Non vuole proprio finire il lungo calvario a cui la villa comunale di Castellammare di Stabia è sottoposta.
N
on sono bastati gli anni, quasi interminabili, per vedere riaperto solo il primo tratto del nuovo lungomare, si è dovuto aggiungere anche il rischio di metalli pesanti presenti sulla spiaggia, notizia poi smentita dall’Arpac, ma che comunque lascia ancora scettici i cittadini.
Ora, tra le altre cose, bisogna annoverare anche l’interruzione dei lavori a causa del mancato pagamento degli operai.
Uno sciopero ieri mattina ha ufficializzato il fatto: i lavoratori occupano la Cassa Armonica, non hanno intenzione di mettersi all’opera, la rabbia è tanta. Alcuni non percepiscono lo stipendio da due mesi, altri sono stati licenziati dopo aver terminato i lavori della prima parte, senza ricevere l’ultimo pagamento e il trattamento di fine rapporto.
La frustrazione, il clima teso e dallo sciopero si passa alla rissa. Gli operai si scontrano con la ditta respondasibile del restyling della villa comunale. Uno di loro è costretto addirittura a ricorrere alle cure dell’ospedale San Leonardo.
La rivolta dei lavoratori ha rischiato di far saltare la manifestazione a favore dello sportello anti-racket e antiusura nel bar confiscato alla criminalità organizzata. Solo l’intervento del sindacato è riuscito a sedare leggermente e, forse momentaneamente, gli animi.
Nei pressi del cantiere del lungomare, sono accorsi anche i cittadini per sapere quale sia stato, questa volta, il problema. Ci facciamo spiegare da loro cosa sia successo e la risposta è più o meno sempre la stessa “Solite cose, la ditta non paga”.
Quel “solite cose” detto con una normale rassegnazione, ci scoraggia abbastanza perché rende evidente quello che per gli stabiesi è diventato l’ordinario, quello a cui sono stati abituati piano piano.
Luisa Di Capua
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