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Regioni e città, quanto spendono per carburanti: record in Sicilia e a Roma

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Adnkronos) – Quanto costano a Regioni e città italiane i carburanti?Quanto spendono anche per combustibili e lubrificanti?

A rivelarlo un report realizzato per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana, che, nell’ambito del progetto ‘Pitagora’, ha stilato una classifica dei costi sostenuti nel 2022 da Regioni e capoluoghi di Provincia per il mantenimento dei loro uffici e delle loro strutture, con tanto di assegnazione di rating.  Il Centro Ricerche della Fondazione, infatti, analizza tutti i dati finanziari ufficiali dell’ente pubblico in questione e attraverso algoritmi di ricerca scientifica individua potenziali sprechi, ovvero spese critiche nei conti pubblici.Le spese dell’ente in relazione alle singole voci vengono confrontate con il benchmark di riferimento e, a seconda dei livelli di scostamento di spesa individuati, si parla di ‘performance positiva’ (quando la spesa è inferiore o uguale alla media), ‘scostamento lieve’ (quando la spesa è compresa tra la spesa media e il 30% in più), ‘scostamento considerevole’ (quando la spesa è compresa tra lo scostamento lieve e il 100% in più), ‘spesa fuori controllo’ (quando la spesa supera di oltre il 100% la spesa media).

Il rating – che si basa esclusivamente su dati contabili oggettivi scevri da qualsiasi valutazione discrezionale – assegna alla migliore performance la tripla ‘A’, mentre alla peggiore viene attribuita la lettera ‘C’. Questa puntata, dedicata alle spese per carburanti, combustibili e lubrificanti, è pubblicata oggi, domenica 4 febbraio.Sul sito www.adnkronos.com tutte le tabelle e le cifre del report (TABELLA 1 – TABELLA 2 – TABELLA 3 – TABELLA 4 – TABELLA 5 – TABELLA 6 – TABELLA 7 – TABELLA 8 – TABELLA 9 – TABELLA 10 – TABELLA 11 – TABELLA 12 – TABELLA 13) Toscana, Emilia-Romagna, Campania e Lombardia sono le Regioni italiane più ‘virtuose’ nella spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti.

Quattro Regioni che si aggiudicano il rating complessivo AAA.In particolare, per questa voce di costo, nel 2022, la Lombardia ha speso 221.582,80 euro, la Campania 163.257,44, l’Emilia-Romagna 109.272,91 e la Toscana ha speso 96.520,08. Ad essere ‘promosse’ per questa voce di spesa, con un rating complessivo da A a AA, sono anche la Calabria e il Lazio, che, con un importo rispettivamente di 75.444,70 e 239.091,77 euro, si aggiudicano la doppia AA, e poi, con la A singola, Puglia (244.387,78) e Veneto (281.547,73). Tra le Regioni con performance ‘intermedie’ figurano, invece: con BBB Abruzzo (140.129,91 euro) e Marche (173.255,64); con BB Molise (39.633,09), Liguria (202.573,52) e Piemonte (609.463,93); con B Basilicata (103.809,43) e Umbria (147.878,61).

Mentre risultano non comparabili per questa voce i dati di Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Sardegna, Valle d’Aosta. La Sicilia è la Regione italiana che, in valore assoluto, detiene il record per la spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti: 1.888.276,65 euro nel 2022.Cifra che le fa meritare la C, il rating peggiore nella speciale classifica.

