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Castellammare di Stabia

Emmanuel Macron vince e chiama subito la Merkel

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La prima telefonata di Emmanuel Macron è con Angela Merkel: in agenda hanno il rilancio dell’asse franco-tedesco per un’Europa a due velocità. 

Merkel trova una sponda per una Ue a più velocità

La telefonata con la cancelliera: a Berlino la prima visita da presidente. La Germania vuole far ripartire e rafforzare l’asse franco-tedesco

BERLINO – II cambio di velocità del motore franco-tedesco verrà suggellato simbolicamente stasera a cena con l’arrivo a Berlino di François Hollande, che verrà accolto da Angela Merkel in cancelleria per la sua visita di congedo.

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l viaggio di Hollande segna la chiusura di un capitolo che, agli occhi della Germania, si è rivelato piuttosto deludente e l’apertura di una nuova fase. Violando una tradizionale regola che impone al governo tedesco di non prendere posizione a favore di un candidato in un’elezione all’estero, Berlino ha fatto fin troppo apertamente il tifo per Emmanuel Macron.

Una scelta – criticata da chi temeva potesse rivelarsi un assist a favore di Marine Le Pen – che ha una doppia ragione. Una «negativa»: il timore, cioè, di un’implosione del progetto europeo in caso di trionfo della leader del Front National. Non a caso le reazioni alla vittoria di Macron arrivate ieri dalle sponde della Sprea mettevano tutte l’accento sull’Europa. La prima a congratularsi è stata Merkel tramite il suo portavoce, Steffen Seibert: «È una vittoria per un’Europa forte e unita e per l’amicizia franco-tedesca». L’ha seguita a ruota Theresa May, che l’Europa la vuole lasciare e che ha bisogno di una Francia più malleabile o quantomeno dialogante sul processo Brexit. Hollande, infatti, in questi 12 mesi ha rappresentato il volto più arcigno della Ue.

Ma è Berlino attorno a cui ruota tutto. Il governo è compatto nel salutare entusiasticamente Macron. Il ministro degli Esteri, Sigmar Gabriel parla di «buona giornata per la Francia! Ed è una buona giornata per l’Europa e per la Germania», si unisce al coro anche il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier: «Sono contento che la maggioranza degli elettori francesi abbia deciso a favore del cosmopolitismo, di un’Europa unita e di una cooperazione stretta e amichevole con la Germania». E poi c’è una ragione «positiva» per il tifo pro-Macron: la doppia speranza che possa fare le riforme necessarie per rimettere in moto la Francia – secondo partner commerciale della Germania dietro la Cina e davanti gli Usa – e dare uno scossone al motore franco-tedesco.

Una speranza riassunta al meglio nella telefonata che Merkel ha fatto ieri sera a Macron nella quale ha elogiato il suo impegno in campagna elettorale a favore di un’Unione europea unita e cosmopolita. Da mesi Merkel e Schäuble insistono sulla necessità per la Ue di cambiare passo, prendendo decisioni in modo più rapido e selezionando delle priorità su cui concentrarsi. Per l’Europa a più velocità Berlino spera insomma nella sponda francese. I temi non mancano, a partire da difesa e sicurezza. In realtà il successo di Macron, che giunge a quattro mesi dalle politiche tedesche, apre un fronte interno anche al governo federale. Se dalla Csu Hans Michelbach mette in guardia da aspettative eccessive, ricorda che Macron è rimasto vago su molte promesse e avverte che non è chiaro se riuscirà ad avere una maggioranza in parlamento per fare le riforme, il ministro socialdemocratico Gabriel preme sull’acceleratore: «Noi tedeschi siamo ora chiamati a sostenerlo, chi fa le riforme non può essere costretto al tempo stesso a seguire una linea rigorosa di austerity, in quanto ciò rende impossibile investire sulla crescita e produce meno posti di lavoro, non di più». Per questo, ha aggiunto, «adesso dobbiamo rinunciare alla nostra ortodossia di politica finanziaria, noi tedeschi dobbiamo lavorare coi francesi a un fondo d’investimento franco-tedesco. Ora la Germania deve assumersi responsabilità insieme alla Francia».

vivicentro.it/politica
vivicentro/Emmanuel Macron vince e chiama subito la Merkel
lastampa/Merkel trova una sponda per una Ue a più velocità ALESSANDRO ALVIANI – BERLINO

 

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