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Castellammare di Stabia

Filmato sulla Rai3 responsabilizza un paese siciliano che non c’entra

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Il Sindaco di Santa Teresa di Riva (ME) non ci sta che con un filmato di qualche assillato si “sporchi” un intero paese al contrario tollerante.

“L’immagine della nostra comunità sporcata in tutta Italia con fake news e bufale e qualcuno scrive vergogna a me?!?” Così scrive accoratamente il Sindaco Danilo Lo Giudice di Santa Teresa di Riva in provincia di Messina sulla propria pagina Facebook.

La questione è scaturita dopo la trasmissione del 28 ottobre scorso del programma Report, nota trasmissione d’inchiesta giornalistica della Rai3 condotta da Sigfrido Ranucci, che affronta temi di carattere economico e sociale, parlando di giustizia, inefficienze dei servizi pubblici, ecomafia, ecc.

L’argomento, un video, era “Dentro la Bestia di Salvini” con cui Report ha passato al setaccio il mondo dei social della destra italiana. A partire da “la bestia”, la macchina social del Carroccio gestita da Luca Morisi, detto il “casaleggio” di Salvini, oppure ‘dottor Stranamore’ o chi, più semplicemente, ‘il domatore di consensi’. Una ne pensa e cento ne farebbe, Luca Morisi, 45 anni, mantovano e uomo ombra di Matteo Salvini. “Digital philosopher. Social-megafono, si occupa, come dallo stesso dichiarato, quasi 24×7 della comunicazione per il Capitano. Su Twitter vanta 13mila follower. Numeri irrilevanti in confronto a quelli del ‘Comandante’, che in pochi mesi ha tagliato il traguardo di 3 milioni e mezzo solo su Facebook. Tutto merito, neanche a dirlo, di Luca Morisi, “spin doctor” del leader della Lega e guru 24h24 della propaganda social di Salvini. Sarebbe Morisi l’ideatore della ‘Bestia’, lo strumento in grado di analizzare l’orientamento della ‘pancia’ del web e monitorare il sentiment degli utenti. Uno strumento indispensabile per capire quali temi cavalcare nei post che seguiranno. Chi lo conosce lo descrive come un personaggio riservato, piuttosto defilato. Uno che alle luci della ribalta preferisce di gran lunga il cono d’ombra. Morisi, classe 1973, imprenditore, per 10 anni, ha insegna all’Università degli Studi di Verona ‘Siti Web di Filosofia’ e ‘Laboratorio di Informatica filosofica’. Esperto nella progettazione di database, web application e Intranet/Extranet, come scrive nel suo cv, Morisi ha realizzato diversi sistemi informativi in particolare nel campo sanitario e ha fatto parte dei consigli di amministrazione di società per azioni in diversi campi. Laureato col massimo dei voti in Filosofia, esperto di comunicazione e di marketing politico sui social media, si deve a Morisi il successo di Salvini sui social. L’incontro con il leader del Carroccio risale al 2012 e avviene, neanche a dirlo, tramite Facebook. Insomma, come dire, l’esperto perfetto al posto giusto per raccontare ai cittadini ciò che vogliono sentirsi ripetere.

Ora secondo quanto detto nella trasmissione Report e rappresentato con un filmato, ci sarebbe nella Lega una strategia mediatica per conquistare una nuova fetta del “mercato elettorale”, quello dei minorenni compresi tra i 13 e 17 anni. Inoltre indagando sull’identità e la provenienza dei follower della Lega, si sarebbe evidenziato che coincidevano con molti di Fratelli d’Italia. Sicché sorgeva spontaneo il dubbio, ovverosia sono account autentici, oppure si trattava semplicemente di un caso o, come ha alluso il programma Report di Sigfrido Ranucci, sono bot (più semplicisticamente: intelligenza artificiale su internet), dunque account finti, comprati con lo scopo di fare da cassa da risonanza per la leader di Fratelli d’Italia?

E qui è venuto fuori una parte del filmato che ha (legittimamente) irritato non solo il sindaco di Santa Teresa di Riva (ME) nonché deputato regionale di centrodestra Danilo Lo Giudice, ma tutta la comunità santateresina.

Infatti, ad un certo punto, nel video in causa, si è illustrata la proliferazione di pagine Facebook collegate alla Lega e Fratelli d’Italia. Si è evidenziato come spesso siano pagine inizialmente mimetizzate con fini di carattere socio-economico per acquisire follower, nella quali però vengono inseriti dei video che altro non sono che spezzoni di film, ma spacciandoli per realtà quotidiana, in cui persone di colore commetterebbero dei reati o delle violenze. Ciò presumibilmente, per scatenare l’indignazione dei rispettivi contatti, i quali a loro volta condividono queste Fake, con il risultato a cascata di istigare alla intolleranza, alla cosiddetta “bestia” con solo l’unico parametro del colore della pelle oppure di non essere italiani bianchi.

In questa esposizione di Report, nella parte alta del filmato, appare circoscritto in rosso il nome di Santa Teresa di Riva, sicché indirettamente si responsabilizza l’intero paese che di tutta evidenza non c’entra.

C

hi ha diffuso quel propagandistico video fuorviante, sembra sia un leghista di Santa Teresa di Riva, ma basterebbe girare su Internet per apprendere che trattasi di persona ideologicamente insistita, come d’altra parte ci sono dappertutto questi estremi, da sinistra a destra, tra credenti, mistici, intellettuali, ecc.

Ma per uno non si può additare una intera comunità. Le ossessioni umane infatti, dalla notte dei tempi, sono le nostre “ombre”, individuali e collettive, spesso purtroppo anche terribili e tragiche (“Ognuno di noi è seguito da un’ombra. Meno questa è incorporata nella vita conscia dell’individuo tanto più è nera e densa” Carl Gustav Jung).

Si fa notare invece che a Santa Teresa di Riva, ridente località balneare turistica, affacciata sul mare Jonio della provincia di Messina e bandiera Blu 2017-18 e 19, c’è anche l’Help Center Felicia Impastato, una struttura a cui partecipa finanziariamente il Comune e pertanto i contribuenti locali, la quale è nota per occuparsi di situazioni di disagio socio-economico, giovanile, immigrati, integrazione, inclusione e socialità.

Con questo, lungi da queste pagine che il giornalismo non debba essere (come notoriamente non lo vorrebbero parecchi trasversali) investigativo, critico, pungente. Anzi si aggiunge, seppure mantenendo l’Informazione un lecito, oggettivo e civile rispetto, “il quinto potere” dovrebbe essere, quando occorre, anche più aspro, specialmente verso la politica, istituzioni, burocrazia, palazzi e piani alti e soprattutto contro corruzione, criminalità, violenza e mafia.

Adduso Sebastiano

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