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Perugia, Comotto lascia. Alvini fa il punto sui playoff, Lisi sul campionato

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Mentre le strade di Comotto e del Perugia si separano, della stagione appena conclusa han parlato mister Alvini ed il centrocampista Francesco Lisi.

Quest’ultimo ha dichiarato “Vedendo la partita di ieri Brescia-Monza pensavamo potevamo stare noi lì. Come gruppo eravamo convinti che potevamo dare molto fastidio. Il rammarico c’è stato ma ora possiamo continuare bene su questa strada anche la prossima stagione. Certo, vincendo a Brescia, con tutta la piazza che ci veniva dietro, a Perugia avremmo giocato in quindici. Con Beghetto che già conoscevo dagli anni di Pisa è stata una competizione leale da quando è arrivato. – Sul finale di intervista scatta l’aneddoto fortissimo sull’allenatore -.  In allenamento battevo un calcio d’angolo e mi sentivo baciare sul collo. Era mister Alvini. Vuole sempre che lavori al cento per cento. Però è uno degli allenatori più grandi che abbia mai avuto. Si deve sempre formare un legame all’interno del gruppo, e con l’allenatore e la Società. Quando, come noi quest’anno, lo si realizza, non è cosa da poco. Soprattutto in una piazza esigente come Perugia. La cena dopo derby e prima di Monza, voluta dal Presidente, ci aveva dato tanta carica. Sono romano come lui e ci capiamo subito con il Pres”.

  1. Tra le vere rivelazioni della Serie B che sta volgendo al termine con gli spareggi promozione, c’è sicuramente il Perugia, che quegli spareggi li ha conquistati con la fame e con la grinta, salvo poi vedersi fermare in una discussa gara giocata a Brescia.
    Ma non è adesso tempo di polemiche, perché la stagione del Grifo rimane esaltante, una tra le più emozionanti degli ultimi anni. Tra i principali autori di questa cavalcata c’è mister Massimiliano Alvini, un uomo partito dal basso che con sacrificio, umiltà e dedizione al lavoro si è costruito; uno abituato alle imprese, basti pensare alla favola Tuttocuoio, alla Reggiana portata in B contro un Bari che due anni fa in quella categoria ci si sentiva già, all’AlbinoLeffe portato ai playoff dopo due retrocessioni consecutive e successivi ripescaggi. Poi Perugia.
    Proprio l’allenatore ha parlato ai microfoni di TuttoMercatoWeb.com, queste le domande cui ha dato risposta in esclusiva allo stesso circuito: 

Dopo 21 anni di carriera e 765 panchine è arrivato a giocarsi la Serie A: che emozione è stata, a mente fredda?
“Troppo breve, un’emozione breve perché volevo e volevamo tutti arrivare ancora più avanti. Però è stata una grande emozione, quando ci siamo visti nella griglia playoff la gioia era tanta, condivisa con il mio staff e i miei calciatori, oltre che con la società: sono contento che certe sensazioni si siano vissute”.

Il cerchio intorno alla panchina nel quale vi siete uniti aspettando il risultato del Frosinone, all’ultima di campionato, è la foto della stagione?
“Ci sono state tante cose belle e ho tanti ricordi di questa annata. Anni fa c’erano le radioline, oggi smartphone e tablet, c’è uno schermo che unisce, ma le sensazioni rimangono poi le stesse, anche se i tempi cambiano: è stato un momento significati quell’abbraccio, come lo è stato l’urlo liberatorio condiviso anche con i nostri tifosi, e la gioia più grande è proprio che i miei ragazzi, alcuni giovanissimi, lo abbiano vissuto”.

 Autore a VIVICENTRO


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