Di Maio, con un video tutorial sul Blog delle stelle, presenta la proposta che deroga alla cosiddetta regola dei due mandati evitando accuratamente di ammetterlo e, probabilmente, è più per questo che per altro, che viene fortemente contestato e deriso sui social.
M5S, Di Maio e il «Mandato zero». E sui social scatta l’ironia
Dopo anni di slogan, spesso non sense, anzi castranti, tipo proprio qelli contro i cosiddetti “professionisti della politica”, ecco che il Movimento si trova a far di conto proprio con la tanto disprezzata “esperienza”, politica in questo caso, ma loro hanno dato sempre l’impessione di avercela con tutte le esperienze alle quali hanno sempre preferito e privilegiato, osannandola, l’improvvisazione e/o il solo “voler fare”.
Che dire, benvenuti alla ragione e al riconoscimento che l’esperienza è cosa non solo utile, ma indispensabile, per ben operare (e non solo sbraitare). E benvenuti al comprendere che l’esperienza è qualcosa che si può acquisire solo stando in campo e non si acqusisce in pochi mesi, o anni, ma è frutto di lavoro duro e costante portato avanti, con caparbietà e volontà, per anni .
Epperò, anche ora che sembrano aver capito la lezione, continuano a voler portare avanti i loro presunti ed assurdi assiomi per cui, pur di non ammettere apertamente di aver sbagliato (ricordandosi, in questo, che solo i Cretini non ammettono mai i loro errori) e di dire che si aprono, se non all’abolizione dell’assurdo anacronismo dell’essere dediti alla politica, quantomeno ad un più lungo periodo di militanza necessaria per acquisire qelle conoscenze, ed esperienze, a ben operare, si arrampicano sugli specchi e si inventano il “Mandato 0” (e magari, tra qualche anno, si inventeranno “Il Mandato preparativo al Mandato 0”).
La cosa, come ho già detto, non è passata sotto silenzio ed ha scatenato frizzi e lazzi a tutto spiano derivanti, ripeto, non dalla decisione in se che testimonia una crescita mentale e l’aver capito finalmente l’ovvio, ma per il loro continuare, anche in questa occasione, a ciurlare nel manico e a voler sempre sembrare altro.
A seguire vi riporto le parole che testimoniano l’arrampicata sugli specchi di Di Maio e altro non aggiungo se non premettendo che è stato un ennesimo, pietoso, esercizio di “furbizia” (del fesso si dice a Napoli) messa in campo per non dire: scusate, ci eravamo sbagliati. L’esperienza serve e come, come serve l’onestà e la cultura personale.
Eccovi ora Cos’è e Come funziona il “Mandato 0” (ascolta o leggi):
Oggi, in questo ultimo tutorial per la riorganizzazione del MoVimento 5 Stelle, parleremo dei nostri territori e dei nostri eletti sul territorio, a partire dai consiglieri comunali.
I consiglieri comunali sono la stragrande maggioranza dei nostri eletti e ogni giorno, nei Consigli Comunali e nei consigli di Municipio, portano avanti le battaglie del Movimento. Molto spesso da soli, con un solo consigliere comunale e decine e decine di atti da studiare e da seguire.
In futuro, a seguito di questa grande riorganizzazione, potremmo dargli più supporto legale, più supporto di esperti, per portare avanti il loro mandato.
Ma adesso a me interessa non disperdere l’esperienza che un consigliere comunale matura durante il suo mandato, e che può portare in altri contesti. Ad esempio in Regione, in Parlamento, in Europarlamento. Come possiamo fare per fare in modo che, una persona che è stato eletto come consigliere comunale al primo mandato, poi si ricandida per provare di nuovo a vincere e quindi a diventare sindaco, non ce la fa e torna in consiglio comunale.
Come possiamo fare per non disperdere questa esperienza per effetto della regola dei due mandati che segnerebbe, con le regole attuali, la fine della sua esperienza da portavoce.
Abbiamo deciso di introdurre il cosiddetto “Mandato 0”, che cos’è?
Il “Mandato 0” è un mandato, il primo, che non si conta nella regola dei due mandati. Cioè un mandato che non vale.
Ora voglio essere molto chiaro. Il “Mandato 0”, e l’eventuale introduzione del “Mandato 0”, se vorrete votarlo come iscritti, varrà solo e soltanto per i consiglieri comunali e consiglieri di Municipio. Dai sindaci in su comunque stiamo parlando di persone che ho gestiscono potere e prendono uno stipendio pieno, o in ogni caso gestiscono potere, e ricordiamoci perché è nata la regola dei due mandati: per fare in modo che non si gestisca troppo potere nelle mani di poche persone per troppo tempo.
Come funziona il “Mandato 0”.
