Bertotto, l’allenatore del Giugliano avversario della Juve Stabia

Valerio Bertotto è l'allenatore del Giugliano subentrato a Di Napoli che guiderà i tigrotti nella sfida contro la Juve Stabia

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Bertotto, allenatore del Giugliano prossimo avversario della Juve Stabia: la carriera da calciatore e da allenatore e le sue caratteristiche tecniche.

Valerio Bertotto è subentrato alla guida tecnica del Giugliano nell’ottobre scorso dopo una serie di risultati negativi che avevano caratterizzato la gestione Di Napoli.

Con Bertotto e il passaggio al 4-3-3 dalla difesa a tre che aveva caratterizzato la guida tecnica di mister Di Napoli i risultati non si sono fatti attendere. Basti pensare che nelle ultime 10 giornate il Giugliano sarebbe settimo per punti conquistati (16) alla pari dell’Avellino, un punto in meno rispetto al Taranto, 4 in meno rispetto alla Juve Stabia e 5 in meno rispetto a Crotone, Picerno, Sorrento e Casertana.

Il Giugliano di Bertotto.

Il passaggio al 4-3-3 di Bertotto ha quindi dato i suoi frutti con l’aggiunta di alcuni concetti cardine fondamentali trasmessi da Bertotto che hanno assicurato una buona organizzazione tecnica, creando la giusta alchimia tra giocatori esperti e giovani in rampa di lancio.

Un 4-3-3 sempre propositivo quello di Bertotto con Caldore che è il leader del reparto arretrato, esperto, abile anche ad impostare da dietro. A centrocampo sembra proprio che il Giugliano abbia trovato i giusti equilibri con Berardocco in cabina di regia e vero e proprio metronomo del gioco dei tigrotti.

Sulla linea d’attacco occhio a Flavio Ciuferri che possiede caratteristiche importanti. E’ un 2004 di talento, scuola Roma, qualche addetto ai lavori vede in lui addirittura il nuovo Dybala. De Sena e Oviszach con Sorrentino squalificato dovrebbero completare un tridente offensivo che tende a non dare punti di riferimento e perciò è ancora più pericoloso. Occhio al 22enne Oviszach, giocatore poliedrico ceduto al Crotone ma in prestito al Giugliano fino a fine stagione, in grado di ricoprire tutti i ruoli del reparto avanzato.

La carriera di Bertotto da calciatore.

Bertotto ha iniziato la carriera professionistica nel 1990-1991 con l’Alessandria. Dopo tre stagioni si è trasferito all’Udinese, con cui ha esordito in Serie A il 5 settembre 1993 in Cagliari-Udinese (1-2). Il difensore torinese ha militato nel club friulano per tredici anni ed è tuttora al secondo posto tra i giocatori che hanno indossato per più volte la maglia bianconera, dopo Antonio Di Natale.

Alla fine della stagione 2005-2006 i dissensi con l’allenatore Giovanni Galeone, che aveva escluso Bertotto dalla formazione titolare, lo hanno convinto a lasciare Udine per trasferirsi al Siena, insieme al compagno di squadra Vincent Candela, che aveva dichiarato di volersi avvicinare alla propria famiglia (a Roma). Ha lasciato Udine con un bilancio di 7 reti in 404 presenze.

A Siena resta per due anni in Serie A. Una volta scaduto il contratto con la società toscana, rimane svincolato fino al 31 gennaio 2009, quando firma con il Venezia, con cui disputa 13 partite. A fine stagione, a causa del fallimento dei lagunari, rimane di nuovo svincolato e stavolta si ritira definitivamente dal calcio giocato.

Bertotto da allenatore prima di approdare al Giugliano.

Valerio Bertotto nel 2012 ha intrapreso la carriera di allenatore guidando l’Under 20 azzurra Lega Pro, per poi proseguire sulle panchine di Pistoiese, Messina, Bassano Virtus con cui centra l’obiettivo playoff, Viterbese nel 2017-2018 (esonerato ad ottobre nonostante il terzo posto) e Ascoli in Serie B nel 2020-21 (esonerato dopo aver raccolto soli 5 punti in 8 gare con la squadra in piena zona retrocessione) prima di approdare a Giugliano, dove ha preso il posto dell’esonerato Raffaele Di Napoli.


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