Una cifra che risulta in aumento rispetto agli anni precedenti: era infatti pari a 1.518.177,89 nel 2021, 1.314.359,54 nel 2020, 1.393.047,85 nel 2019. Subito dopo la Sicilia, fra le Regioni con gli importi più elevati di uscite per questa voce, superiori ai 200mila euro, spiccano, nell’ordine: Valle d’Aosta (1.119.536,81), Sardegna (971.075,47), Piemonte (609.463,93), Friuli Venezia Giulia (564.976,42), Veneto (281.547,73), Puglia (244.387,78), Lazio (239.091,77), Lombardia (221.582,80), Liguria (202.573,52). Il Trentino Alto Adige è la Regione italiana che, in valori assoluti, ha la minore spesa sostenuta per carburanti, combustibili e lubrificanti: 18.638,79 euro nel 2022.  Fra le Regioni che spendono meno per questa voce, sempre in valori assoluti, con un importo inferiore ai 200mila euro, troviamo poi: Molise (39.633,09), Calabria (75.444,70), Toscana (96.520,08), Basilicata (103.809,43), Emilia-Romagna (109.272,91), Abruzzo (140.129,91), Umbria (147.878,61), Campania (163.257,44), Marche (173.255,64).  Ventitre i capoluoghi di provincia italiani ‘promossi’ con la tripla AAA nella gestione della spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti.  A risultare più ‘virtuosi’ per questa voce di costi dell’ente, ottenendo così il massimo rating, sono: Isernia (14.920,67 euro), Lodi (20.102,56), Vibo Valentia (25.950,81), Caltanissetta (27.280,38), Imperia (31.731,25), Teramo (32.207,76), Rovigo (33.604,09), Trapani (35.990,67), Massa (39.554,31), Cremona (41.735,16), Caserta (43.745,43), Barletta (47.135,85), Lecce (52.052,95), Catanzaro (56.251,44), Foggia (59.505,65), Terni (59.778,01), Piacenza (65.346,54), Andria (65.950,90), Reggio Emilia (74.367,24), Prato (91.058,44), Verona (129.931,47), Firenze (143.822,23), Bologna (183.011,06). Folto anche il gruppo di città che risultano fra le più virtuose per questa voce di spesa, ottenendo la doppia AA: Chieti, Pavia, Napoli, Forlì, Lecco, Avellino, Torino, Crotone, Novara, Como, Lucca, Matera, Savona, Frosinone, Benevento, Livorno, Parma, La Spezia, Varese, Monza, Bergamo, Asti, Modena, Agrigento, Pescara.Ma anche il gruppo che si è aggiudicato la A: Palermo, Catania, Trieste, Grosseto, Milano, Mantova, Arezzo, Rimini, Taranto, Genova, Treviso, Pistoia, Cuneo, Roma, Alessandria, Ravenna, Bari, Cesena, Venezia, Gorizia, Brescia, Latina, Rieti, Padova, Ferrara. Viterbo, Ragusa, Biella, Belluno, L’Aquila, Sassari sono i sei capoluoghi di provincia meno ‘efficienti’ nelle spese per carburanti, combustibili e lubrificanti.

Tanto da meritare il rating C, il più basso nella speciale classifica elaborata per l’Adnkronos dalla Fondazione Gazzetta Amministrativa della Repubblica italiana. Ma a quanto ammontano le spese sostenute per questa voce in questi enti nel 2022?Analizzando la classifica, si scopre che Sassari ha speso ben 2.436.588,36 euro, seguita a distanza da L’Aquila con 653.482,76, Ragusa con 587.486,83, Viterbo con 378.166,21, Biella con 377.273,64 e Belluno con 369.510,96. Ottengono un rating intermedio nella classifica: Urbino, Siracusa, Siena, Fermo, Nuoro, Oristano, Messina, a cui va la B; Ancona, Ascoli Piceno, Udine, Sondrio, Trento, Bolzano, Aosta, Carbonia, Cosenza, Cagliari, con la BB; Verbania, Trani, Macerata, Enna, Pordenone, Campobasso, Pesaro, Pisa, Perugia, Salerno, Brindisi, Potenza, Reggio Calabria, che ricevono la BBB.  E’ Roma il capoluogo di provincia che, in valori assoluti, ha la maggiore uscita di spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti, raggiungendo nel 2022 la cifra record di 2.510.904,83 euro. Dopo Roma, fra le città con le più elevate spese per questa voce, superiori ai 500mila euro, seguono in classifica: Sassari (2.436.588,36), Milano (1.096.382,21), Messina (940.604,21), L’Aquila (653.482,76), Ragusa (587.486,83), Palermo (520.551,54), Napoli (503.959,86).  E’ Isernia il capoluogo di provincia più ‘parsimonioso’ in fatto di spesa per carburanti, combustibili e lubrificanti, voce cui ha destinato nel 2022 solo 14.920,67 euro (escludendo i dati che risultano non comparabili di Vercelli e Vicenza).

Un valore che le fa meritare la tripla AAA, il rating migliore nella speciale classifica. A mantenere la spesa bassa per questa voce, al di sotto dei 30mila di euro, dopo Isernia, troviamo, nell’ordine: Lodi (20.102,56), Vibo Valentia (25.950,81), Caltanissetta (27.280,38). —economiawebinfo@adnkronos.com (Web Info)


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