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Castellammare di Stabia

Colucci: “La rosa della Juve Stabia è competitiva. Arriverà qualcuno in attacco per darci una mano”

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Leonardo Colucci, allenatore della Juve Stabia, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della prima giornata di campionato in programma domani sera contro la Gelbison alle ore 20:30 allo stadio “Marcello Torre” di Pagani.

Le dichiarazioni di Colucci sono state raccolte e sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Le amichevoli è giusto farle quando ci sono problemi perchè ti aiutano a migliorare. In tutte le amichevoli ho visto grande impegno da parte dei ragazzi. Al “Maradona” è normale che venga l’impegno ma si è avuto anche in altri campi di periferia. La rosa – aggiunge Colucci – per me è competitiva per ciò che concerne l’attacco la società ci sta lavorando perchè numericamente manca qualcosa ma i calciatori che ho in attacco sono tutti più che validi. 

La storia dice che gli stabiesi vanno allo stadio a prescindere dai nomi. Conosco la Juve Stabia da quando ci ho giocato contro nel 1990. Ho toccato ora con mano ma conoscevo il tifo gialloblù. La società sta lavorando ancora sul mercato. Spesso non si incastrano alcune situazioni ma noi dobbiamo avere la barra dritta e non pensare che qualcosa ci possa distogliere. Qualcuno arriverà per darci una mano soprattutto numericamente. Per il modulo tattico – prosegue Colucci – posso cambiare anche modulo, non sono integralista. Siamo partiti con 4-3-3 ma dobbiamo capire anche se il modulo si sposa al tipo di partita. Bisogna essere bravi anche a cambiare se serve. 

Giochiamo contro la Gelbison che è neo promossa e ha l’entusiasmo a mille ma dobbiamo averlo anche noi l’entusiasmo. Mi aspetto una squadra organizzata che metta anche cattiveria agonistica in campo. Una squadra che quando perde palla deve recuperarla nel più breve tempo possibile. Nei momenti di difficoltà – continua Colucci – bisogna aggrapparsi all’organizzazione. Non bisogna mollare mai e mettersi sempre in discussione. 

Quando c’è da sovrapporsi i terzini contribuiscono alla manovra e a creare superiorità numerica. In attacco bisogna avere qualche giocatore strutturato fisicamente perchè non sempre si può giocare palla a terra. Non andrei tanto dietro al giocatore di nome. Meglio avere giocatori non conosciuti ma che abbiano la fame di conquistarselo il nome. 

Sono soddisfatto della rosa che la società mi ha messo a disposizione. L’asticella mi piace alzarla settimana dopo settimana. L’obiettivo è ragionare domenica dopo domenica, l’appetito viene mangiando. Non vinci le gare solo perchè hai dietro una città da 80.000 abitanti. Nel calcio vanno 11 giocatori in campo determinati a difendere la maglia. Bisogna valutare le partite nei 95 minuti e capire che quando si è perso è stato perchè l’avversario ha fatto meglio.

Bisogna sempre dare positività e messaggi positivi ai ragazzi. Numericamente davanti manca qualcosa ma la società sta lavorando per darci una mano. Per ora devo lavorare con quelli che vanno in campo e per me sono quelli più forti. 

Ovunque sono stato senti sempre parlare del derby e della sua importanza. Ho vissuto tanti derby ma ogni partita deve essere considerata come un derby. Per me è derby anche contro una squadra siciliana o calabrese.  

Leonardo Colucci Juve Stabia

Le squadre candidate alla vittoria sono Catanzaro, Crotone, Pescara, Avellino ma anche Monopoli e Francavilla che si sono rinforzate. Il giocatore più forte per me è il tempo perchè il campionato è fatto di andata, ritorno e le ultime 10 partite. Quando la squadra è in costruzione – continua Colucci – bisogna lavorarci su e ci vuole tempo. 

Alcuni ragazzi sono rimasti con noi rinunciando a qualcosa e questo gli fa onore. Sono rimasti perchè avevano piacere a rimanere. Qualcuno è rimasto anche perchè si è creato un rapporto particolare con l’allenatore. Il posto va sempre conquistato, il posto fisso non ce l’ha nessuno. Gioca chi sta meglio in settimana. 

Matino? Io non boccio mai nessuno. Siamo 5 difensori, Cinaglia – conclude Colucci – non era destinato a rimanere. C’è anche un discorso di lista e di under che giocano solo se meritano di giocare”. 

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