Juve Stabia, Tarantino: caricati da Di Donato che non temeva nulla

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Nazzareno Tarantino, allenatore in seconda della Juve Stabia, è intervenuto in conferenza stampa al termine del match vinto 1-0 contro il Latina. 

Le dichiarazioni di Nazzareno Tarantino sul match tra Juve Stabia e Latina sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Penso che la vittoria sia meritata. Avessimo vinto 3-0 non ci sarebbe stato niente da dire. Grande merito dei ragazzi. Eravamo arrabbiati per la sconfitta della Juve Stabia. Eravamo stati stimolati anche dalle parole del Mister avversario Di Donato che aveva detto che non temeva nulla di noi.

Per 70 minuti la Juve Stabia ha imposto il proprio gioco. Sottolineo ancora il grande spirito dei ragazzi che hanno messo in campo tutto. La reazione la volevamo perché a Caserta non avevamo fatto ciò che avevamo preparato.

Dobbiamo arrivare alla quota salvezza poi il resto si vedrà. Bisogna continuare su questa strada e ora ci potremo allenare con più regolarità. Le nostre armi sono la qualità e la forza. Noi dobbiamo avere il morso sempre. E il Latina è una squadra che oggi aveva in panchina come Paganini, Jallow. Loro avevano preparato la gara come la Casertana. Tutti dietro ad aggredirci aspettando le ripartenze. Oggi abbiamo fatto girare più velocemente la palla e i risultati si sono visti. Loro volevano aspettarci e ripartire con tanti uomini dietro la linea della palla come aveva fatto la Casertana mercoledì.

Noi abbiamo determinate caratteristiche e penso che il mister stia facendo qualcosa di straordinario.

Nella mia squadra c’erano più giocatori importanti rispetto a quella attuale. L’unica vera caratteristica in comune col gruppo attuale era che si lavorava settimana dopo settimana. Noi ci alleniamo settimana dopo settimana per fare sempre qualcosa in più e migliorare di gara in gara.

Il merito più importante c’è l’ha il Mister e poi veniamo noi. Questo è un gruppo granitico con grandi valori prima umani e poi calcistici. In campo vanno prima i ragazzi e poi veniamo noi”.


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