Roma, Schick: “Spero in un club ancora migliore, diciamo Real, Barcellona o United”. Poi la smentita: “Chi ha fatto la traduzione? Non capisci un c***o di ceco”

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NOTIZIE AS ROMA – Sta suscitando clamore in queste ore l’intervista rilasciata al portale ceco Reportér da Patrick Schick. Questa la traduzione italiana: “I miei idoli? Ho una dozzina di maglie di Beckham. Avevo anche i poster sopra al letto, ma all’età di otto anni guardavo gli Europei in Portogallo, vidi Cristiano Ronaldo e diventò il mio idolo numero due, mi piacevano i suoi scarpini dorati. Poi ho iniziato a vedere video di calcio su internet e spesso finivo su quelli di Ibrahimovic: loro sono la mia Trinità. L’arrivo alla Sampdoria? Giampaolo mi chiese come mi chiamassi e mi resi conto che non sapeva chi fossi. A volte mi sono chiesto se sarei dovuto rimanere allo Sparta. Dopo le partite in cui non giocavo, stavo a casa arrabbiato, a malapena salutavo. Poi a Torino giocammo contro la Juventus, alla fine di ottobre. Dopo un quarto d’ora segnai, fu una fortissima emozione. Per un po’ non ho creduto che fosse vero, nonostante non ci fosse nulla di strano. Provai entusiasmo per diverse settimane. Le offerte in estate? Alla fine della stagione potevo scegliere, le offerte che mi piacevano di più arrivavano da Torino, Milano e Roma. Scelsi la Juventus, ero stato chiamato da Nedved e tutto sembrava affascinante. Non vedevo l’ora. A giugno mi sentivo un giocatore della Juventus, ma in realtà non lo ero. Le visite? Sapevo che non era niente di serio, era un’infiammazione cardiaca che era passata, stavo bene, sapevo di avere abbastanza tempo per riposare e che tutto sarebbe stato normale, ma la Juventus rinviò il mio trasferimento. Ero un po’ arrabbiato. A metà luglio, la clausola di risoluzione da 25 milioni non fu più valida, dunque il presidente della Sampdoria mi disse che avrebbe voluto spuntare il prezzo più alto possibile e lo fece, cedendomi per 40 milioni di euro alla Roma. Quando ho firmato, ho provato grande sollievo perché potevo concentrarmi solamente sul calcio. Quando ho visto il centro di allenamento mi sono reso conto che qui posso ottenere il meglio, non so se cose del genere esistano da altre parti. Futuro? Spero di potermi trasferire tra qualche anno in un club ancora migliore, dove sarò pagato ancora meglio, è una motivazione che mi ha sempre aiutato molto. Dove? Non credo di poter andare molto più in alto di così. Ma forse restano un paio di club… diciamo Real Madrid, Barcellona o Manchester United”.

Un discorso un tantino venale, insomma, da parte di questo ragazzo forse non troppo elegante nel parlare di soldi ma estremamente sincero. E sui social, è ovviamente subito iniziato il tran tran di commenti da parte dei tifosi, imbufaliti per tali dichiarazioni “presuntuose”. Poco fa, è arrivata una sorta di smentita sul profilo Instagram del ragazzo tramite una story. “Chi ha fatto la traduzione? Non capisci un c***o di ceco!”.

Claudia Demenica copyright-vivicentro

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