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Strage Orlando, veglia di preghiera

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Almeno 50 morti a Qrlando. Il killer aveva giurato fedeltà al Califfo. Gay Pride Los Angeles, fermato 20enne con arsenale in auto

Orlando (Florida) – La città di Orlando, in Florida ha ricordato le vittime della strage nel night club Pulse. Sfidando l’allerta della polizia, che ha messo in guardia dall’affollarsi in grandi raduni, diverse centinaia di persone si sono raccolte lungo le rive del lago Eola: hanno acceso candele e lasciato girasoli e un musicista ha suonato un canzone per onorare le vittime (almeno 50 i morti e 53 i feriti nella discoteca frequentata dalla comunità gay). Altre veglie di preghiera si sono tenute anche negli ospedali dove sono ricoverate le vittime e dove i parenti distrutti hanno atteso per ore notizie sui loro cari.

I

l governatore della Florida, Rick Scott, ha partecipato a una Messa in memoria delle vittime della strage. “Il mio cuore e’ con le vittime e i familiari”, ha detto in spagnolo, il governatore dall’altare della Chiesa del Calvario dinanzi a migliaia di fedeli, in gran maggioranza di origine ispanica, esattamente come si prevede che saranno la gran parte delle vittime nel club gay, che celebrava la Noche Latina.

E’ il bilancio più pesante di una sparatoria negli Usa in tempo di pace, persino più grave delle stragi al Virginia Tech del 2007 (32 morti) e alla scuola elementare Sandy Hook del 2012 (27 morti). Sulla strage c’è l’ombra dell’Isis: prima di avviare la mattanza Omar Mateen ha chiamato il 911, il numero unico delle emergenze negli Usa, per proclamare la sua fedeltà all’Isis, ha confermato l’Fbi che lo aveva anche interrogato nel 2013 e nel 2014. Intorno alle due di notte, Omar Mateen, questo il nome del giovane, ha aperto il fuoco con un fucile d’assalto semi-automatico AR-15 sulla folla di avventori del night club Pulse che stava ballando nella discoteca. Al momento dell’attacco c’erano almeno 300 persone. Una trentina gli ostaggi tratti in salvo.

Omar Mateen, nato a New York da genitori afghani, faceva la guardia giurata e viveva a Port St. Lucie, 200 chilometri a sud di Orlando, sempre in Florida. I media Usa hanno riferito che nel 2009 si era sposato con una ragazza nel New Jersey conosciuta online, dalla quale aveva divorziato due anni dopo.

“Siamo qui per sfilare, celebrare ed essere in lutto”, ha sintetizzato il sindaco, Eric Garcetti. Il primo cittadino ha confermato che nelle prime ore di domenica era stato arrestato un uomo “fortemente armato” a Santa Monica * e che il giovane aveva dichiarato alle autorità la sua intenzione di andare alla sfilata dell’Orgoglio Gay di Los Angeles.

Gay Pride Los Angeles, fermato 20enne con arsenale in auto

Los Angeles (California) – Nel giorno della strage ad Orlando in Florida, in California ha sfilato l’orgoglio gay: poche ore dopo il massacro di almeno una cinquantina di persone nel club per omosessuali, a Los Angeles si è riversata nelle strade la comunità LGBT, che ha chiuso tre giorni di festeggiamenti. In un ambiente festoso ma anche di mestizia, rivendicando il rispetto e la tolleranza per tutti, le migliaia di persone sfilate a West Hollywood, hanno ricordato le vittime al Pulse, il club frequentato dalla comunità gay teatro della strage.

Sull’accaduto indaga l’Fbi, ma l’arrestato, James Howell, non dovrebbe avere relazioni con quanto successo a Orlando. La polizia sta cercando di capire le intenzioni del ventenne, originario dell’Indiana, nella cui auto è stata trovato un arsenale di armi, munizioni e materiale esplosivo. Le autorità hanno dato versioni contrastanti sulla sue intenzioni. Il commissario di polizia di Santa Monica, Jacqueline Seabrooks, ha detto inizialmente in un Twitter che il giovane aveva confessato a uno degli agenti di volere “colpire il Gay Pride”; ma poco dopo un altro responsabile della polizia, Saul Rodriguez, ha precisato che il ‘tweet’ era stato un errore: che il giovane aveva detto di voler andare al Gay Pride ma che non aveva dato alcuna spiegazione sulle sue intenzioni. La sfilata di Los Angeles è cominciata con un minuto di silenzo. E’ stato anche collocato un piccolo altare, all’incrocio delle strade Crescent Heights e Santa Monica Boulevard con cinquanta candele in ricordo delle vittime di Orlando.

vivicentro.it/cronaca –  (AGI) Strage Orlando, veglia di preghiera


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