Juve Stabia, perdere si può ma con l’onore delle armi – La Bastonatura

Juve Stabia, nella brutta sconfitta maturata contro il Catanzaro emerge la mancanza di cattiveria agonistica

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Juve Stabia, nella brutta sconfitta maturata contro il Catanzaro, che ci può stare visto il valore e la caratura dell’avversario di turno, emerge la mancanza di cattiveria agonistica e la totale remissione delle Vespe nei confronti della squadra di mister Vivarini.

JUVE STABIA TROPPO REMISSIVA NEI CONFRONTI DEL CATANZARO.

Mai vista negli ultimi anni una Juve Stabia così remissiva nei confronti di una grande del campionato che è ormai quasi con tutti e due i piedi in Serie B. E’ sembrato quasi che, in una gara che non ha mai avuto storia, il Catanzaro abbia subito imposto la legge del più forte per poi vincere quasi in scioltezza e senza mai spingere davvero il piede sull’acceleratore neanche nel secondo tempo.

Le Vespe peraltro non incassavano tre gol nei primi 45 minuti dal 15 gennaio scorso in Juve Stabia-Monterosi Tuscia 1-3. E negli ultimi 20 anni di storia delle Vespe c’era stato solo un altro precedente con 3 gol subiti dai gialloblè nel primo tempo datato 7 maggio 2016 quando la Juve Stabia perse 1-3 col Foggia al “Menti” con due gol di Iemmello (autore di una doppietta anche col Catanzaro) e Chiricò.

Inedito assoluto invece per le Vespe il fatto di subire 3 gol addirittura nei primi 20 minuti di gioco. Mai era avvenuto infatti negli ultimi due decenni di storia della Juve Stabia.

Altro fattore importante per questa squadra è che il cambio di guida tecnica non ha aiutato e non ha dato quella sterzata che sarebbe servita. Con il passaggio dal 4-3-3 asimmetrico di Colucci che prevedeva nei tre davanti quasi sempre un centrocampista che desse più solidità alla squadra, si è passati con Pochesci ad un 3-4-1-2 a trazione offensiva che ha generato tanta confusione tra i giocatori e nulla più in un momento delicato della stagione.

Con il dubbio sempre ricorrente che il materiale umano a disposizione di Pochesci non sia del tutto congeniale al tipo di gioco che il tecnico vuole continuare ad utilizzare nonostante i pessimi risultati iniziali.

Ma quando si prendono tutti questi gol che stanno caratterizzando il percorso delle Vespe in queste ultime giornate è ovvio che non si tratti solo di un fatto tecnico ma anche di cattiveria agonistica.

Nel calcio l’allenatore conta fino a un certo punto. Chi va in campo sono i calciatori e l’allenatore ha il compito precipuo di fare meno danni possibile mettendo in campo i calciatori nel miglior modo possibile.

Si impone quindi da parte dei calciatori una presa di coscienza della situazione. C’è ancora un rassicurante +7 sulla zona playout ma la Juve Stabia sarebbe ultima nelle ultime 5 giornate con un solo punto, 2 gol fatti e 10 subiti e una media di 0,20 punti a gara rispetto all’1,43 di mister Colucci nelle prime 23 giornate di campionato.

Anche da parte del tecnico sarebbe auspicabile un salutare passo indietro magari cercando di privilegiare quella fase difensiva che era il punto di forza del suo predecessore e che ha portato a ben 33 punti nelle prime 23 gare di questo campionato. E’ il momento di portare la nave in un porto sicuro raggiungendo prima possibile quei 6-7 punti che significherebbero il raggiungimento dell’obiettivo salvezza.

 

Juve Stabia TV


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