Allarme tubercolosi bovina: richiesta di intervento immediato in Campania

L'Associazione Italiana Coltivatori Salerno sollecita un intervento immediato per affrontare l'aumento dei casi di tubercolosi bovina nel salernitano.

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CRONACA CAMPANIA – L’Associazione Italiana Coltivatori Salerno sollecita un intervento immediato per affrontare l’aumento dei casi di tubercolosi bovina nel salernitano.

Allarme tubercolosi bovina: richiesta di intervento immediato in Campania

Sommario:

L’Associazione Italiana Coltivatori Salerno, guidata dal presidente Donato Scaglione, ha inviato una missiva urgente alla Regione Campania per chiedere un intervento immediato riguardo all’aumento dei casi di tubercolosi bovina nella regione. Le richieste includono la convenzione con gli stabilimenti caseari, la sensibilizzazione degli allevamenti alla prevenzione del rischio e il rimborso delle coperture assicurative. È fondamentale che la Regione Campania agisca prontamente per evitare gravi danni economici alla filiera e garantire la sicurezza e la salute degli animali.

Tubercolosi bovina nel salernitano, il presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori Salerno, Scaglione alla Regione Campania- “Intervenire subito”.

Preoccupazione per l’aumento dei casi di tubercolosi bovina nel salernitano

L’Associazione Italiana Coltivatori di Salerno, guidata dal presidente Donato Scaglione, è preoccupata per l’aumento sempre più significativo dei casi di tubercolosi bovina nella regione. Questa situazione ha spinto l’AIC Salerno a inviare una missiva urgente alla Regione Campania, chiedendo un intervento immediato per affrontare l’epidemia tra il bestiame.

Richiesta di intervento alla Regione Campania

Il presidente dell’AIC Salerno, Donato Scaglione, ha indirizzato una lettera all’assessore all’agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, insieme ad altri rappresentanti regionali. Scaglione ha espresso preoccupazione per le segnalazioni che arrivano dai tecnici dell’associazione, evidenziando un aumento significativo dei casi di tubercolosi bovina nelle zone collinari e montane dell’Alta Valle del Sele, dei Monti Picentini e del Cilento interno. I dati epidemiologici del periodo gennaio-giugno 2023 confermano che quasi tutti gli allevamenti nel territorio salernitano sono coinvolti, con 30 focolai attivi su 32 nell’intera regione Campania e 70 in tutta Italia.

Possibile collegamento con la fauna selvatica

Scaglione sottolinea che esiste il sospetto che i casi di tubercolosi bovina possano essere correlati all’aumento della fauna selvatica, come cinghiali, cervi e caprioli. Pertanto, nella sua missiva, chiede alla Regione Campania di collaborare con le strutture sanitarie veterinarie per approfondire questa problematica e di stanziare le risorse necessarie per alleviare gli impatti negativi che tale situazione sta causando al settore.

Richieste specifiche dell’AIC Salerno

Nella lettera inviata alla Regione Campania, il presidente dell’AIC Salerno, Donato Scaglione, ha avanzato alcune richieste specifiche. Queste includono la convenzione con gli stabilimenti caseari per la lavorazione del latte proveniente da allevamenti infetti, garantendo un prezzo remunerativo ai produttori colpiti. Inoltre, si chiede di sensibilizzare gli allevamenti marginali sull’importanza della prevenzione del rischio e di intervenire su enti come MASAF ed AGEA per estendere i benefici economici agli allevatori colpiti da eventi catastrofici, comprese le epizoozie. Si sollecita anche il rimborso delle coperture assicurative stipulate da allevatori più attenti negli anni passati, semplificando le procedure burocratiche attuali. Infine, si richiede un riconoscimento da parte di AGEA dello stato di circostanza eccezionale per l’epizoozia al fine di evitare la perdita dei premi comunitari richiesti nelle domande di pagamento UNICA e PSR, indennità compensativa correlata alla mancata pratica di pascolamento per blocco delle movimentazioni.

Necessità di un intervento immediato

Scaglione conclude la sua missiva sottolineando che le perdite connesse alla tubercolosi bovina avranno gravi ripercussioni economiche su tutta la filiera e sui redditi già esigui degli allevatori coinvolti direttamente e indirettamente. Pertanto, l’Associazione Italiana Coltivatori Salerno, insieme ad allevatori ed esperti, sollecita un intervento immediato da parte della Regione Campania per affrontare questa emergenza.

