Sette milioni di euro per interventi agli scavi di Stabiae

Sette milioni per il triennio 2020-2022. Risposta del Governo a una interrogazione dell’on. Di Lauro....

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Sette milioni per il triennio 2020-2022. Risposta del Governo a una interrogazione dell’on. Di Lauro. Sentiti operatori del settore

Sette milioni di euro per interventi agli scavi di Stabiae

Castellammare di Stabia – Sette milioni di euro stanziati dal governo per il triennio 2020-2022 destinati a vari interventi negli scavi di Stabia. La notizia giunge in una nota del sottosegretario Buffagni in risposta ad una interrogazione parlamentare della deputata stabiese del Movimento 5 Stelle Carmen Di Lauro.

In generale gli interventi riguarderanno il restauro degli affreschi e dei mosaici, interventi di copertura, ripristino della segnaletica, interventi per la fruizione ampliata e l’abbattimento delle barriere architettoniche, integrazione di apparati digitali e multimediali di supporto alla visita ed avvio di altri scavi.

Risposta prontamente commentata con soddisfazione dalla deputata Di Lauro: “Ringrazio il Governo per la puntuale risposta ma soprattutto per l’attenzione che ha deciso di riservare a Castellammare di Stabia. Noi abbiamo un prestigioso patrimonio archeologico che negli anni è stato abbandonato a sé e lo testimonia il fatto che risultiamo ancora oggi quasi del tutto assenti dai grandi circuiti turistici nonostante i reperti di valore internazionale.”

Nonostante questa grave assenza dai circuiti c’è da sottolineare che il sito archeologico stabiese ha fatto registrare, nel suo “grande” piccolo un record di presenze nel solo primo mese di questo nuovo anno: ben 2061 visitatori.

Un numero quasi triplicato rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, un successo ottenuto, molto probabilmente anche a seguito delle attività di volontari ed associazioni presenti sul territorio che, nel corso dell’anno, in particolar modo nella stagione estiva, hanno promosso un ciclo di visite serali ed altri eventi che hanno richiamato visitatori anche da più lontano, il tutto poi amplificato dalla visibilità sui social ha aiutato a far conoscere questi inestimabili tesori a chi ancora ne ignorava l’esistenza.

C’è di che essere soddisfatti ed ottimisti perché se questi risultati si sono potuti ottenere in condizioni, diciamolo pure, precarie, si può solo immaginare cosa potrebbe diventare il parco archeologico al termine di tali interventi e a tal proposito riportiamo le opinioni di alcuni gestori di attività ricettive sul territorio

“I miei ospiti purtroppo non riesco neanche a mandarli sul sito archeologico – afferma un gestore di B&B del centro città – già arrivare su una delle ville è complicato, poi addirittura fare in modo che queste persone vadano a piedi da una villa all’altra, con il rischio di essere messi sotto perché non c’è marciapiede e la strada , soprattutto d’estate, è ancora più pericolosa perché invasa dalla vegetazione.

La notizia di tali interventi è sicuramente positiva ma non si può prescindere dall’attuazione di un piano serio di riqualificazione non solo del sito ma anche della zona circostante”.
Le difficoltà riscontrate da chi opera sul territorio stabiese vanno, quindi, tutte in una sola direzione, rendere accessibile il sito.

“Resta insoluto il problema dei collegamenti con i siti di Varano – fa da eco un altro gestore di attività ricettiva nella zona del centro antico – “Ad oggi non esistono bus o navette che collegano almeno le stazioni della Circumvesuvuiana con la collina di Varano ed è improponibile andarci a piedi, slalom tra i rifiuti, strade prive di marciapiedi e indicazioni non sufficienti”.

Ci si auspica che tali interventi poi possano portare ad un inserimento del sito archeologico stabiese in un circuito turistico e culturale che vada oltre i siti di Pompei ed Ercolano poiché “sono pochissimi gli ospiti che soggiornano e che sono a conoscenza degli scavi di Stabia che fa da Cenerentola rispetti ai siti più famosi” continua lo stesso gestore.

Non resta che augurarsi dunque che l’intervento del governo non rimanga una cattedrale nel deserto in cui da troppo tempo giacciono i beni archeologici in particolare ed artistici in generale nella nostra città, lo stesso auspicio che esprime la deputata Di Lauro commentando la risposta di Buffagni

“Finalmente si metterà mano anche alla Reggia di Quisisana dopo un accordo tra Comune e Parco Archeologico di Pompei. Mentre nella Collina di Varano sono stati effettuati alcuni espropri, primo passo per la realizzazione da noi auspicata di un parco archeologico stabiese dai confini ben delimitati su cui poter poi pianificare uno sviluppo di attività economiche, sociali e culturali. L’auspicio è che vi sia un concreto cambio di rotta per le nostre terre, troppo spesso dimenticate”.
Giusy Somma

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