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Castellammare di Stabia

Legittima difesa: i punti base di un passo avanti. Ma la legge rimane ancora troppo timida

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La legge sulla ” legittima difesa ” prevede anche che lo Stato si farà carico delle spese legali sostenute dalle persone processate e poi assolte. Le opposizioni però non sono soddisfatte e contestano l’accordo Pd-centristi sostenendo che la legge rimane ancora troppo timida.

Conterà il panico. Per gli assolti pagherà lo Stato

1. Chi spara per difendersi rischia comunque un processo?  

S

ì, anche con le nuove norme, non è escluso che si finisca davanti a un giudice. L’accordo tra Pd e il partito di Angelino Alfano ha portato a una norma che definisce «legittima difesa» ogni reazione a una «aggressione commessa di notte» o conseguente a un’irruzione di estranei in casa «con violenza alle persone o alle cose, o con minaccia o inganno». Da questo punto di vista è ciò che chiedevano anche la Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia.
Ma questa nuova norma, da sola, non descrive tutto il meccanismo. Resta infatti in vigore il primo comma dell’articolo 52 del codice penale, quello che pone due requisiti per la legittima difesa: il «pericolo attuale» e la «difesa proporzionata all’offesa». Di fatto, anche in caso di irruzione notturna o violenta, se l’aggredito rincorre e spara al rapinatore che nel frattempo si è dato alla fuga si ritorna all’eccesso di legittima difesa. Per questo motivo il centrodestra voterà no.

2. Quindi, prima di reagire, magari al buio, in pochi secondi, bisogna accertarsi che il ladro non sia armato o capire se sta per scappare?  

Qui c’è forse la novità più importante, a favore di chi si difende. Fermo restando che ci deve essere «proporzione» nella reazione e un pericolo «attuale», nella legge Ermini si prevede anche la possibilità di non punire chi eccede nella difesa, se questa reazione sproporzionata è causata da un «errore» frutto di un «grave turbamento» provocato dall’aggressore «in situazioni comportanti un pericolo attuale per la vita (dell’aggredito o dei suoi cari, ndr), per l’integrità fisica, per la libertà personale o sessuale».

Insomma, nella legge si prevede chiaramente la possibilità di tenere conto della condizione psicologica e delle circostanze ambientali in cui si trova l’aggredito: quando si è in casa propria, magari si sta dormendo, è buio e non si immagina di trovarsi davanti uno sconosciuto, è ovviamente facile reagire in maniera impulsiva, spinti dalla paura, e spesso non si ha il tempo e il modo di valutare se la persona o le persone che ci si trova davanti sono armate, hanno intenzione di aggredire e via dicendo.

3. Mi sono dovuto difendere da un’aggressione e dovrò anche pagare le spese legali per dimostrare la mia innocenza?

Anche qui il disegno di legge introduce una novità a favore di chi è stato aggredito. È la norma introdotta dal Pd Walter Verini, in base alla quale sarà lo Stato a farsi carico delle spese legali di chi è stato indagato e magari anche processato per eccesso di legittima difesa, finendo poi assolto. In queste situazioni i costi degli avvocati li pagherà il ministero della Giustizia, con un fondo apposito che potrà contare su 295mila euro l’anno.

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