Poste italiane, più attenzione ai piccoli centri. Sintonia con la maggioranza M5S-Lega

L’amministratore delegato di Poste Italiane ha annunciato un cambio di rotta rispetto al passato: basta...

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L’amministratore delegato di Poste Italiane ha annunciato un cambio di rotta rispetto al passato: basta con le politiche di dismissione degli uffici.

E quanto annuncia sulla propria pagina Fb la deputata della Camera Angela Raffa facente parte IX Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni.

“Il cambiamento oramai non è solo nel governo, sta contagiando tutto il sistema paese. Oggi l’amministratore delegato di Poste Italiane (con cui ci siamo incontrati il 19 Settembre) ha annunciato un cambio di rotta rispetto al passato: basta con le politiche di dismissione degli uffici.

Questi i 10 impegni annunciati in favore dei piccoli comuni:

  1. In tutti i piccoli comuni non chiuderà più alcun ufficio postale.
  2. Istituzione di un ufficio centrale dedicato alle loro esigenze.
  3. Saranno installati nuovi sportelli bancomat. Nei 254 piccoli comuni che sono privi di ufficio postale sarà fatto entro 12 mesi.
  4. Garantito in questi 254 comuni, senza costi aggiuntivi, un servizio di portalettere a domicilio e sarà possibile effettuare alcune operazioni direttamente al tabacchino.
  5. Wi-fi gratuito in tutti gli uffici.
  6. Servizio ‘Tesoreria’ in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti.
  7. Più sicurezza negli uffici postali con video-sorveglianza dentro e fuori gli uffici postali.
  8. Abbattimento delle barriere architettoniche.
  9. Concessione in uso gratuito degli immobili inutilizzati per progetti di solidarietà sociale e pubblica utilità. Gli immobili di Poste saranno inoltre riqualificati con la realizzazione di murales nelle facciate esterne.
  10. Rafforzamento degli uffici nei comuni turistici per i periodi di alta stagione”.

Nel sito delle Poste italiane è detto che “Il capo azienda del gruppo controllato dal Tesoro (35%) e dalla Cassa depositi e prestiti (29%) ha preso alcuni impegni davanti ai deputati della commissione Trasporti. Mentre sul dossier Alitalia ha tagliato corto: “Non abbiamo avuto nessun tipo di interessamento sul dossier Alitalia, quindi io lo leggo sulla stampa”.

In particolare che: “Il primo è un impegno sulla consegna dei pacchi, perché “nel piano presentato a febbraio è previsto 1 miliardo di investimenti per i mezzi di consegna e per le apparecchiature di smistamento”, ha detto Del Fante. L’obiettivo è quella di recuperare nell’e-commerce dove i pacchi cresceranno del 15% l’anno”.

Il piano industriale 2018-2022, che prevede oltre 10mila ingressi a pieno organico entro quattro anni metterà infatti in campo circa 4.500 dipendentiper il recapito dei pacchi nel pomeriggio”, e altri 5.500 nei servizi finanziari, ha indicato l’amministratore delegato di Poste con il gradimento della maggioranza di governo. D’altronde da tempo, nonostante Del Fante sia stato nominato ai vertici di Poste durante i governi a guida Pd, il numero uno del gruppo postale ha trovato una sintonia con la maggioranza M5S-Lega.

Riguardo ai centri più piccoli e al personale, Del Fante ha cercato di rassicurare: “Poste non sta licenziando nessuno. Chi lascia l’azienda lascia con un accordo di prepensionamento”. Ha poi aggiunto: “Confermiamo l’impegno formale di non chiudere nessun ufficio postale nei Comuni con meno di 5mila abitanti”.

E ha continuato aggiungendo che “Al 30 giugno Poste ha in gestione 510 miliardi di euro di risparmi degli italiani”, ha sottolineato ieri Del Fante. “Di questi, il 63% fa capo al risparmio postale”: libretti postali per 105 miliardi e buoni postali fruttiferi per 216 miliardi. È “un canale di finanziamento del debito del Paese”, ha rimarcato il capo azienda di Poste. Sono soldi che giriamo a Cdp”.

Ed anche della raccolta del risparmio gestito, tra fondi e riserve tecniche e per quanto previsto sui conti correnti, Poste ”investe altri 140 miliardi di euro in titoli di Stato”. “Siamo strutturalmente acquirenti di titoli di Stato – dice Del Fante con toni “sovranisti”graditi al governo – perché riteniamo che il compito di una azienda come Poste sia quello di investire nei titoli del nostro paese”.

L’opinione.

“… nonostante Del Fante sia stato nominato ai vertici di Poste durante i governi a guida Pd, il numero uno del gruppo postale ha trovato una sintonia con la maggioranza M5S-Lega …”. Quando c’è lealtà, chiarezza, trasparenza, correttezza, etica, socialità e innanzitutto l’intento primario di raggiungere fini ed interessi comuni per i cittadini (senza al contrario intenderli quali sudditi di una subdola Nazione autocrate quasi che la Costituzione fosse solo una retorica), si possono sempre conciliare le differenze, appartenenze, ruoli e colori tra persone civili e corrette. Diversamente non ci può essere che la trasversale ipocrita Italia (e Sicilia) pubblico-politica degli ultimi decenni, ovverosia ognuno per sé e razzi chi può, il cui annoso esito regressivo nazionale (e specialmente siciliano), soprattutto socio-economico, è sotto gli occhi di chi può e vuole vedere.

L’immagine è tratta dalla medesima pagina della deputata infra citata.

Adduso Sebastiano

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