Macron, il presidente delle startup, eletto con oltre il 65% dei voti. L’Europa festeggia. Il Front National cambia nome. Le Pen: ‘E’ un risultato storico’.
Emmanuel Macron va all’Eliseo, con oltre il 65% dei voti, contro meno del 35% di Marine Le Pen, secondo i primi risultati ufficiali parziali del ballottaggio alle elezioni presidenziali francesi, forniti dal ministero degli Interni.
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Questa sera si apre un nuovo capitolo nella nostra lunga storia. Vorrei che fosse di speranza e di rinnovata fiducia” dice Macron nel suo discorso della vittoria, sottolineando “il grande onore e la grande responsabilità” della sua elezione, per la quale “ringrazia dal profondo del cuore” tutti quelli che lo hanno votato, “non li dimenticherò”.
Fra i primi a congratularsi con Macron il presidente uscente Francois Hollande. “L’ho chiamato questa sera per felicitarmi calorosamente per la sua elezione a presidente della Repubblica – si legge in una nota – La sua ampia vittoria conferma che una grande maggioranza dei nostri concittadini ha voluto riunirsi attorno ai valori della Repubblica e marcare il suo attaccamento all’Ue e all’apertura della Francia al mondo”.
Hollande ha quindi fatto al suo ex ministro dell’Economia “gli auguri perché abbia successo nel nostro Paese, perché la sfida principale è quella di riunirsi per continuare il cammino della Francia verso il progresso e la giustizia sociale”.
Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker si è congratulato su Twitter con il nuovo presidente. “Sono felice – scrive – che i francesi abbiano scelto un futuro europeo. Insieme per un’Europa più forte e più giusta”.
“Signor presidente, caro amico – si legge nella lettera di congratulazioni che Juncker ha inviato a Macron – tengo a felicitarmi con lei a nome mio e del collegio dei commissari per la sua vittoria alle elezioni presidenziali. Mi rallegro che le idee che ha difeso di un’Europa forte e progressista che protegge tutti i cittadini siano quelle che la Francia porterà sotto la sua presidenza del dibattito sull’avvenire dell’Europa”.
“Congratulazioni ad Emmanuel Macron, ai francesi che hanno scelto la libertà, l’eguaglianza e la fratellanza e hanno detto no alla tirannia delle fake news” scrive su Twitter il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.
Anche Theresa May si è congratulata con Macron. “La Francia – afferma la premier britannica in una nota – è uno dei nostri più stretti alleati e attendiamo con ansia di lavorare con il nuovo presidente su un ampio spettro di priorità condivise”.
Alle 17 l’affluenza alle urne in Francia è stata del 65,3%. Nel 2012, alla stessa ora, l’affluenza era stata del 71,96%, mentre al primo turno del 23 aprile scorso al 69,42%.
Il primo turno del 23 aprile ha fatto registrare un tasso di partecipazione del 77,77%: Macron è arrivato in testa, con il 24,01% dei voti, Le Pen al secondo posto con il 21,30%, pari a 7,6 milioni di preferenze, record storico per il Front National.
Il nuovo inquilino dell’Eliseo si insedierà al più tardi il 14 maggio: poche ore dopo lo scadere – alla mezzanotte del giorno precedente – del mandato di François Hollande.
Le Pen: ‘E’ un risultato storico’. Il Front National cambierà nome
“I francesi hanno scelto la continuità” con il passato. E’ racchiusa in questa frase la delusione di Marine Le Pen quando, poco dopo le 20, prende la parola nella sala dello Chalet du Lac, nel verde del Bois de Vincennes, a est di Parigi, circondato da un imponente dispositivo di sicurezza. La leader del Front National, giacca scura e camicia rossa, sale sul palco in un’atmosfera cupa, con i militanti che tuttavia sventolano bandiere e cantano la Marsigliese, ringraziandola a gran voce. E lei non li delude: quel 34% e quegli 11 milioni di voti “per noi sono un risultato storico”, un risultato che “pone il fronte patriottico come prima forza d’opposizione”, assicura guardando già alle elezioni legislative di giugno. Ma adesso il Front National dovrà cambiare.
Le Pen annuncia di voler “proporre una trasformazione profonda del movimento: una nuova forza politica è più che mai necessaria per il futuro del nostro Paese”. Il partito fondato 45 anni fa dal padre, Jean-Marie, ormai in rotta con la figlia, dovrà cambiare anche nome, fa sapere poco dopo in tv il numero due, Florian Philippot. L’ormai ex candidata frontista riferisce inoltre di aver già telefonato al nuovo presidente della Repubblica per congratularsi e per fargli “gli auguri per le immense sfide che si troverà di fronte”, non rinunciando alla distinzione tra “veri patrioti e mondialisti”.
L’atmosfera di festa, che aveva invaso la sua roccaforte di Hénin-Beaumont, nel nord della Francia, appena due settimane fa, sembra un lontano ricordo. Già nel pomeriggio i suoi sostenitori, i compagni di partito, la mamma Huguette, sono arrivati allo Chalet alla spicciolata, senza un commento. Solo il vicesegretario del Fn, Jean-Lin Lacapelle, aveva lanciato un “faremo festa, staremo a vedere!”, passando spedito tre due ali di microfoni e giornalisti. Fuori dall’ingresso infatti erano molti i media che attendevano di poter entrare nella sala stampa, rimasta off limits per almeno una ventina di testate francesi e internazionali: tra queste la britannica Sky news, la giapponese Fiji Tv, il Washington Post, il Los Angeles Times, Politico, Charlie Hebdo, il sito di informazione francese Mediapart e l’ANSA.
L’ufficio stampa del Fn ha spiegato che il locale poteva ospitare solo 300 giornalisti, a fronte di 600 richieste. Ma secondo Mediapart, il partito ha operato una vera e propria “selezione” tra i media graditi e quelli no. E mentre la fila di inviati ‘esclusi’ si allungava di ora in ora, altre testate – tra cui Le Monde, Libération e la tv belga Rtbf – hanno deciso di boicottare l’evento. Accreditati o meno, alle 22 tutti fuori. Il partito aveva annunciato che la serata sarebbe continuata in forma privata.
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