Amarezza in casa Italia: non c’è la medaglia di Federica Pellegrini, quarta nei 200 stile libero in cui Katie Ledecky (Stati Uniti) vola a 1’53”73 per prendersi l’oro. 1’55”18 per l’azzurra, che viene beffata da Sarah Sjoestroem argento (1’54”08) ma soprattutto dall’australiana Emma McKeon, che azzecca la tattica perfetta e si prende il bronzo in 1’54”92. Ma il tempo dell’oceanica era pienamente alla portata della Divina, a 1’54”55 al Settecolli di giugno.
Che farci ora? Nulla! E’ successo! E’ andata così: quarto posto in 1’55”18 con il bronzo a 1’54”92. E’ andata malissimo: delusione per una medaglia che, cronometro alla mano, continua a sembrare più che alla portata. Del resto lo ha dichiarato a caldo Federica Pellegrini stessa: “Podio fattibilissimo“. E allora cosa può essere successo alla fuoriclasse azzurra nella finale dei 200 stile libero a Rio 2016?
E’ successo che, probabilmente, la sua vera dimensione in tessuto è l’1’55”. Quel muro, quello per scendere a 1’54”, negli ultimi mesi ha rappresentato più un’ossessione che un sogno, per parafrasare José Mourinho, probabilmente perché punzecchiata nell’orgoglio vedendo i super tempi di Katie Ledecky e Sarah Sjoestroem. Quel muro l’ha anche frantumato, volando a 1’54”55 al Trofeo Settecolli di fine giugno, ma ora ciò che resta di quella (inutile) prestazione è solo l’eccezione, non la regola.
Perché la regola senza costumoni (in poliuretano, quasi un altro sport, è ancora suo il record del mondo in 1’52”98), infatti, dice: oro ai Mondiali di Shanghai 2011 in 1’55”58, argento ai Mondiali di Barcellona 2013 in 1’55”14, argento ai Mondiali di Kazan 2015 in 1’55”32, oro agli Europei di Budapest 2010 in1’55”45, oro agli Europei di Debrecen 2012 in 1’56”76, oro agli Europei di Berlino 2014 in 1’56”01, oro agli Europei di Londra 2016 in 1’55”93. E anche agli ultimi Assoluti di Riccione, nel tentativo di spaccare il mondo, si era fermata a 1’55”30.
Ecco: il palmarès non di discute, anzi. Ma la dimensione cronometrica, da stanotte ce n’è la conferma, non vale la medaglia olimpica. Questione di numeri, prima di tutto.
In Italia è la Rai che detiene i diritti in esclusiva per la trasmissione delle gare olimpiche: tre i canali che garantiranno una copertura completa degli eventi.
Rai 2 come canale olimpico di riferimento, dedicato in particolare agli atleti azzurri.
Su Raisport 1 la diretta delle discipline individuali, come atletica, nuoto, tuffi, scherma, pugilato e ginnastica.
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L
a copertura quotidiana comincerà alle 14 ora italiana e terminerà intorno alle 5.30 del mattino successivo
vivicentro.it/sport/Olimpiadi Rio 2016 – Stanislao Barretta/redazione sportiva / francesco.caligaris@oasport.it
Foto da: DeepBlueMedia
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