Favoreggiamento immigrazione clandestina: albanese e tunisino coinvolti

I carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare e divieto di dimora ad...

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I carabinieri hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare e divieto di dimora ad un albanese e tunisino per favoreggiamento immigrazione clandestina.

Favoreggiamento immigrazione clandestina: albanese e tunisino coinvolti

Nell’ambito di indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i carabinieri della Compagnia di Marano di Napoli (NA), hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP presso il Tribunale di Napoli Nord, degli arresti domiciliari nei confronti di un cittadino albanese di anni 33, residente in Marano di Napoli (Na), della misura interdittiva della sospensione temporanea dall’esercizio del pubblico ufficio nei confronti di una persona di anni 63 dipendente dell’Ufficio Anagrafe del Comune di Marano di Napoli, e del divieto di dimora nella provincia di Napoli e Caserta nei confronti di un cittadino tunisino di anni 56, residente in Calvizzano (Na) per i reati di associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, omissione di atti d’ufficio del pubblico ufficiale, falso del pubblico ufficiale in atto pubblico.

Le attività investigative, iniziate nel 2017, hanno consentito di raccogliere un grave quadro indiziario nei confronti degli indagati che, nel periodo di tempo compreso tra il 2015/2018, hanno favorito la permanenza sul territorio nazionale di cittadini extracomunitari.

Dalle indagini è emerso un medesimo modus operandi. Il cittadino straniero che necessitava di regolarizzare la propria posizione, infatti, si rivolgeva al cittadino albanese che forniva false attestazioni di ospitalità rese da cittadini italiani dietro compenso di euro 80,00.
Successivamente si procedeva all’iscrizione anagrafica presso il comune di Marano di Napoli ove il funzionario dell’anagrafe, consapevole della mendacità della dichiarazione di residenza con la relativa disponibilità del cittadino italiano ospitante, avviava la pratica per l’iscrizione anagrafica, cui seguiva generalmente il rilascio della carta d’identità, documento che ovviamente recava l’indicazione di una residenza fittizia, così consentendo all’extracomunitario di regolarizzare la propria posizione sul territorio nazionale, ottenendo il permesso di soggiorno oppure il rinnovo dello stesso allegando all’istanza presentata presso l’Ufficio Immigrazione la dichiarazione di residenza protocollata presso il Comune di Marano di Napoli.

Nell’ambito dello stesso procedimento risultano deferite all’Autorità Giudiziaria numerosissime persone, in prevalenza cittadini stranieri nonché italiani.

E’ stato disposto, inoltre, il sequestro preventivo di nr. 123 documenti irregolari (di cui 99 carte d’identità e n. 24 carte di soggiorno).

 

 

 

 

 

Stéphanie Esposito

 

 

 

 

 

 

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