Nuove scosse, individuati 3 corpi sotto l’Hotel Roma
Si era parlato di 291 morti a causa del decesso di un uomo ricoverato presso l’ospedale di Perugia, proveniente da Arquata del Tronto ma poi la Prefettura di Rieti ha rettificato il numero precedentemente fornito e ha fissato il bilancio ufficiale delle vittime a 290: nel Reatino 240, di cui 229 ad Amatrice e 11 ad Accumoli e 50 nelle Marche, ma il bilancio resta, comunque, ancora provvisorio. Di fatto, si apprende già che i corpi privi di vita di tre persone sarebbero stati individuati tra le macerie dell’Albergo Roma, ad Amatrice, mentre nella notte si sono registrate una ventina di scosse di assestamento, la più forte di magnitudo 2.7 alle 4,40 nell’ascolano, a una profondità di 11 chilmetri.
A
individuarle i tre cadaveri ad Amatrice sono stati i cani molecolari, in grado di ‘sentire’ la presenza di corpi anche privi di vita. Ma sono in una zona che e’ ancora inaccessibile ai vigili del fuoco, i quali stanno procedendo con estrema cautela. E’ necessario infatti rimuovere altre macerie che ostruiscono la via di accesso a quella parte del noto albergo crollato e dove poi bisognera’ comunque muoversi tra forti difficolta’ e pericoli prima di riuscire ad arrivare ai tre corpi di cui si parla.
Il nuovo bilancio delle vittime del terremoto del centro Italia è di 290. La Prefettura di Rieti ha infatti rettificato il numero precedentemente fornito e ha fissato il bilancio ufficiale delle vittime nel Reatino a 240, di cui 229 ad Amatrice e 11 ad Accumoli. Resta invece di 50 vittime il bilancio nelle Marche.
Intanto, da oggi il coordinamento è stato spostato a Rieti dove il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, presiederà oggi, domenica 28 agosto alle ore 12, la riunione d’insediamento della Direzione Comando e Controllo (Di.coma.c) a Rieti, in Largo Graziosi.
Con l’istituzione della Di.coma.c a Rieti e la contestuale chiusura del Comitato Operativo – riunito in seduta permanente, a Roma, dalla notte del 24 agosto, subito dopo la scossa -, si trasferisce in prossimità dell’area più colpita il coordinamento delle attività di assistenza alla popolazione e gestione della prima emergenza da parte del Servizio Nazionale della Protezione Civile. La Dicomac promuove l’attuazione degli indirizzi e delle indicazioni operative del Capo del Dipartimento della Protezione Civile ed opera in raccordo con i centri operativi e di coordinamento attivati sul territorio per far fronte al terremoto che, da mercoledì, ha fatto registrare quasi 1500 scosse: 113 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0, 11 di magnitudo tra 4.0 e 5.0, uno di magnitudo maggiore di 5.0
Popolazione assistita
Sono 2688 le persone assistite a seguito del violento terremoto che ha colpito il centro Italia, ospitate nei 58 campi e strutture allestite allo scopo. 16 sono le aree e le strutture allestite nel Lazio e altrettante quelle messe a disposizione nelle Marche, che danno alloggio rispettivamente a 995 e 938 persone; in 755 trovano infine alloggio nelle 26 tra aree e strutture predisposte in Umbria.
La disponibilità complessiva è di oltre 4600 posti già attrezzati, a cui si aggiunge la possibilità di allestire ulteriori moduli secondo necessità; sono già in allestimento 5 campi nella Regione Abruzzo con una capienza complessiva di oltre 350 persone.
In conclusione, si è appreso anche che, dopo quella di Rieti, che indaga per disastro colposo, anche la Procura di Ascoli Piceno ha aperto un fascicolo d’indagine sul terremoto che ha colpito le Marche distruggendo, vari abitati nella zona di Arquata del Tronto e causando 50 vittime accertate. A quanto si apprende si tratta di un fascicolo “conoscitivo” senza, al momento, ipotesi di reato. L’indagine è affidata al sostituto procuratore Umberto Monti, che ha delegato i carabinieri del Comando provinciale di Ascoli Piceno. Nei prossimi giorni saranno attivate ulteriori attività investigative e partiranno i primi sopralluoghi. Intanto il procurato capo di Rieti, Giuseppe Saieva, ha chiarito che al momento non ci sono dati investigativi certi.”Acquisiremo tutti gli spunti investigativi che ci verranno dati sia dalla polizia giudiziaria che anche dai media, perché è tutto utilizzabile” ha spiegato a Radio 24. Saieva ha poi smentito le sue dichiarazioni riportate da alcuni giornali: “È una frase estrapolata da una considerazione che facevamo in modo assolutamente generale con riferimento alle possibilità che parte di un edificio possa crollare e parte no. Dico ‘mah, può dipendere un po’ da tutto, dal fatto che magari in quel caso la malta sia più carica di sabbia che di cemento'”, quindi “era semplicemente una considerazione assolutamente, non dico salottiera, ma giù di lì”. E infine Saieva ha concluso: “Non abbiamo nessun dato investigativo certo e addirittura ci basiamo al momento sui media. Le nostre forze di polizia giudiziaria sono tutte impegnate nelle attività oppure in attività di coordinamento, non possiamo neppure distoglierla per acquisizioni che si possono fare in un secondo momento”.
vivicentro.it/cronaca
(articolo con news da Protezione Civile e agenzie di stampa/ agi/ askanews)
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