Integrity Tour, il problema del “match fixing” nel calcio moderno

Integrity Tour fa tappa a Castellammare di Stabia dopo Verona e Venezia: stamane la conferenza...

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Integrity Tour fa tappa a Castellammare di Stabia dopo Verona e Venezia: stamane la conferenza stampa allo stadio “Romeo Menti”

 

Al “Romeo Menti” stamattina terza tappa, dopo Verona e Venezia, del convegno Integrity Tour tutto imperniato sul problema del “match fixing”. Dopo l’incontro avuto con i calciatori della prima squadra della Juve Stabia, c’è stata la conferenza stampa alla quale hanno partecipato il presidente della S.S. Juve Stabia, Andrea Langella; il capitano delle Vespe, Roberto Vitiello; Enrico Franchi, responsabile competizioni Lega B; Celeste Facchin, area legale LNPB; Umberto Calcagno, Vice presidente Aic, Alessandro Bolis, responsabile marketing Ics. Nel pomeriggio si è tenuto anche l’incontro con i ragazzi della Primavera e dell’Under 17 alla presenza del responsabile Saby Mainolfi e del direttore Roberto Amodio.

Il primo a prendere la parola è stato Enrico Franchi, responsabile della Lega B: “Abbiamo avuto il piacere di affrontare la prima sessione con i ragazzi della prima squadra sul tema del match fixing cioè la lotta alle scommesse nel calcio. I ragazzi si sono impegnati tutti, è un percorso interessante nel quale abbiamo avuto la partecipazione totale dei club. Abbiamo oggi anche la partecipazione anche di membri dell’Istituto del Credito Sportivo e dell’Associazione Calciatori. Questo è un percorso formativo creato per far capire ai giovani calciatori i pericoli che ci sono nel sistema calcio. Siamo certi che il messaggio arrivi a tutti i tesserati. Proseguiremo nel pomeriggio con i calciatori della primavera e passo la parola al presidente della Juve Stabia Andrea Langella”. 

E’ poi intervenuto nel dibattito Andrea Langella, presidente S.S. Juve Stabia: “Ringrazio tutti i partecipanti per aver deciso che in questo percorso la terza tappa, dopo Verona e Venezia, fosse Castellammare di Stabia. Oggi per noi è una cosa molto importante ospitare questa manifestazione e siamo orgogliosi di ciò. E’ un percorso di formazione attraverso il quale si arriva alla consapevolezza del problema. La Juve Stabia è un club che arriva da una grande tradizione, c’è grande passione e responsabilità legata proprio alla tradizione sportiva. Il nostro è un club che contempla otto squadre dalla prima squadra alle giovanili e alla squadra femminile. Come presidente della Juve Stabia ho fatto per esempio la proposta di portare le sostituzioni a cinque anche in serie B in modo che tutti i calciatori si sentano più coinvolti. In questo modo si mette anche più in sicurezza tutto il sistema“.

E’ stata poi la volta di Alessandro Bolis, responsabile marketing ICS: “Come credito sportivo siamo una banca pubblica che finanzia tutte le discipline in tutto il paese. Da tanti anni siamo impegnati nel contrasto agli illeciti sportivi e al match fixing. Sottolineiamo sempre anche il pericolo per la carriera dei calciatori in questo tipo di problema che si configura come un vero e proprio atto criminale. Spesso i calciatori vengono avvicinati con ogni messo e soprattutto attraverso i social e poi inizia un percorso dal quale non si riesce più a tornare indietro. Noi finanziamo anche la costruzione delle infrastrutture sportive dai vivai fino alle società professionistiche. Ci è capitato anche di finanziare società sportive di serie minori che poi a fine campionato sono sparite. Il nostro regolamento prevede la responsabilità oggettiva per le società che rispondono di ciò che fanno i propri tesserati. Abbiamo la responsabilità di allontanare i calciatori da queste attività criminali”.

Infine Umberto Calcagno, Vice Presidente Aic: “Alla base di tutti c’è l’esperienza di quanto accaduto in questo settore del match fixing. Noi cerchiamo di arrivare ai calciatori con percorsi formativi sul match fixing. Cerchiamo di far capire che all’interno del calcio si possono annidare soggetti o persone che non hanno a cuore il nostro mondo e vogliono utilizzarlo per altri fini. Cerchiamo di far capire i pericoli che ci sono intorno al nostro sistema. Il nostro problema non sono le giocate anomale ma la vulnerabilità del nostro sistema per le somme che possono essere eventualmente riversate sul singolo soggetto. E’ un fenomeno più diffuso nei paesi del sud-est asiatico“.

 

a cura di Natale Giusti

Foto tratta dal sito ssjuvestabia.it

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