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Castellammare di Stabia

Omicidio del 2001 nel messinese, arrestato dopo vent’anni il presunto mandante

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La Polizia di Stato di Messina ha eseguito l’arresto per omicidio di un 58enne del mandamento mafioso di San Mauro Castelverde-Gangi (PA). – VIDEO

span style="font-size: 14pt;">La Polizia di Stato di Messina ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Domenico Virga, 58 anni, con l’accusa di omicidio. Virga, considerato uomo di spicco del mandamento mafioso di San Mauro Castelverde-Gangi, comuni del palermitano, è ritenuto il mandante dell’omicidio di Francesco Costanza, commesso tra San Fratello ed Acquedolci, nel Messinese, il 29 settembre del 2001

.

La vittima, che gravitava negli ambienti della criminalità organizzata di Mistretta, comune sui monti Nebrodi della provincia di Messina, fu prima raggiunta da alcuni colpi di arma da fuoco e, successivamente l’uomo fu finito a colpi di pietra.

A dare un contributo rilevante alle indagini sono state le dichiarazioni del collaboratore di giustizia, Carmelo Barbagiovanni, detto “U muzzuni”, attualmente detenuto, esponente della famiglia mafiosa dei “batanesi” che prende il nome dalla contrada Batana di Tortorici altro comune messinese sui Nebrodi.

Barbagiovanni ha ammesso di essere stato, assieme a un complice, Sergio Costanzo – assassinato poi in provincia di Enna nel 2010, l’autore dell’omicidio. Francesco Costanza sarebbe stato ucciso in quanto aveva commesso uno sgarbo: aveva chiesto il pizzo senza autorizzazione ad alcune ditte impegnate in lavori nel comprensorio territoriale ai confini tra le province palermitana e messinese in particolare all’imprenditore di Bagheria (PA) Michele Aiello, vicinissimo al boss di ‘Cosa nostra’ Bernardo Provenzano.

La Polizia di Stato di Messina ha verificato le dichiarazioni di Barbagiovani, confrontandole con quelle di altri pentiti che hanno confermato la vicenda.

Francesco Costanza fu trovato cadavere la mattina del 29 settembre 2001, vent’anni fa. Il corpo del 68enne di Tusa, comune della provincia tirrenica messinese vicino al confine con la provincia di Palermo, venne trovato crivellato dai proiettili di una 7,65. La vittima risultò poi presa a pietrate, un particolare quest’ultimo che in un primo tempo aveva fatto ipotizzare un movente diverso da quello mafioso. Ma era un depistaggio.

Il Francesco Costanza gravitava negli ambienti della criminalità organizzata di Mistretta. Di lui aveva parlato di recente un pentito, Carmelo Barbagiovanni, esponente del ‘clan dei batanesi’, di cui sopra, che aveva deciso di collaborare con la Procura di Messina.

Adduso Sebastiano

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