Se tu vieni eletto consigliere comunale o di Municipio al primo mandato, e porti avanti tutto il primo mandato, e poi decidi di ricandidarti e non diventi né Presidente di Municipio, né Sindaco, allora nel tuo secondo mandato, quello precedente, cioè il “Mandato 0” non vale.
Voglio spiegarlo ancora meglio.
Il principio vero è che tante persone, giustamente, decidono di non ricandidarsi la seconda volta al consiglio comunale come Sindaco perché semplicemente pensano che magari, avendo delle Armate di 7-8 liste contro, hanno serie difficoltà a riuscire a diventare Sindaci e quindi, la loro esperienza che hanno maturato nel primo mandato, vorrebbero portarla in Parlamento, o in Consiglio Regionale, e scelgono di non ricandidarsi.
Ma ci sono alcuni che osano, che invece in questi anni ci hanno provato comunque, sempre e comunque. Persone come tutte quelle che verranno, che si ricandideranno anche al secondo mandato, e magari nel loro secondo mandato finiranno di nuovo in consiglio comunale perché non ce l’hanno fatta a diventare Sindaco.
Quelle persone potranno ricandidarsi in altri livelli in Regione o in Parlamento perché il mandato Zero viene neutralizzato.
Se invece ti ricandidi come Sindaco, e vieni eletto Sindaco, e allora, a quel punto, quello è il tuo secondo mandato e lo fai da Sindaco per cambiare la tua città in 5 anni, anche grazie all’esperienza che hai maturato nel tuo primo mandato.
Quali sono i vantaggi di avere questo “Mandato 0” che non viene conteggiato.
E’ che durante il tuo secondo mandato da Consigliere Comunale non solo lo puoi completare nei 5 anni e, poi alla fine quindi di questi secondi 5 anni da Consigliere Comunale, ti puoi candidare altrove in Parlamento, in Regione, e quello diventa il tuo secondo mandato. Ma poi può decidere di candidarsi in Regione, in Parlamento, in Europarlamento, o in altri ruoli, anche durante il suo secondo mandato da Consigliere Comunale perché, in quel momento, l’esperienza di quel Consigliere Comunale è preziosissima perché stiamo parlando di una persona che è stato 5 anni in Consiglio Comunale, poi più di 2, 3, 4 anni in Consiglio Comunale nel secondo mandato. Una persona che conosce le dinamiche del territorio, degli enti locali, questa regola del “Mandato 0” per me è molto importante perché i nostri Consiglieri Comunali oggi rappresentano una parte di quell’esercito silenzioso sul nostro territorio che ogni giorno combatte e che merita di poter mettere a disposizione tutta questa esperienza portata avanti con querele subite, denunce continue, lavoro sul territorio, con gettoni di presenza irrisori, merita di poter essere valorizzata come persona e come esperienza.
Infine c’è un altro tema importante che ho discusso con i consiglieri comunali, quando ci siamo visti a Roma circa un mese fa, ed è quello delle Liste Civiche. Non mi sfugge che le Liste Civiche molto spesso siano dei serbatoi di voti che nascono due mesi prima delle Comunali o delle Regionali e scompaiono il giorno dopo le elezioni Comunali e Regionali. Lo so benissimo, ma voglio farvi una domanda.
Se ci troviamo su un territorio in cui abbiamo lavorato fianco a fianco con un Comitato, un’Associazione, un Movimento, per anni. Abbiamo lavorato insieme. Ha senso, secondo voi, poi andare alle Comunali candidati gli uni contro gli altri. Io non credo che si possano sbloccare le Coalizioni con le Liste Civiche in tutta Italia, secondo me non siamo ancora pronti, ma allo stesso tempo possiamo avviare delle sperimentazioni su quei territori dove per anni, 5, 10 anni, magari abbiamo lavorato fianco a fianco con dei Movimenti, con delle Associazioni, con dei Comitati, persone che conosciamo da sempre con cui abbiamo condiviso valori, e poi ci ritroviamo in una situazione nella quale, per quelle Comunali, loro non possono candidarsi nel Movimento – e noi vogliamo fare la lista del Movimento giustamente – e quindi facciamo due candidati Sindaco, o alla Regione, allo stesso modo due candidati Presidenti di Regione, che si dividono i consensi e, alla fine, fanno il gioco dei partiti tradizionali.
Io vi propongo di votare la possibilità di sperimentare, nei prossimi anni, su quei territori dove siamo pronti, dove c’è una comprovata esperienza di partecipazione comune con Comitati e Associazioni e Movimenti, vi propongo la possibilità di introdurre le sperimentazioni. Possiamo provarle in qualche lezione regionale dei prossimi mesi, o in qualche elezione comunale, e ovviamente sarà mia cura fare in modo che siano delle belle liste civiche con una storia di partecipazione insieme.
Con questo video tutorial si conclude il percorso di illustrazione della nuova organizzazione del Movimento. Adesso tocca a voi.
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