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Lorenzo Pellegrini stop and go.

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Lorenzo Pellegrini stop and go. Uscito a fine primo tempo durante la gara con il Lecce, ha riportato una piccola lesione al polpaccio che lo terrà fuori per le due prossime trasferte

Lorenzo Pellegrini, uscito a fine primo tempo durante la gara con il Lecce, ha riportato una piccola lesione al polpaccio che lo terrà fuori per le due prossime trasferte

span style="font-size: 16px;">Lorenzo Pellegrini uscito a fine primo tempo durante la gara con il Lecce, vinta 4-0 dalla Roma, ha riportato una piccola lesione al polpaccio che lo terrà fuori per le due prossime trasferte, 

quella di Gand, valevole per i sedicesimi di ritorno l’Europa League, e  quella Cagliari per il campionato di serie A. Il giovane atleta romano incarna tutti i pregi e difetti dell’essere romano e romanista.

Durante gran parte del girone di andata ci ha fatto vedere gesti tecnici fuori dal comune, che hanno fatto strabuzzare gli occhi al sempre caldo tifo giallorosso, facendo scomodare paragoni eccellenti.

E’ stata invocata a gran voce la mozione della consegna della maglia numero 10, sempre fondamentale a Roma, dalla quale Pellegrini, come suo solito molto garbatamente, ha declinato.

Tanti assist che ne hanno consacrata la classe facendo di nuovo volare la Roma.

La sua clausola rescissoria è stata in quei giorni un tema caldissimo. Il tifo della capitale invocava una ridiscussione o un ritocco dell’ingaggio con rimozione della clausola, proprio per paura che una grande, vedi Juventus, lo potesse strappare in estate.

Insomma sembrava proprio che la Roma e Roma, avessero trovato una loro continuità nel succedersi dei capitani, da Di Bartolomei a Giannini, a Totti, De Rossi e Florenzi. Quest’ultimo in verità mai amato come i predecessori.

Di ritorno dalle feste di Natale però il dramma!

La Roma gioca male, non corre, non ha gioco, si è smarrita e l’allenatore non riesce a trovare il bandolo della matassa. Pellegrini come i suoi compagni naufraga, offre prestazioni scadenti, non illumina più con le sue giocate.

Per la verità corre molto, ma corre male, tocca pochi palloni, è sempre fuori dal gioco.

Chi lo ha osservato con attenzione non ha potuto non notare l’impegno e la dedizione profusa, la sofferenza anche sul volto per non aver saputo compiere le scelte giuste all’interno delle gare disputate.

Gennaio e metà Febbraio sono da incubo, la Roma colleziona sconfitte e prestazioni mediocri, Lorenzo Pellegrini idem.

I leoni da tastiera impazziscono e gli scrivono di tutto sui social, i media anche se in maniera meno volgare, criticano aspramente il calciatore imputandogli spesso di non essere, che grandissima scoperta (!), né Totti né De Rossi.

Lorenzo Pellegrini deve estraniarsi, o almeno farsi scivolare questi insulti da dosso, deve cercare di sviluppare e lavorare secondo, noi, più il suo lato “sbarazzino”, ludico se vogliamo, ricordate il tacco nel derby dello scorso anno?
Ecco, genio e sregolatezza. Partendo dalle cose facile, ogni tanto, provare quello che gli altri neanche pensano.

Forse questo piccolo infortunio potrà dargli un po’ di riposo, più mentale che fisico, che gli consentirà di ritrovare questa sua scintilla che per il momento è solo nascosta dietro le difficoltà della squadra, nelle sue insicurezze.

Lorenzo deve capire che può prendere per mano la Roma insieme a Dzeko a Mhkitaryan. Sono loro tre che alzano il tasso tecnico della squadra, che possono dare quei strappi e quelle giocate che differenziano i momenti delle partite creando magie.

Lorenzo insieme a loro può regalare la qualificazione per la prossima Champion League e continuare a sognare l’Europa League.

Di Antonio Bonansingo

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