A Torre Annunziata, nel napoletano, parte di una palazzina è crollata.I vigili del fuoco che da questa mattina stanno scavando tra le macerie a mani nude hanno individuato un’altra vittima. In azione anche le unità cinofile.
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na palazzina di quattro piani è crollata alle 6.20 di oggi a Torre Annunziata, in provincia di Napoli, quando i due piani più alti dell’edificio di quattro piani in Rampa Nunziante, sulla strada litoranea, si sono accartocciati con un boato improvviso. Si scava a mani nude e sono anche in azione le unità cinofile.
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”A me risultano due famiglie disperse – ha affermato questa mattina il primo cittadino di Torre Annunziata, Vincenzo Ascione – una composta da genitori e due bambini, un’altra da tre persone adulte. In totale otto persone, anche se è difficile per ora dare notizie ufficiali sul numero dei dispersi. I primi due piani erano disabitati e interessati da lavori di ristrutturazione. Dove risiedevano le famiglie dei dispersi erano il terzo e quarto. Connessione tra i lavori e il crollo? Non possiamo dirlo”.
APERTO UN FASCICOLO – La Procura di Torre Annunziata aperto un fascicolo sul crollo avvenuto intorno alle 6:30. I pm hanno chiesto i documenti relativi allo stato dell’immobile, all’interno del quale si stavano svolgendo lavori di manutenzione.
Il questore di Napoli Antonio De Iesu, sopraggiunto sul posto, ha spiegato che “è ancora troppo rischioso lavorare con i mezzi meccanici. Il nostro auspicio è che si riesca a trovare qualcuno in vita” ha detto il questore. Sulle condizioni dello stabile precedentemente al crollo il questore ha spiegato che “è prematuro arrivare a conclusioni adesso”.
Oltre ai nuclei familiari Cuccurullo e Guida, manca all’appello Pina Aprea, una sarta di 65 anni che abitava da sola nella palazzina: non si esclude che sia uscita molto presto da casa. I soccorritori stanno lavorando senza sosta da questa mattina. Sono giunte da Roma alcune squadre dei vigili del fuoco che stanno utilizzando delle particolari ‘sonde’ per verificare la presenza di persone sotto le macerie.
Chi sono i dispersi
Sotto le macerie ci sono di certo la famiglia Guida, con il papà Pasquale, la moglie Anna Duccio, i figli Salvatore di 8 anni e Francesca di 11, che abitavano al terzo piano. Sullo stesso pianerottolo c’era come Pina Aprea, 65enne sarta che viveva da sola e che potrebbe essere uscita prima di casa. Al quarto piano, in un appartamento con un terrazzo, abitava l’architetto Giacomo Cuccurullo, un tecnico del comune della cui presenza in casa nessuno ha certezza, ma che non ha dato più notizie; con lui la moglie Adelaide e il figlio Marco, 25enne.
DUE FERITI – Due vigili del fuoco impegnati nelle ricerche sono rimasti feriti nel corso delle operazioni ma le loro condizioni non sarebbero preoccupanti. In particolare, a quanto si apprende, un vigile del fuoco è stato colpito da un cane, impegnato nelle ricerche, e caduto da un terrazzo sovrastante.
Il vigile ha riportato un trauma, è stato stabilizzato e trasportato in ospedale ma le sue condizioni non sarebbero preoccupanti. Un altro vigile invece sarebbe rimasto ferito in maniera ancora più lieve avendo riportato una distorsione.
Cosa ha provocato il crollo
La Procura ha aperto un fascicolo per crollo colposo mentre il sindaco, Enzo Ascione, ha ammesso che “la palazzina era messa male” e si è rammaricato che il tecnico del comune che vi abitava non si sia accorto di nulla perché “qualche segnale avrebbe dovuto esserci”.
- LAVORI DI RISTRUTTURAZIONE – Il sindaco oplontino ha poi confermato che esisteva una Dia per lavori al primo e al secondo piano della palazzina in tufo e cemento di edilizia popolare degli anni ’60, ma voci di presenti sulla scena del crollo indicano anche un terzo cantiere al terzo piano di cui il sindaco non ha traccia documentale. Altre indiscrezioni parlano di una trave portante tagliata
- VIBRAZIONI PER PASSAGGIO TRENI – Qualcuno ha puntato il dito per il crollo anche sulle vibrazioni emesse dai treni che passano poco distante dal palazzo. Potrebbe essere stata una concausa, anche se Rete Ferroviaria Italiana precisa in una nota che “le vibrazioni emesse dal passaggio dei treni non hanno alcun effetto sulla stabilità dei fabbricati adiacenti la linea ferroviaria, né tantomeno su quelli posti in alto. Le deboli vibrazioni dovute al passaggio dei treni vengono infatti assorbite dalla massicciata e dal pietrisco che ne impediscono la propagazione”.Inoltre, i treni merci “non transitano sulla linea tra Torre Annunziata e Santa Maria La Bruna e che l’esercizio ferroviario è abitualmente sospeso dalle 23 alle 5 (come è stato per la notte 6/7 luglio 2017)”. La linea Napoli-Salerno infatti, sottolinea Rfi, “è utilizzata per il trasporto passeggeri regionale”. Rete Ferroviaria Italiana, conclude, “offrirà in caso necessario la massima collaborazione agli inquirenti”.
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vivicentro campania/agenzie/Ansa/Agi/Adnkronos
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