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Napoli, riconosciute come beni comuni l’opera di Pignataro e il Gridas

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Napoli, la Commissione Politiche Urbane ha riconosciuto come beni comuni l’opera di Pignataro e il Gridas

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apoli – La Commissione Politiche Urbane, presieduta da Eleonora de Majo, alla presenza dell’assessore alla Cultura Nino Daniele, e al Patrimonio Ciro Borriello, ha discusso oggi della delibera che individua quale bene comune immateriale l’opera artistica e sociale del maestro Felice Pignataro, fondatore dell’associazione culturale GRIDAS, e quale bene comune materiale la sua sede, di proprietà dell’Istituto Autonomo Case Popolari, con la formulazione di indirizzo politico per l’acquisizione dell’immobile al patrimonio comunale mediante permuta.

La riunione di oggi, ha precisato in apertura la presidente de Majo, ha l’obiettivo di favorire un confronto ampio, e con gli assessori proponenti, sulla delibera 51 dell’8 febbraio che i componenti di minoranza della commissione hanno già discusso lo scorso 21 febbraio (quando i consiglieri di maggioranza e gli assessori firmatari del documento erano impegnati per la manifestazione a Roma contro il debito).

Si tratta di un documento tra i più importanti e interessanti prodotti da questa amministrazione, ha introdotto l’assessore Daniele. Giudicando discutibile il fatto che il patrimonio di un Comune debba essere alienato e messo a reddito per ripagare il debito, l’assessore ha chiarito che, nel caso della delibera sul GRIDAS, non è prevista alcuna sottrazione di immobili dal piano di dismissione del Comune di Napoli in quanto la permuta con la quale verrà acquisita la sede del Gridas avverrà con un bene del patrimonio indisponibile dell’ente. Al di là del valore economico della struttura, è importante tener presente l’incommensurabile valore simbolico: essa esprime una delle esperienze culturali, formative e di inclusione più importanti della città. Si dà così avvio ad un’idea, un’azione controcorrente, che punta a mantenere nel patrimonio comunale quei beni, anche appetibili sul mercato per il loro richiamo culturale, che sono testimoni della memoria, della identità e della storia di una comunità. In questo senso – ha concluso l’assessore – è importante un impulso del Consiglio Comunale per andare in questa direzione.

E’ una delibera tra le più belle e importanti, per l’assessore Borriello, che ha espresso rammarico per l’assenza di molti consiglieri nella commissione odierna, ribadendo l’utilità di un dialogo pur nel rispetto delle diverse opinioni. E’ una delibera di indirizzo politico, sulla quale sono tuttavia opportuni alcuni chiarimenti tecnici: da mesi è in corso un confronto con l’IACP e con Napoli Servizi per individuare, nel patrimonio indisponibile del Comune, il bene immobile da permutare. E’ evidente che, una volta ultimati tutti i passaggi, la delibera sulla permuta sarà discussa in Consiglio Comunale, e non sono esclusi ulteriori approfondimenti in commissione.

Rosario Andreozzi (Dema) si è definito amareggiato per la vicenda che ha visto i commissari di opposizione riunirsi per discutere della delibera, su cui hanno espresso un parere contrario, mentre era in corso la manifestazione a Roma. Era un’opzione tecnicamente possibile, ha aggiunto Andreozzi, ma politicamente criticabile perché fa venir meno un confronto costruttivo, pur nel rispetto delle differenti posizioni politiche. Nel merito, la delibera riconosce un pezzo della storia della città, ed è importante agire rapidamente per formalizzare la permuta, che chiaramente dovrà essere votata dal Consiglio Comunale. Anche il consigliere Troncone (Misto) ha espresso rammarico per l’assenza di consiglieri nella riunione di oggi, nella quale si discute di un tema importante. Nel merito della delibera, Troncone ha espresso alcune perplessità sull’assimilabilità della sede del Gridas ad uno studio d’artista con il richiamo al D. Lgs. 42/2004 art. 51 (che attribuisce agli studi d’artista, tra gli altri, la qualifica di bene di interesse culturale). Pur auspicando il buon fine dell’atto di indirizzo, Troncone ha chiesto di valutare procedure alternative nel caso in cui non dovesse sopraggiungere la dichiarazione di interesse culturale da parte del Ministero, e ha chiesto chiarimenti su eventuali procedure analoghe messe in campo dall’amministrazione negli ultimi anni, ribadendo la necessità di un maggiore coinvolgimento del Consiglio Comunale su questioni così importanti.

L’assessore Daniele ha spiegato che non ci sono procedure analoghe avviate dall’amministrazione, anche perché la delibera in discussione è strettamente connessa al valore specifico del Gridas per il quale non si chiede solo la tutela del Ministero ma anche l’acquisizione come bene comune al patrimonio comunale. de Majo ha evidenziato l’importanza di mantenere la discussione teorica sul tema dei beni materiali e immateriali e dei beni comuni; la delibera, in questo senso, è frutto di un lavoro corretto che riconosce al Gridas il valore culturale e di vettore di emancipazione.


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