Gino Strada: il suo cuore generoso si è fermato inaspettatamente

Gino Strada: il medico che correva per le strade del mondo in soccorso di chi soffre, ci ha lasciato perché il suo cuore si è fermato

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Gino Strada: il medico che correva per le strade del mondo in soccorso di chi soffre, ci ha lasciato perché il suo cuore si è fermato

Il cuore generoso di Gino Strada si è fermato inaspettatamente. L’uomo che ha percorso tutte le strade del mondo per correre in soccorso di chi soffre a causa di guerre, persecuzioni e pestilenze, adesso viaggia per le strade del cielo.

Medico infaticabile, chirurgo di guerra impareggiabile, viaggiatore instancabile, fine osservatore internazionale, efficace penna giornalistica: tutte queste cose insieme è stato Strada. Ma soprattutto un uomo dal cuore grande quanto la pianura padana che lo ha visto nascere e formarsi.

Figlio di quel ’68 che agitò e sconvolse dalle fondamenta la società italiana, Strada si laurea in Medicina e Chirurgia alla Statale di Milano ma con un occhio rivolto alle zone calde del mondo, che ribollono di guerre e guerriglie. Si perfeziona in chirurgia toracica negli Usa e poi approda alla Croce Rossa per mettere a servizio la sua formazione in Chirurgia d’urgenza nei vari focolai di guerra.

Durante il genocidio del Ruanda, nel 1994, colpito dall’inaudito sterminio, lancia l’idea del progetto Emergency, che tanti frutti darà nei decenni successivi. L’idea è quella di portare aiuto nei paesi colpiti dalla guerra, curando i feriti e mantenendo una assoluta neutralità.

La sua visione dei teatri di guerra non si ferma solo al momento del dramma del conflitto ma si allarga anche al dopo guerra, quando feriti e mutilati vengono lasciati soli alla loro tragedia.  Emergency si prenderà cura di loro fondando centri di riabilitazione per mutilati sia dalla guerra sia dalla barbarie delle mine antiuomo. Che continuano a dilaniare corpi di civili innocenti, bambini soprattutto, anche a conflitto finito.

Strada non giudica. Aiuta chi ha bisogno, rispettandone la cultura e la dignità, pur nella diversità. In questa filosofia fonda un centro maternità in Afganistan, tenendo conto dei costumi di quel martoriato popolo.

Il campo di azione di Emergency non è solo quello della chirurgia. Le cure mediche vengono indirizzate laddove una emergenza sanitaria lo richiede, come in Sierra Leone, nel 2014, in occasione della epidemia Ebola.

Strada non si è risparmiato neanche in Italia, dando sempre il suo discreto contributo laddove ce ne fosse bisogno. Nel 2020 era stato perfino indicato come possibile commissario straordinario per la disastrata sanità Calabrese, sempre nella morsa di scandali ed inefficienze. Ebbene, egli non si è tirato indietro e, generosamente, ha dato la sua disponibilità. Pur sapendo che sarebbe andato incontro a scoperchiare un vaso di Pandora, dalle conseguenze imprevedibili.

Non se ne fece nulla. Ma egli lo stesso si è adoprato per far intervenire Emergency nella gestione dell’ospedale di Crotone.

Il suo cuore generoso non ha mai guardato il colore della pelle o la religione di chi soffre. Egli in ogni essere umano ha visto l’Uomo. E per l’uomo sofferente ha speso la sua vita.

Resta per noi un esempio di Medico e di Uomo, cui dobbiamo inchinarci con ammirazione e rispetto.

Caro dottor Strada, grazie per quanto ci hai regalato a tutti noi, con l’esempio della tua vita.

Che la terra ti sia lieve ed i sentieri del cielo fioriti di stele.

Gino Strada: il suo cuore generoso si è fermato inaspettatamente // Carmelo TOSCANO/ Redazione Lombardia

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