Sequestrata a Pompei un’attività commerciale utilizzata come base operativa da un clan camorristico
span style="font-family: georgia, palatino, serif">La Guardia di Finanza, impegnata nell’attività di controllo del territorio e contrasto ai fenomeni illeciti in particolare la lotta alla criminalità organizzata, ha posto sotto sequestro un’attività commerciale a Pompei.
Nel dettaglio, i Finanzieri del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di napoli – su richiesta della locale procura distrettuale antimafia – nei confronti di una società commerciale nella città mariana.
Le Fiamme gialle della Compagnia di Castellammare di Stabia hanno sequestrato un bar, del valore complessivo di circa 120 mila euro, intestata formalmente ad un prestanome ma effettivamente di proprietà di G.C., pluripregiudicato appartenente al clan di “Ponte Persica”.
Dall’attività investigativa è risultato che la succitata attività commerciale, collocata nel centro di Pompei a pochi passi dal santuario, è stata acquisita con proventi illeciti e che la stessa veniva utilizzata come “base operativa e logistica” del clan “Cesarano” non solo per i summit tra sodali, ma anche per la riscossione delle rate periodiche erogate dai commercianti della zona, vittime di estorsione.
Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle stabiesi hanno permesso di riscontrare come il citato pluripregiudicato, nella consapevolezza di poter subire aggressioni patrimoniali si era spogliato della titolarità dell’esercizio commerciale intestandolo ad un prestanome con lo scopo di eludere le disposizioni in materia di prevenzione patrimoniale, commettendo il reato di trasferimento fraudolento di beni e valori.
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