Sit in degli insegnanti della Campania a Napoli davanti alla Regione per la protesta dei Prof del Sud
I
l sogno del posto sotto casa è duro da rinunciare ed allora ecco la rivolta dei Prof del Sud, da sempre grande fonte per l’Italia tutta. A napoli scendono in piazza ma si danno anche da fare con l’innata inventiva. Ed allora ecco sorgere immediatamente il mercatino dello scambio cattedre. Dove? Ma su Facebook of course nella più italica tradizione del: fatta la legge, trovato l’inganno (o quasi insomma).
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Nel merito leggiamo cosa scrive oggi su la Stampa Flavia Amabile nel suo articolo titolato, per l’appunto:
Al Sud prof in rivolta contro i trasferimenti FLAVIA AMABILE
Per il ministro 20 mila in mobilità , 30 mila secondo i sindacati. E su Facebook nasce il gruppo dove scambiarsi le cattedre
È tutto perfettamente legittimo, lo per,mette proprio la legge 107 sulla Buona Scuola, quella che introduce la chiamata diretta, gli ambiti e tutta la rivoluzione che ha permesso a molti precari di ottenere la cattedra ma ad un prezzo che non tutti sono disposti a pagare.
Lo scambio è consentito solo per un anno tra «due docenti abilitati e titolari del medesimo insegnamento. È nata così l’idea di creare il gruppo Facebook «Cerco Scambio Cattedra Docenti» che ieri è stato preso d’assalto da centinaia di precari. E sempre ieri la protesta dei docenti del Sud ha toccato, con sit in e cortei, Palermo, Napoli, Bari, Potenza ma anche tante cittadine minori. Quanti siano esattamente coloro che dovranno fare le valigie nessuno lo sa con precisione. E’ appena terminata la presentazione dei curriculum per le scuole dell’infanzia e la primaria. Il 19 agosto scadranno i termini per la presentazione delle candidature nella secondaria. Per avere dati certi bisognerà aspettare settembre. La ministra dell’Istruzione Stefania Giannini ieri ha provato comunque a fornire una stima. In un’intervista a Rainews 24 ha spiegato che circa «200 mila» insegnanti rientrano nel piano straordinario della mobilità . Chi invece deve spostarsi di più chilometri – in particolare dal Sud, dove storicamente ci sono più insegnanti, verso il Centro Nord, dove invece ci sono più posti – «è una percentuale inferiore al 10%». Vale a dire meno di 20mila persone, perlopiù «neoassunti, i più giovani di servizio, entrati con la Buona scuola».
Un ritratto e una stima che stridono con quello che appare dalle storie raccontate sul gruppo Fb dello scambio delle cattedre e in tanti altri siti. E con quello che invece sostengono i sindacati. «Mi sembra che il dato della ministra Giannini sia sottostimato – spiega Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc-Cgil. «Credo che alla fine saranno 30mila», conferma Antonio Antonazzo, referente per i prof precari della Gilda .
Sono tanti comunque: una cifra pari agli abitanti di Rapallo o Chiavari secondo i sindacati, oppure pari all’intera isola di Ischia secondo la ministra Giannini. Nessuno può impedire questa migrazione, la si potrebbe limitare con alcune modifiche alla legge 107, sostiene Domenico Pantaleo: «Nella legge non è prevista la titolarità della scuola ma in un ambito territoriale e l’algoritmo su cui si basano le assegnazioni è errato». Insomma si viene assegnati ad un’area e non ad una scuola specifica. «E poi c’è il problema che gli organici sono sfalsati: al nord ci sono più cattedre vuote che al sud dove il tempo pieno non esiste e ci sono meno alunni per la minore presenza di stranieri».
Una differenza che l’anno scorso ha provocato il trasferimento per 7mila docenti, cifra che quest’anno sarà almeno tre volte superiore, se non di più. «Bisogna anche sapere che molti professori di origine meridionale che insegnano al nord hanno approfittato dell’organico di potenziamento previsto dalla legge 107 e hanno chiesto il trasferimento al sud per tornare a casa. E quindi le cattedre disponibili al sud sono ancora meno numerose», spiega Antonazzo. Nel frattempo, gli annunci sulla bacheca del gruppo di scambi di cattedre proseguono a raffica. L’ultima speranza dei prof.
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