In commissione Giustizia al Senato è stato approvato un disegno di legge sul voto di scambio politico-mafioso con cui non serve dimostrare il metodo mafioso.
Una importante iniziativa legislativa per stringere le maglie sul voto di scambio politico mafioso mediante una rivisitazione dell’art. dell’art. 416 ter Codice penale sul voto di scambio, che consenta di sanzionare penalmente il responsabile a prescindere dalla prova di una intimidazione con il metodo mafioso.
È stato infatti approvato dalla Commissione giustizia del Senato della Repubblica il disegno di legge, di cui il primo firmatario è il senatore pentastellato avvocato Mario Michele Giarrusso, sulla cui pagina facebook in merito si legge quanto segue:
“In commissione Giustizia al Senato abbiamo approvato il disegno di legge sul voto di scambio politico-mafioso che ho presentato e che è stato sostenuto da tanti colleghi. Chi si candida accettando voti dei mafiosi, promettendo favori e chi, una volta eletto, mantiene il suo impegno a fare gli interessi delle mafie avvelena le istituzioni, colpisce al cuore la giustizia, l’equità, la trasparenza, la convivenza civile nel nostro Paese. A queste persone non vogliamo lasciare scampo. Con il nuovo articolo 416 ter del codice penale, non servirà dimostrare che lo scambio sia avvenuto con i metodi mafiosi, con l’intimidazione: semplicemente chi accetta lo scambio sapendo che ha a che fare con un mafioso prende una condanna al carcere per un periodo tra 10 e 15 anni. Se viene eletto, la pena aumenta della metà. L’inquinamento della politica e delle istituzioni è un male assoluto, lo combattiamo col massimo impegno“.
L’opinione.
All’inizio dell’estate scorsa, partecipando ad un dibattito sul voto di scambio, si ebbe modo di dire ad uno dei relatori che si doveva rivedere l’attuale norma, da scambio politico-mafioso a politico-sociale. Il Ddl in questione potrebbe essere una prima via legislativo-giurisprudenziale per colpire anche il risaputo e sparso voto di scambio politico-sociale, che insieme a quello mafioso, risaputamente da anni, altera, corrompe e inquina ogni elezioni e l’intera vita politico-istituzionale-sociale, nazionale, regionale e comunale, nonché fa scuola alle nuove generazioni che a loro volta emulano anche per veicolato opportunismo, ma pure per bisogno, sopravvivenza, lavoro e povertà, come anche per timore e paura, sicché prevale la generalizzata omertà e adeguamento culturale, nonché la connivenza, la convittualità, la prostituzione politica e il mercanteggiare i propri concittadini.
Da queste pagine, avendo una eterogenea esperienza in trincea, ci si è occupati spesso del voto di scambio, favorito da decennali leggi criminali pianificate per corrotti e delinquenti, in quanto pensate in giuridica malafede, per cui implicitamente le norme sono ingannevoli già all’origine, avendo tra le righe inoculato il germe della legalizzata devianza etica, in maniera da potersi dopo operare in relativa serenità giudiziaria e quindi, tra le altre nefandezze, avvantaggiarsi legalmente pure del voto di scambio politico-mafioso-sociale e il più delle volte in preordinata forzosa mancanza di controlli . Norme partorite da annosi trasversali Governi e Parlamenti, nazionali e regionali, interiormente ipocriti, simulatori e dissimulatori. Insomma il detto: “fatta la legge trovato l’inganno” è stato ingannevolmente diffuso, poiché l’inganno di blasonati fior fiore di giuristi, c’era già al momento di partorire la norma.
In Sicilia, all’inizio del suo mandato, l’attuale Presidente della Regione Nello Musumeci, aveva formulato la proposta di trasformare la Commissione Regionale Antimafia, che per certi versi è un doppione di quella nazionale, in una sorta di Commissione di controllo della Pubblica Amministrazione. Come ogni buona proposta, guarda caso, è di tutta evidenza spirata anche questa.
A tutto ciò e tanto altro, si aggiunga la selvaggia depenalizzazione del precedente Governo, che di fatto ha aperto le porte all’impunità della corruzione e delinquenza, sicché di contro ha standardizzato l’impotenza per legge dei cittadini civili. E poi ci vengono a raccontare che la criminalità è diminuita quando invece sono le denunce drasticamente calate non essendoci più legale tutela se non avventurandosi in costose e per diversi aspetti rischiose cause civili.
Il dramma è pure che in Italia, specialmente al Sud e soprattutto in Sicilia, siamo forzosamente sottomessi ad un decennale e trasversale sistema politico-istituzionale-giuridico-burocratico, bugiardo, ingordo, misantropo, arrogante e intollerante, che ormai ha così depresso la gente che tra l’altro non si va quasi più neanche a votare, sicché le pletore di voti clientelari e di scambio, blindano “democraticamente” il mafioso costituzionalizzatosi sistema di sempre. Almeno fino adesso.
Della regressione socio-civile in cui stiamo scivolando da diversi anni è responsabile la decennale e trasversale politica nazionale, regionale e locale, con rispettivi codazzi di profittatori, opportunisti, squilli e allineati media, che ha alterato ogni visione etica-sociale nella collettività. Stiamo pure smarrendo ogni minimo scrupolo, coscienza, dignità e oggettività. Sicché la corruzione, il voto di scambio e il mercimonio la fanno da padroni ovunque e in ogni palazzo.
Ci vorrebbe un sollecito SHOCK NORMATIVO chiaro, serio, comprensibile, severo, pubblicizzato e scolarizzato, che attraverso la revisione di tutte le norme, nessuna esclusa, ripristini anche il sano timore delle pene e sanzioni, così forse, si potrebbe riportare in buona parte questa Nazione (e la Sicilia) alla realtà civile e lecita.
I
n calce è riportato il disegno di legge in questione e tratto da Fb.
Adduso Sebastiano
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