FAMILY DAY, una folla che chiede di essere ascoltata

Roma.  “God made Adam & Eve, not Adam & Steve”. Questo uno dei primi striscioni comparsi...

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Roma.  “God made Adam & Eve, not Adam & Steve”. Questo uno dei primi striscioni comparsi al Family Day ieri mattina. Un fiume di gente arrivato da nord, sud ed isole comprese. Uomini, donne con i propri bambini, anziani fin dalla prima mattina si sono predisposti sulla’ arena per partecipare meglio all’ evento. Muniti di fornelli, teli da spiaggia, sedie si sono adagiati sul prato del Circo Massimo. Più di mille i pullman che hanno raggiunto l’area.  Tante le istituzioni presenti. Maroni ha mantenuto la parola inviando il gonfalone della regione, lo stesso vale per la regione Liguria. Tanti sindaci e deputati tra cui Gasparri, il primo ad arrivare, Renato Brunetta, Carlo Giovanardi, Giorgia Meloni, Maurizio Lupi, Roberto Formigoni.

Non erano presenti solo credenti al circo, ma anche chi non si rispecchia in quello che definisce “pasticcio giuridico”.  Il cosiddetto decreto che è in fase di approvazione e sarà discusso martedì al Senato.  Ad aprire l’incontro è stato Massimo Gandolfini. Ha fatto, in primis, chiarezza.  “Questa piazza non fa guerra a nessuno, siamo due milioni. Renzi ne tenga conto”, ha esclamato Gandolfini, che  ha insistito sulla necessità di evitare la possibilità di adozione da parte di coppie omosessuali, perché la famiglia e  i diritti dei bambini vanno tutelati: “Senza limiti, la nostra società diventa folle. Inaccettabile l’adozione mascherata da affido”.  Non è una piazza contro l’omosessualità ma contro chi ha intenzione di equiparare un matrimonio naturale ad uno con persone dello stesso sesso. 

“Questa piazza esprime la bellezza della Famiglia e non è contro le ideologie ma contro le persone”. Poi si rivolge ai parlamentari presenti. “Sarete la voce di questa piazza e vi invito ad ascoltare con attenzione. Sarete l’interprete di una piazza che oggi vi ospita con calore.”

Un altro striscione è comparso sotto forma di hashtag “#RENZICIRICORDEREMO”. Un messaggio chiaro ed immediato al presidente del Consiglio Renzi, ricordando che prima o poi dovrà passare per le elezioni. Tanta la gente che ha detto a gran voce il proprio no. 

Bisogna tenere presente il dato di ieri. Si è sfiorato il milione di partecipanti anche se gli organizzatori hanno parlato di 2Milioni. Certo è il dato che vi erano anche persone dietro il palco e sulla strada che porta all’ “arena”. 

“Siete arrivati in pullman con i bambini in braccio e avete cambiato la storia di questo paese.” Così Mario Adinolfi, acclamato da tutti, ha stimolato la folla e sfida il presidente del Consiglio. 

Tra i tanti politici i non presenti hanno preferito lasciare un messaggio. “Avanti sui diritti civili senza incertezze e stralcio secco della stepchild adoption, per affrontare altrove materia adozioni in modo organico. Ci vuole tanto a capire che è l’unica strada politicamente seria, intelligente e utile?”, queste le parole del Vice Ministro dell’ Economia Zanetti nonché segretario di Scelta Civica. Adesione piena a obiettivi manifestazione, questo quanto espresso da Angelino Alfano su Twitter. 

Presente anche il ministro dell’ Ambiente Gian Luca Galletti accompagnato dalla moglie e dai figli.  “Ognuno è qui a titolo personale. Sui valori non c’è un patto di governo né di maggioranza”. 

“Sono qui, a titolo personale e da laico, perché ritengo che il ddl Cirinnà sia sbagliato e incostituzionale, e perché ritengo che questa piazza, le famiglie italiane in generale meritino ascolto e sostegno”. Afferma Renato Brunetta,  “io penso che dobbiamo sostenere con forza la famiglia naturale, formata da un uomo e una donna, così come costituzionalmente riconosciuta. È giusto allo stesso tempo prevedere un riconoscimento alle unioni civili, una norma che ne regoli i diritti e i doveri. La Cirinnà non è la strada giusta e, conclude,  questa piazza merita ascolto.” 

“Sono qui al Family Day in veste di esponente politico e di donna e, se Dio vorrà, la prossima volta starò qui anche in veste di madre visto che ho appreso da poco di aspettare un bambino, dice Giorgia Meloni.  Questo è un giorno di festa, una manifestazione piena di gente, che scende in piazza non contro qualcuno, ma per qualcuno. Quei bambini che non possono difendersi da soli e che lo Stato ha, per questo motivo, il dovere di difendere prima di tutto il resto.” Una sorta di autogol per l’ex ministro del Governo Berlusconi. Una donna incinta e non sposata al FamilyDay non rappresenta il massimo della coerenza. 

“Grazie a questo splendido popolo che è qui con grande sacrificio a testimoniare il suo amore per la famiglia e insieme diciamo no al disegno di legge Cirinnà”. Queste le parole di Roberto Formigoni. Continua dicendo che “ il testo è un DDL ipocrita che introduce nei fatti il matrimonio gay e l’utero in affitto anche se usa altri termini soprattutto inglesi per confondere la gente. Questa gente non si lascia confondere la testa”.

 A concludere è stato sempre Gandolfini. “Qui ci sono elettori di tutti i partiti. Vi dico: guardate chi ci sta aiutando e chi vi oscura. I prossimi passaggi della legge li seguiremo minuto per minuto e vedremo chi ha ascoltato il messaggio di questa piazza e chi lo ha messo sotto i tacchi. Al momento delle elezioni ci ricorderemo chi si è messo dalla parte della famiglia e dei bambini e chi no, rendendo possibile l’abominevole pratica dell’utero in affitto”. 

Un messaggio rivolto anche alla senatrice Cirinnà che, a CorriereTV, affermò che nessuna piazza poteva ostacolare il parlamento, dimenticando che la piazza vota. Insomma Martedì ci saranno tante sorprese a Palazzo Madama.

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