L’Ufficio Misure di Prevenzione della Questura di Palermo ha dato esecuzione al provvedimento emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, in accoglimento della proposta del Questore di Palermo con il quale è stata disposta la confisca di un patrimonio riconducibile a FUMUSO Francesco Antonino cl. ‘67, per un valore complessivo stimato di circa 1 milione di euro.
Con il medesimo provvedimento il Tribunale ha anche applicato nei confronti del predetto la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con obbligo di soggiorno per la durata di quattro anni.
I
L SEQUESTRO
L’odierno provvedimento ablativo interessa un cospicuo patrimonio, già oggetto di provvedimento di sequestro nell’anno 2016, in quanto ritenuto frutto e reinvestimento delle attività delittuose del FUMUSO, e costituito da una lussuosa villa con piscina e tre appezzamenti di terreno, tutti ubicati nel comune di Misilmeri PA), nonché da quattro veicoli e rapporti finanziari.
LE INDAGINI
La pericolosità del FUMUSO è emersa quale soggetto dedito alla commissione di gravi delitti nel corso del tempo, specialmente in materia di stupefacenti; infatti, dopo aver riportato, tra il 1993 ed il 1998, condanne definitive per reati quali associazione per delinquere, ricettazione, favoreggiamento personale e per traffico illecito di sostanze stupefacenti, è stato condannato nel 2012 dalla Corte di Appello di Palermo alla pena di anni dodici di reclusione per plurime condotte di procacciamento ad altri ed acquisto di sostanze stupefacenti (del tipo cocaina e hashish) commesse nel 2006 tra Palermo, Milano e Belgrado.
Nel 2013 il FUMUSO è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo e successivamente condannato alla pena di anni otto di reclusione per il reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti in concorso.
Nel 2016, al culmine di una prolungata attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile di Palermo, denominata “Tiro Mancino”, è stato nuovamente tratto in arresto, unitamente a numerosi altri soggetti, e successivamente condannato nel 2020, con sentenza del Tribunale di Palermo, alla pena di anni sei e mesi otto di reclusione in ordine al reato di produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti in concorso.
La figura del FUMUSO emerge altresì come soggetto pericoloso in quanto appartenente alla criminalità organizzata mafiosa riconducibile, in particolare, alla famiglia di Villabate (PA); infatti, nel dicembre del 2018, nell’ambito dell’operazione denominata “Cupola 2.0” è stato tratto in arresto in esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Palermo per il reato di cui all’art. 416 bis c.p. per avere, in concorso con numerose altre persone, fatto parte dell’associazione mafiosa “cosa nostra” ed in particolare per aver fatto parte della famiglia di Villabate, alla quale è stato ritualmente affiliato nel 2017, occupandosi costantemente di attività illecite quali estorsioni in danno di imprese ed esercizi commerciali della zona nonché di traffico di sostanze stupefacenti.
Sulla base dell’acclarata pericolosità sociale del FUMUSO, l’Ufficio Misure di Prevenzione patrimoniali della Questura di Palermo ha condotto mirate indagini patrimoniali nei confronti del predetto e del suo nucleo familiare convivente, che hanno consentito di accertare una rilevante sproporzione economica tra gli acquisti mobiliari ed immobiliari effettuati ed i redditi dichiarati, la cui entità si è rilevata addirittura insufficiente a garantire anche il solo sostentamento familiare.
Tale evidente incompatibilità con i redditi ha confermato l’utilizzo di risorse finanziarie di natura delittuosa per l’acquisto dei beni oggetto di odierno provvedimento di confisca, tra i quali si rilevano alcuni appezzamenti di terreno, su uno dei quali è stata realizzata una lussuosa villa su più elevazioni dotata di piscina, solarium ed ampi spazi curati a verde, nel comune di Misilmeri.
(tutte le altre informazioni regionali le trovi anche su Vivicentro – Redazione Sicilia)