Unioni civili, Boschi: “Numeri Pd non bastano, serve punto incontro”

Il presidente del Senato, Grasso, apre all’ipotesi di giudicare inammissibili gli emendamenti canguro: in questo...

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Il presidente del Senato, Grasso, apre all’ipotesi di giudicare inammissibili gli emendamenti canguro: in questo caso stepchild esposta alla decisione dell’Assemblea.

ROMA – Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elena Boschi, lancia l’allarme. “Sulle Unioni civili i voti del Pd non bastano”. Quindi avvisa: “Serve un punto di incontro”. Nella direzione di un incontro tra i partiti, il presidente del Senato, dopo il ritiro delle migliaia di emendamenti della Lega (ne sono rimasti circa seicento), apre all’ipotesi che i ‘canguri’ rimasti siano giudicati “inammissibili”.  L’ipotesi, che cambierebbe radicalmente gli scenari a Palazzo Madama, riguarda un “canguro’ a prima firma di Andrea Marcucci che potrebbe blindare il ddl Cirinnà, e quelli, molto più numerosi (circa un centinaio), della Lega, che potrebbero affossarlo. L’inammissibilità dei ‘canguri’ avrebbe come effetto un probabile rasserenamento del clima in Aula, esponendo totalmente lastepchild alla decisione dell’Assemblea e inducendo il Pd a riannodare i fili su un terreno di mediazione dentro e fuori il partito. Con il M5S di nuovo ‘in gioco’ (sebbene i contatti con il Pd sul tema siano ormai chiusi) per l’approvazione del ddl Cirinnà, dopo l’annuncio di Alessandro Di Battista a RepTv che i voti “5Stelle sono a disposizione della legge, e non del Pd”.

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Boschi: “Al Senato Pd non autosufficiente”. “In Senato il partito democratico non ha i numeri per far approvare il ddl sulle Unioni civili, nemmeno se si contano i voti di Sel. Per questo è necessario trovare un punto di incontro con le forze politiche che ci sono. Lo ha detto il ministro dei Rapporti col Parlamento, Maria Elena Boschi. “Le leggi si fanno se ci sono i numeri – ha spiegato Boschi – al Senato il Pd non è autosufficiente”. Quindi, ha aggiunto, “dobbiamo creare un punto di incontro con le forze politiche che ci sono”, ma “questa è la difficoltà e bellezza della democrazia”. “La discussione” di queste settimane “è già un passo in avanti – ha proseguito -. Siamo un governo che rappresenta sensibilità diverse. È un atto di coraggio discutere in Parlamento di questo tema”. “Non credo sia una sconfitta aver avuto il coraggio di affrontare questo problema – ha concluso Boschi – poi non ho la sfera di cristallo e non so quello che accadrà, perché tra l’altro è il primo passaggio in Parlamento. Spero che la strada che dobbiamo percorre sia breve perché ci sono tante persone che aspettano da troppo tempo e hanno diritto a vedere i loro diritti riconosciuti”.

Grasso: “Canguri inammissibili”. “È un’ipotesi in campo, vista l’importanza del tema”. Così il presidente del Senato Pietro Grasso risponde alla domanda se sia plausibile l’ipotesi che vengano dichiarati inammissibili tutti gli emendamenti cosiddetti “supercanguri” presentati al ddl Cirinnà. “Sto valutando tutte le ipotesi e tutti gli scenari – aggiunge – potendo avere finalmente un fascicolo “umano” di soli 1.200 emendamenti al netto delle valutazioni di ammissibilità”. I premissivi (“i canguri”, ndr), prosegue Grasso “sono un’arma tollerata di fronte all’ostruzionismo esasperato. Ora siamo di fronte solo a qualche centinaio di voti”.

 

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