I dati Istat sulle stime del Pil del 2017: lieve calo debito
I
dati diffusi dall’Istat incorporano la revisione dei conti nazionali annuali relativa al triennio 2015-2017, effettuata per tenere conto delle informazioni acquisite dall’Istat dopo la stima pubblicata lo scorso aprile. In particolare le stime dell’anno 2016 incorporano i dati definitivi sui risultati economici delle imprese e quelli completi relativi all’occupazione.
Nel 2017 il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 1.724.954 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 8.019 milioni rispetto alla stima precedente. Per il 2016 il livello del Pil risulta rivisto verso l’alto di 8.800 milioni di euro.
Nel 2017 il tasso di crescita del Pil in volume è pari all’1,6%, con una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile.
Sulla base dei nuovi dati, il Pil in volume è cresciuto nel 2016 dell’1,1%, con una revisione al rialzo di 0,2 punti percentuali rispetto alla stima di aprile (+0,9%); il tasso di crescita del 2015 è stato rivisto allo 0,9% (dall’1% della stima precedente).
Nel 2017, secondo l’Istat, gli investimenti fissi lordi sono cresciuti in volume del 4,3%, i consumi finali nazionali dell’1,1%, le esportazioni di beni e servizi del 5,7% e le importazioni del 5,2%.
Il valore aggiunto, a prezzi costanti, è aumentato del 3,7% nell’industria in senso stretto, dell’1,1% nel settore dei servizi e dell’1,0% nelle costruzioni. Si è registrato un calo nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (-4,3%).
Per l’insieme delle società non finanziarie, la quota dei profitti è pari al 42,6% e il tasso di investimento al 21,2%.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato nel 2017 una crescita dell’1,6% in valore nominale e dello 0,5% in termini di potere d’acquisto. Poiché il valore dei consumi privati è aumentato del 2,6%, la propensione al risparmio delle famiglie è scesa al 7,7% dall’8,6% del 2016.
L’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari nel 2017 a -2,4% (-2,5% nel 2016), con una lieve revisione rispetto alla stima pubblicata ad aprile (-2,3%).
Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari all’1,4% del Pil.
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