Napoli, il Piano di rischio aeroportuale in commissione Politiche urbane

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Presentato nella Commissione Politiche Urbane il Piano di rischio aeroportuale, contenuti nella delibera n. 725/2017 che domani sarà posta all’attenzione del Consiglio comunale.

Nella riunione presieduta da Eleonora De Majo, sono stati illustrati dall’assessore alle Politiche urbane Carmine Piscopo insieme al dirigente del Servizio pianificazione urbanistica generale Andrea Ceudech e al coordinatore del gruppo di lavoro Francesco Sorrentino i contenuti della delibera n. 725/2017 che domani sarà posta all’attenzione del Consiglio comunale.

Il Piano, ha spiegato l’assessore Piscopo, riguarda l’area del Comune di Napoli limitrofa all’aeroporto civile di Capodichino ed è stato redatto in esecuzione dell’obbligo previsto dal Codice della Navigazione del 2005 che per le aree a ridosso degli aeroporti prevede una serie di limitazioni legate alla sicurezza. Con il piano si coniugano le esigenze di tutela con quelle di sviluppo della città, prevedendo una differenziazione delle zone e del relativo rischio in quattro distinte aree, con differente tutela, a seconda della maggiore o minore vicinanza alla pista di atterraggio e decollo e, quindi, al rischio di incidente aereo. L’elaborazione del piano, uno dei primi adottati nel nostro Paese, è stato preceduto dall’interlocuzione con l’ENAC, l’ente preposto alla sicurezza dell’aviazione civile, interpellato anche in una fase preliminare, da quella con gli altri comuni nei quali, insieme a Napoli, ricade la zona aeroportuale. I contenuti sono stati poi aggiornati alla luce della pronuncia e delle indicazioni contenute nella sentenza dal Consiglio di Stato del 2016 con riferimento al piano adottato dal comune di Cagliari, che amplia le norme di sicurezza. Per completare l’iter, ha concluso Piscopo, resta ora da attendere il parere del Consiglio comunale, che va però espresso nei trenta giorni dall’invio della delibera per evitare di dover nuovamente richiedere i pareri già espressi. Restano poi da definire, successivamente, all’approvazione del Piano di rischio e con un confronto con l’ENAC, le curve di isorischio, tra le quali rientra l’area dell’ex ospedale Leonardo Bianchi. Una zona, ha detto, che costituisce una grande opportunità per la città, ma che si trova al confine della pista aeroportuale e, quindi, potrebbe essere di grande utilità ai servizi aeroportuali, auspicando sul punto l’inizio di una discussione che veda protagonisti la commissione e il Consiglio tutto.

Tutto il lavoro svolto, dal contenuto estremamente tecnico e che vede coniugata la materia urbanistica con quella relativa alla sicurezza aeroportuale, ha precisato il dirigente Ceudech, è stato gestito da personale interno all’ente che ha curato direttamente anche l’interlocuzione con l’Enac. Le limitazioni derivanti dal Piano, ha precisato il dirigente, si riferiscono alle nuove opere ed attività da insediare nell’area sottoposta a tutela e non producono effetti rispetto alle realtà preesistenti. Le disposizioni del Piano integrano poi la disciplina urbanistica e prevalgono su tutte le altre disposizioni vigenti. Le aree interessate dal piano, con l’indicazione delle diverse caratteristiche e del distinto regime di rischio, sono state oggi illustrate alla commissione dal coordinatore del gruppo di lavoro Francesco Sorrentino.

I consiglieri intervenuti – Lebro (La Città) e Moretto (Prima Napoli) – hanno posto una serie di quesiti relativi, rispettivamente, all’applicazione delle norme all’aviazione militare, causa di grandi preoccupazioni per i cittadini, e alla collocazione stessa dell’aeroporto, che già di per sé costituisce fonte di gravi disagi per la popolazione confinante. Sul punto, l’assessore Piscopo, condividendo le osservazioni sollevate, ha rinviato ad una riflessione più ampia da svolgersi in sede politica.


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