Estorsioni Clan D’Alessandro: Tre Rilasci Dopo Operazione Antimafia

Scarcerati tre membri del clan D'Alessandro coinvolti in estorsioni a imprenditori a Castellammare, seguito indagini su scommesse clandestine.

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Tre individui del clan D’Alessandro, protagonisti di estorsioni a imprenditori, sono stati rilasciati. L’operazione rivela anche il coinvolgimento in scommesse clandestine.

Estorsioni per conto del clan D’Alessandro: tre rilasci dopo l’operazione delle forze dell’ordine

Tre individui coinvolti nel sistema di estorsioni gestito dal clan D’Alessandro di Castellammare di Stabia sono stati recentemente rilasciati, su decisione del Tribunale del Riesame di Napoli.

Armando Barretta è stato sottoposto alla misura dell’obbligo di firma, mentre Matteo Di Lieto è stato posto agli arresti domiciliari. Ugo Lucchese è stato completamente liberato.

Questi individui erano stati arrestati poche settimane fa nell’ambito di un’operazione volta a smascherare il sistema di estorsioni rivolto agli imprenditori e commercianti stabiesi, attraverso la vendita di gadget e articoli natalizi.

L’operazione ha portato all’arresto di sette persone, incluso Michele D’Alessandro junior, parente del capo clan Michele e figlio di Luigi.

Barretta è accusato di associazione a delinquere per la gestione di scommesse clandestine, mentre Di Lieto è sotto inchiesta per estorsione aggravata dal metodo mafioso, legata alla distribuzione di gadget natalizi tra i commercianti stabiesi.

La decisione del Tribunale del Riesame è giunta in seguito alle udienze contro l’ordinanza del gip Fabrizio Finamore, su richiesta del pm della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli Giuseppe Cimmarotta.

Le indagini hanno anche evidenziato il coinvolgimento della cosca scanzanese nel settore delle scommesse.

Secondo i magistrati, numerose agenzie erano registrate a nome di tossicodipendenti e disoccupati, remunerati con 5 euro al giorno per fare da prestanome.

Queste agenzie di scommesse sono state utilizzate per riciclare il denaro proveniente dalle scommesse clandestine e dalle estorsioni.

Gli avvocati Gennaro Somma difendono Barretta e Di Lieto, mentre il destino degli altri indagati è ancora incerto.

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