È morta Liliana De Curtis, la figlia di Totò. Aveva 89 anni

È morta Liliana De Curtis, attrice di teatro e scrittrice, si è spenta oggi a 89 anni nella sua casa di Roma. I funerali si terranno domenica 5 giugno alle 11

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È morta Liliana De Curtis, attrice di teatro e scrittrice, si è spenta oggi a 89 anni nella sua casa di Roma. I funerali si terranno domenica 5 giugno alle 11 nella chiesa di Santa Maria dei Vergini a Napoli

È morta Liliana De Curtis, la figlia di Totò. Aveva 89 anni

Addio a Liliana de Curtis, unica figlia di Totò e Diana Bandini Rogliani, legatissima al ricordo del padre che ha dominato tutta la sua vita: si è spenta oggi all’età di 89 anni nella sua abitazione a Roma, assistita dalla figlia Elena Alessandra Anticoli de Curtis.

I funerali si terranno domenica 5 giugno, alle ore 11, nella chiesa di Santa Maria dei Vergini a Napoli. Lo ha reso noto la figlia. Liliana sarà poi seppellita nel cimitero di Santa Maria del Pianto a Napoli, lo stesso dove riposa il celebre attore napoletano.

Chi è Liliana De Curtis.

 All’anagrafe Liliana Focas Flavio Angelo Ducas Comneno de Curtis di Bisanzio Gagliardi, era nata a Roma il 10 maggio 1933.

Il nome Liliana fu scelto da Totò in ricordo di Liliana Castagnola, cui l’attore napoletano era stato legato sentimentalmente prima di unirsi a Diana Rogliani e che si era suicidata per lui.

Sposata in prime nozze, nel 1951, con il produttore cinematografico Gianni Buffardi, Liliana da questo matrimonio ha avuto due figli: Antonello e Diana (morta nel 2011).

Successivamente, fallito dopo pochi anni il matrimonio con Buffardi, si è risposata con Sergio Anticoli, con il quale ha avuto una figlia, Elena (nata nel 1969).

Liliana De Curtis ha vissuto nel culto del padre, dando vita all’Associazione Antonio de Curtis e a lui ha dedicato diversi libri biografici:

  • “Totò a prescindere” (Mondadori, 1992);
  • “Siamo uomini o caporali? Diario semiserio di Antonio de Curtis” (Newton Compton);
  • “Totò. Ogni limite ha una pazienza” (Rizzoli, 1995);
  • “Malafemmena” (Mondadori, 2009);
  • Totò mio padre” (Rizzoli, 2016).

Il 21 settembre 2013 a Napoli partecipò alla festa di san Gennaro, dove ha ricevuto un premio alla carriera come custode delle memorie del padre.

Ha curato per Rai 3 il documentario “Io lo conoscevo bene”, con interventi di Ninetto Davoli e Giacomo Furia.

In teatro Liliana ha collaborato con l’autore-attore Antonino Miele, con cui ha recitato negli spettacoli “Pardon Monsieur Totò” (a fianco anche di Vito Cesaro) e “Totò dietro le quinte” (per la regia di Mario Di Gilio).

È stata spesso ospite in televisione in trasmissioni rievocative della figura di suo padre, del quale ha promosso il ricordo con manifestazioni in diverse località d’Italia.

Ha partecipato alle riprese di alcuni film come San Giovanni decollato e Orient express.

A Napoli il 21 settembre 2013 ricevette un premio alla carriera in occasione della festa di San Gennaro. Il feretro arriverà direttamente da Roma e al termine della funzione religiosa la salma sarà portata al cimitero di Poggioreale dove si trova la cappella della famiglia De Curtis.

La figlia Elena Anticoli de Curtis fino alla fine ha assistito Liliana.

Elena sapeva che la sua mamma stava vivendo le sue ultime ore e così, il suo dolore, ha deciso di affidarlo ad una poesia che ha fatto leggere all’ANSA.

“Mamma, la prima parola che pronunci.

Mamma, quando ti chiamo, ti vedo correre verso di me, mi prendi in braccio, mi guardi e mi abbracci forte forte al tuo petto.

Mamma so che ci sei sempre con me, il calore del tuo corpo mi accompagnerá a vita. 

Oggi mi fai piangere, ma fino a ieri mi hai fatto sorridere.

La vita é fatta di opposti: gioia e dolore, vita e morte, sonoro e muto, giorno e notte.

