Pozzuoli, addio a Giuseppe Galasso: lo storico napoletano aveva 88 anni

Mattarella: “Grande figura del mondo intellettuale italiano” E’ scomparso lo storico napoletano Giuseppe Galasso, all’età...

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Mattarella: “Grande figura del mondo intellettuale italiano”

E’ scomparso lo storico napoletano Giuseppe Galasso, all’età di 88 anni, nella sua abitazione a Pozzuoli. Era docente di Storia Moderna all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli.

Sono state tantissime le sue pubblicazioni incentrate proprio sulla storia del Mezzogiorno. E’ stato deputato della Repubblica e sottosegretario, dall’83 all’87 durante il governo Craxi, del ministero dei Beni culturali.Galasso, classe ’29, è stato uno storico, giornalista (ha scritto per Il Mattino di Napoli, il Corriere della Sera, La Stampa e L’Espresso) politico e professore universitario italiano, era presidente della Società napoletana di storia patria dal 1980; membro del consiglio scientifico della Scuola Superiore di Studi Storici di San Marino. È stato presidente della Biennale di Venezia dal dicembre 1978 al marzo 1983 e della Società Europea di Cultura dal 1982 al 1988. Dal 1977 è stato socio dell’Accademia dei Lincei.

In una nota, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricorda così lo storico napoletano:
“Scompare con Giuseppe Galasso una grande figura del mondo intellettuale italiano. Alla sua cultura di storico e di studioso del pensiero politico ha saputo unire una ricca umanità e una incrollabile passione civile, che ha animato nel tempo il suo impegno e ha contribuito a rafforzarne l’autorevolezza. Giuseppe Galasso ha posto la sua intelligenza a servizio dello sviluppo del Paese, coniugando con sapienza l’elaborazione di un meridionalismo moderno con l’ideale europeo.  Uomo di governo, ha aperto una strada – anche sul piano legislativo – per la necessaria tutela del paesaggio, componente essenziale della nostra stessa identità nazionale. Desidero esprimere l’apprezzamento della Repubblica per il suo insegnamento e la vicinanza e la solidarietà ai familiari, agli amici che si  nutrivano del confronto con lui, a tutti coloro che l’hanno conosciuto e apprezzato nel suo ruolo di professore, di esponente del pensiero laico e liberale, nel suo impegno politico e di governo, nei suoi studi che sono continuati fino a quando le forze lo hanno consentito”.

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