Napoli-Caserta, sgominata la banda dei furti in casa

Una conversazione: “Mio marito? Un ladro bravissimo” “Mio marito? Un ladro bravissimo! In tre mesi...

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Una conversazione: “Mio marito? Un ladro bravissimo”

“Mio marito? Un ladro bravissimo! In tre mesi ha guadagnato 280mila euro lavorando giorno e notte”. È una delle conversazioni agli atti della ordinanza di custodia cautelare eseguita stamani a Napoli, nel rione Traiano, dai carabinieri del comando provinciale di Caserta coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Le indagini guidate dal comandante provinciale Alberto Maestri (compagna di Caserta, diretta dal maggiore Andrea Cinus) ha preso le mosse dai furti a seguito dei quali, nel tentativo di bloccare uno dei ladri in azione, ha perso la vita il vicebrigadiere Emanuele Reali. La tragedia il 6 novembre scorso e proprio quel giorno la banda sgominata mise a segno gli ultimi colpi. Reali fu travolto e ucciso da un treno mentre inseguiva i malviventi in fuga.
Le persone arrestate sono dodici. Tra loro Cristian Pengue, Pasquale Reali e Salvatore Salvati. Reale, fuggendo lungo i binari, cagionò la morte del carabiniere.
Le misure hanno portato sei persone ai domiciliari e sei in carcere. Arrestate anche le mogli di alcuni degli indagati che si occupavano dei sopralluoghi nelle case da svaligiare. Sedici i colpi messi a segno dalla banda tra Caserta, Salerno e Napoli. Nel corso della conferenza stampa il procuratore Maria Antonietta Troncone e l’aggiunto Antonio D’Amato hanno ricordato commossi il gesto eroico del vicebrigadiere Reali. In giornata la Procura comunicherà al tribunale dei Minori e per alcuni degli indagati potrebbe scattare la sospensione della responsabilità genitoriale nei confronti dei figli.

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