Sono due assi che si incrociano e in quel punto centrale é racchiusa l’essenza della vita: l’amore”

“Senza amore – prosegue la figlia nel suo ricordo – la vita perde il suo significato.

Mentre scrivo sento il tuo respiro flebile e stanco, a breve questo respiro non lo udiró piú, ma mi pervaderá il sollievo, sollievo perché la tua sofferenza é terminata, apparterrai alla morte, sei diventa seria hai abbandonato le pagliacciate dei vivi (ndr: riporto alla poesia di Totò: ‘a livella).

Grazie mamma, mi hai permesso di starti accanto fino alla fine, mi hai permesso di restituirti tutto l’ammore di cui mi hai ricoperto.

Ti voglio bene assaje”. 

Alla figlia di Liliana fa eco Antonello Buffardi de Curtis, il figlio, che racconta all’ANSA:

 “L’insegnamento più bello che mi ha lasciato mia mamma? Aiuto e amore”.

Per lui è stata una donna “meravigliosa, divertente, simpatica, piena di vita”.

“Ha vissuto alla grande e purtroppo si è spenta lentamente, molto lentamente e questo è stato un grande dolore; il regalo più bello che mi ha dato è l’aiuto, che non si nega a nessuno.

Era l’unica figlia di Totò, il suo più grande amore e lei era il più grande amore per il babbo”.

Si fa sentire anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi,  che, con queste parole, commenta la scomparsa di Liliana de Curtis.

“Con la scomparsa di Liliana de Curtis, Napoli e l’Italia intera perdono una straordinaria protagonista del panorama culturale.

Ha tenuto viva la memoria di suo padre, l’indimenticabile Totò, ricostruendone vita e opere a beneficio di chi lo amava e lo ama tuttora”.

“In tal senso – prosegue – è massimo lo sforzo dell’amministrazione comunale e delle Istituzioni nazionali affinché Totò possa avere presto il Museo che merita nel cuore della nostra città”. (ndr: presto ma con calma, tanta calma, tant’è che Liliana è morta senza aver avuto la soddisfazione di veder realizzato il suo sogno; e i DOVUTO tributo della Città al suo immenso figlio)

Un ricordo anche dall’ex sindaco di Napoli, Luigi de Magistris:

“Ho un ricordo affettuoso di Liliana de Curtis con la quale decidemmo di realizzare nel 2017 la mostra su Totò in occasione dei 50 anni dalla morte del principe della risata. Sono vicino ad Elena e alla sua famiglia”.

IL MUSEO DI TOTÒ, IL SOGNO IRREALIZZATO DELLA FIGLIA LILIANA  

Tra i suoi desideri c’era da sempre l’apertura del museo dedicato a suo padre, il principe De Curtis, nel Rione Sanità. Un grande spazio nel palazzo dello Spagnolo, gioiello del barocco.

Ma Liliana de Curtis non è riuscita a coronare il sogno di una vita, anche se negli ultimi anni la battaglia era stata portata avanti dalla sua figlia Elena.

Ogni 15 aprile, anniversario della morte di Totò, l’argomento tornava di attualità per i vari appelli all’amministrazione comunale e così è stato anche quest’anno, a 55 anni dalla scomparsa.

L’idea di una sede prestigiosa per tutto il materiale nacque nel 1999 dalla Fondazione De Curtis.

Un “ente museo di Totò” era stato deliberato nella seconda metà degli anni 90 dalla Regione Campania, stabilendone la sede al terzo e quarto piano del Palazzo dello Spagnolo, locali dati in comodato d’uso al Comune di Napoli.

Ma i lavori partiti dopo il 2000 si interruppero e il museo è restato chiuso.

Tante le firme raccolte dal Fai nel 2013 come ‘luogo del cuore’ ma il premio vinto non poté neppure essere assegnato.

Nel 2017 se ne riparla per l’accessibilità che richiede la realizzazione di un impianto ascensore, sembra che i problemi dei permessi siano risolti e il Comune annuncia l’apertura per il maggio dei monumenti dedicato a Totò.

Ma non succede più nulla.

Due anni fa anche il ministro Franceschini dichiara, nel corso di una visita a Pompei, che si sarebbe impegnato per l’apertura del museo Totò e che risorse erano disponibili, ribadendolo ancora nel 2021.

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È morta Liliana De Curtis, la figlia di Totò. Aveva 89 anni/ Cristina Adriana Botis / Redazione Campania

 

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