In conclusione, l’aumento dei casi di tubercolosi bovina nel salernitano rappresenta una seria preoccupazione per l’Associazione Italiana Coltivatori Salerno. La missiva inviata alla Regione Campania esprime la necessità di un intervento urgente per affrontare l’epidemia tra il bestiame. Le richieste specifiche avanzate dall’AIC Salerno includono misure per sostenere i produttori colpiti, sensibilizzare gli allevamenti alla prevenzione del rischio e semplificare le procedure burocratiche per i rimborsi assicurativi. È fondamentale che la Regione Campania agisca prontamente per evitare gravi danni economici alla filiera e garantire la sicurezza e la salute degli animali.

IL COMUNICATO UFFICIALE RICEVUTO

+++ COMUNICATO STAMPA +++
Tubercolosi bovina nel salernitano, il presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori Salerno, Scaglione alla Regione Campania- “Intervenire subito”.

Salerno. Preoccupa gli allevatori e il presidente dell’Associazione Italiana Coltivatori di Salerno, Donato Scaglione, l’aumento sempre più in crescita nel salernitano, dei casi di tubercolosi bovina tra gli animali. Vicenda questa, che ha spinto l’AIC Salerno a scrivere una missiva inviata nelle scorse ore alla Regione Campania, con richiesta urgente di intervento sulla questione relativa alla diffusione dell’epidemia tra i bovini. Missiva indirizzata da Scaglione all’assessore all’agricoltura della Regione Campania, Nicola Caputo, al Presidente della Commissione Bilancio della Regione Campania, Franco Picarone, al Presidente della Commissione Aree Interne della Regione Campania, Michele Cammarano, e al presidente della Commissione Agricoltura della Regione Campania, Maurizio Petrarca. “Nonostante l’attenzione della Regione al settore agricolo e al comparto bufalino -spiega il presidente provinciale di AIC, Donato Scaglione-siamo preoccupati dalle crescenti segnalazioni che ci arrivano dai nostri tecnici e che evidenziano come, negli ultimi tempi, si stia registrando un significativo aumento dei casi di tubercolosi bovina nelle aree collinari e montane dell’Alta Valle del Sele, dei Monti Picentini e del Cilento interno. I dati epidemiologici del periodo gennaio-giugno 2023 -scrive Scaglione- confermano che tale problematica interessi quasi tutti gli allevamenti, registrando 30 focolai nel territorio salernitano, su 32 focolai in corso in tutta la regione Campania e contro i 70 attivi in tutta Italia. Rispetto all’analisi di tali dati- sottolinea il presidente AIC Salerno- esiste un fondato sospetto che tali casi siano legati anche all’aumento della fauna selvatica quali cinghiali, cervi e caprioli. Per questo motivo- chiede Scaglione nella missiva- sollecitiamo la Regione Campania ad avviare una collaborazione con le strutture sanitarie veterinarie preposte ad approfondire la tematica e a mettere in campo anche le opportune risorse economiche per alleviare i disagi che tale situazione sta comportando per il comparto”. Infine, le richieste avanzate dal presidente AIC Salerno, Donato Scaglione, alla Regione Campania e riportate nella missiva: Convenzionare gli stabilimenti del comparto caseario per la lavorazione del latte proveniente da allevamenti riconosciuti quali infetti e garantendo ai produttori colpiti un prezzo comunque remunerativo; Avvicinare gli allevamenti marginali alla cultura della prevenzione del rischio; Intervenire su MASAF ed AGEA per estendere i benefici economici a ristoro degli eventi catastrofici coperti da AGRICAT anche alle epizoozie nonché sollecitare i rimborsi delle coperture assicurative che qualche allevatore più previgente ha stipulato negli scorsi anni con snellimento delle attuali farraginose procedure burocratiche; e attivare un riconoscimento da parte di AGEA dello stato di circostanza eccezionale per epizoozia al fine di evitare la perdita dei premi comunitari richiesti in domanda di pagamento UNICA e PSR, indennità compensativa correlata alla mancata pratica di pascolamento per blocco delle movimentazioni. “Le perdite connesse a tale problematiche- conclude Scaglione nella missiva- comporterebbero per tutta la filiera, gravi danni economici sui redditi già esigui degli allevatori direttamente e indirettamente coinvolti”. Richieste queste dell’AIC che portano la firma di Scaglione che è anche vicepresidente nazionale dell’associazione e del referente regionale CAA AIC, Giuseppe Freda, associate al grido d’allarme di allevatori ed esperti e che impongono alla Regione Campania un intervento immediato.

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