L’inchiesta sulla Consip si arricchisce di nuovi dettagli: dalle carte emerge una rete di affari molto ampia che riguarda altri appalti, numerosi politici e anche figure negli enti pubblici. Come racconta Francesco Grignetti nella sua ricostruzione, Alfredo Romeo su suggerimento dell’ex parlamentare Italo Bocchino tentò di organizzare anche un incontro con l’attuale ministro allo Sport Luca Lotti.
Un sistema oltre la Consip: altri appalti, altri politici
Dalla fondazione di Quagliariello a uomini negli enti pubblici. Anche una presunta guerra di cordate, contro un uomo di Schifani
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omeo ascolta sempre con attenzione quello che gli racconta il suo lobbista personale Italo Bocchino, ex parlamentare di An ed ex membro del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti. Ad esempio quando gli racconta la vera storia di un business legato all’aeroporto di Palermo: «Il Presidente – dice Bocchino – è Fabio Giambrone, ex deputato (in effetti è stato senatore della Margherita e poi di Italia dei Valori, ndr)… uomo… amico di Leoluca Orlando e messo lì da Leoluca Orlando… dicono: ci stanno dando una mano e stanno facendo pressioni». Però c’è da temere la cordata avversaria che avrebbe agganciato il Responsabile Unico del Procedimento della Gara, in gergo RUP. «Vuole i soldi… è un consigliere comunale di Palermo, di Forza Italia, uomo di Schifani e si occupa di Schifani… quindi stiamo messi malissimo col RUP… secondo lui (Bocchino riferisce le confidenze di Dario Colombo, il predecessore dell’attuale RUP, ndr), ha già incassato… e poi sta lì coperto da Schifani… cioè… quindi… la battaglia la stai facendo contro Schifani». E conclude, pessimista: «Io non vorrei che arriva la telefonata di Schifani… che fa la telefonata a chi di dovere… e gli dice questa è una cosa mia… non mi dovete rompere il cazzo… quindi lì il problema che abbiamo è solo il RUP».
Se ci spostiamo in Basilicata, non cambia la musica. C’è un ennesimo business che piacerebbe tanto ad Alfredo Romeo. Ma c’è un ma. Scrivono i carabinieri del Noe: «Italo dice di aver acquisito informazioni da un ex consigliere regionale della Basilicata, il quale gli aveva indicato che le gare erano oggetto di “vendita” da parte del Presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, ma che in tale ambito potevano anche percorrere il canale del fratello di quest’ultimo, meno costoso».
Qua occorre muoversi, incalza Bocchino. E Romeo: già mosso, nel senso che ho contattato chi di dovere. Questa l’intercettazione, in cui Bocchino ripete le parole del suo informatore lucano: «Noi abbiamo il sindaco sia a Matera che a Potenza, che sono due ex An! Mi ha detto… decide… solo ed esclusivamente il Presidente della Regione… Pittella fa lui. Allora se passate con il fratello è più di alto livello e costa un po’ meno (sorride), perchè è un po’ più pulita la cosa… Se passate per lui è un pochino più aggressivo!».
Non c’è solo la Consip, a gestire mega-appalti. Da quattro anni c’è anche la Invimit, altra società del ministero dell’Economia, di cui è amministratore delegato l’architetto Elisabetta Spitz, già direttore dell’Agenzia del Territorio. La sua missione, per come si legge sul sito istituzionale, è «la promozione, l’istituzione, l’organizzazione e la gestione di fondi comuni di investimento immobiliare chiusi». In pratica, l’Invimit gestisce immobili pubblici.
Alfredo Romeo è interessato a un appalto per gli immobili dell’Inail da 1,8 milioni di euro. Dice Italo Bocchino a Romeo: «Quando abbiamo deciso, partecipiamo. Andiamo da Quagliariello e dico: queste sono le carte… questo è il lotto dove partecipiamo… mettiti quello a faticare». Con il che è chiaro ai due che il senatore Gaetano Quagliariello avrebbe un suo uomo dentro l’Invimit che è in grado di aiutarli a vincere la gara. D’altra parte Quagliariello è intimo di Romeo come si evince da diverse intercettazioni. Da una in particolare si intuisce che Romeo viene invitato a finanziare il nuovo quotidiano «La Verità» attraverso un bonifico alla fondazione Magna Carta, emanazione di Quagliariello.
L’imprenditore Romeo da 12 anni ha un contenzioso aperto con l’Inps. Grazie ai buoni uffici di Carlo Russo organizza un incontro con la dirigente Daniela Becchini, responsabile del patrimonio immobiliare dell’Inps. Lui vuole stringere nuove alleanze. Lei pare che aspiri alla carica di direttore generale e cerca appoggi. All’incontro il giovane Russo fa da anfitrione: «Eh… sono stato io a chiedere all’avvocato Becchini di essere qui oggi e mi fa enormemente piacere perchè… come poi accennato, avevo piacere che si instaurasse… si rinstaurasse (farfuglia, inc)… dite come volete, un rapporto cordiale con… con l’avvocato Romeo che ovviamente è una persona amica, conosciuta e quant’altro le ho anticipato». Detto fatto, la Becchini non si fa pregare per spifferare le strategie segrete dell’Inps: «Noi stiamo lavorando per eliminare l’obbligo di dare tutto a Invimit perchè è una follia… siamo riusciti a farlo capire al ministero dell’Economia».
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