Le percentuali di anidride carbonica nell’aria nel 2015 registrano l’inizio di una nuova era per la storia del clima. È stata superata la soglia delle quattrocento parti di C02 per milione. Forse solo se l’anidride carbonica avesse odore capiremmo il vero pericolo, scrive il meteorologo e climatologo Luca Mercalli.
Clima, mai così tanta anidride carbonica nell’aria
Il rapporto Onu: nell’atmosfera ha raggiunto il traguardo di 400 parti per milione
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er la prima volta a livello globale, nel 2015 la concentrazione media di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera ha raggiunto il traguardo di 400 parti per milione (ppm) e nel 2016 ha registrato nuovi record sulla scia del fenomerno El Nino: il 2015 – afferma l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm) in un comunicato reso noto oggi a Ginevra – segna l’inizio di una nuova era della realtà climatica.
I livelli di CO2 avevano infatti precedentemente già raggiunto la soglia dei 400 ppm per alcuni mesi dell’anno e in certi luoghi, ma mai prima d’ora su una base media globale per l’intero anno, spiega l’Omm. Stando alle previsioni della più anziana stazione di sorveglianza dei gas ad effetto serra, le concentrazioni di CO2 resteranno al di sopra di 400 ppm per l’intero 2016 e non scenderanno sotto tale livello per molte generazioni.
La crescita sostenuta di CO2 è stata alimentata dall’evento El Nino, sottolinea il comunicato. Ma mentre «l’evento di El Niño è scomparso, i cambiamenti climatici restano», ha affermato il segretario generale dell’Omm Petteri Taalas. Il 2015 – ha aggiunto – resterà nella storia nella misura in cui le concentrazioni record di gas a effetto serra «annunciano una nuova realtà climatica».
Taalas si è felicitato del recente accordo raggiunto a Kigali per modificare il Protocollo di Montreal ed eliminare gradualmente gli idrofluorocarburi, potenti gas serra, «ma il vero elefante nella stanza è l’anidride carbonica che rimane nell’atmosfera per migliaia di anni e negli oceani ancora più a lungo. Se non si affrontano le emissioni di CO2 non saremo in grado di affrontare i cambiamenti climatici e di mantenere l’aumento della temperatura al di sotto dei 2 grandi centigradi rispetto al livello dell’era pre-industriale» ha aggiunto esortando un’accelerazione dell’applicazione dell’accordo di Parigi sul clima del dicembre
vivicentro.it/cronaca
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