)

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