De Laurentiis: “Mi sono ‘sfasteriato’, la classe arbitrale deve essere ingaggiata dalla Lega”

Le sue parole Il presidente Aurelio De Laurentiis ha parlato al Football Leader: “Il problema...

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Le sue parole

Il presidente Aurelio De Laurentiis ha parlato al Football Leader: “Il problema che a me a ‘sfastiriato’ è stato quando tutti sembrano non volersi prendere le responsabilità. Poi dopo diverse ore, però, bisognerebbe dare delle risposte in mano, per avere un rapporto non di contrapposizione nei confronti degli arbitri che devono restare equidistanti. Nel calcio, per un motivo o un altro, si sia sempre visuto sull’ignoranza della conoscenza. Nel 1996 durante un governo Prodi, Veltroni trasformò i club in società per azioni. La classe arbitrale dovesse essunta e pagata, ma anche richiamata dalla Lega. Si cerca di rispondere alle necessità politiche, anche in maniera circensi. La serie A deve ingaggiare gli arbitri. Se il Var è un esperimento, vuol dire che tutti devono essere propensi a criticare, per migliorarla. La classe arbitrale ha avuto con Calciopoli un momento che tutti vogliono dimenticare. Non si deve tenere fuori la possibilità di dubbio, così come per il Var. Dobbiamo sederci e scrivere un regolamento per evitare dubbi. Poi nella cabina di regia devono esserci tecnici per evitare di dichiarare sempre la guerra agli arbitri. E ma la Juventus è difficile batterla, ma ha stancato. Abbiamo fatto un campionato bellissimo, siamo usciti solo dalle coppe che ritengo cosa altamente produttiva da poter raccontare ai 38mln di tifosi azzurri nel mondo. Non dobbiamo giocare solo al San Paolo, ma anche nel mondo. Quando parlai di stadio virtuale fui richiamato. Dissolvenza, passano cinque anni, compro il Napoli e alla prima conferenza stampa tutto viene dimenticato. Quando salimmo in serie A, mi chiamano i giornalisti per chiedermi cosa fosse lo stadio virtuale. Se la serie A è un’industria, deve prendere le decisioni che non devono passare sulla testa degli arbitri. La Federcalcio non paga alle squadre 300mln per comprare i giocatori. Dobbiamo essere noi i responsabili, creare un decalogo preciso. Dobbiamo legarci ad un risultato che rischia di compromettere un giocatore o il risultato di una stagione con danni enormi. Il tutto deve essere risolto al meglio. Il calcio ha una responsabilità di contatto industriale ed economico importante”.

 

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