Mainolfi (Juve Stabia): “La vittoria è l’esordio dei ragazzi in prima squadra”

Saby Mainolfi, responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, ha rilasciato una lunga intervista ai...

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Saby Mainolfi, responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi di Mondoprimavera.com: tutte le sue dichiarazioni

Mainolfi (Juve Stabia): “La vittoria è l’esordio dei ragazzi in prima squadra”

 

Saby Mainolfi, responsabile del settore giovanile della Juve Stabia, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi di Mondoprimavera.com. Le sue dichiarazioni sono state sintetizzate dalla redazione di ViViCentro.it.

“Guarracino? “Lasciamolo tranquillo, ogni giorno deve lavorare sodo in campo, cercando di apprendere dai suoi compagni esperti e dallo staff tecnico di mister Padalino, i segreti e le nozioni per affermarsi. Sono fiducioso, ha la mentalità giusta. Stesso discorso per gli altri ragazzi 2002 Todisco (Torino), Della Pietra (Genoa), Esposito (Savoia), Boccia (Taranto) che sono in prestito, sono sicuro che arricchiti dalle esperienze di quest’anno, potranno nel futuro prossimo, ritagliarsi uno spazio importante come sta avvenendo per Guarracino. Per avere le giuste opportunità, i giovani calciatori hanno bisogno del coraggio dei tecnici, di strategia societaria e della pazienza dei tifosi. I nostri sono stati fortunati ad avere negli anni passati Fabio Caserta e in questa stagione Pasquale Padalino, due tecnici che hanno il giusto coraggio e tanta competenza per far crescere e far esordire ragazzi neanche diciottenni.

Premettendo che la nostra squadra Primavera, avendo ragazzi in pianta stabile in prima squadra e ragazzi in prestito, scende in campo con un’età media molto inferiore alle avversarie. Cerchiamo di avere una visione prospettica, con tutti i nostri limiti e con tutta la nostra voglia di apprendere. Proviamo a formare un calciatore pensante e che sappia adattarsi al mondo del calcio in tutte le sue forme: tecniche, tattiche e relazionali. Purtroppo o per fortuna, per raggiungere tale obiettivo, bisogna scendere in campo cercando di ragionare e scegliere. Per creare un giovane pronto per la prima squadra, gli errori individuali e le sconfitte di una squadra giovanile, sono parte importante per la crescita”.

Roberto Amodio è una fonte di sapere, parliamo di una persona che ha giocato in tutte le categorie professioniste dalla Serie A: da capitano e poi da dirigente ha creato giocatori importanti ed io da vero amico (ride, ndr) cerco di rubare tutte le nozioni possibili. Sa trasmettere sicurezza e competenza: molti di questi esordi sono frutto del suo contributo dato ai ragazzi. Come dicevo prima, queste sono le vittorie importanti all’interno di un settore giovanile, avere la fiducia della società, dei direttori sportivi e degli allenatori che si sono succeduti in questo triennio. Tutto ciò dimostra che qualcosa di buono lo si sta facendo e poi non me ne voglia nessuno, ma non esiste nessun risultato di una partita di un campionato giovanile che possa valere l’esordio di un ragazzo che abbiamo visto crescere. Leggere negli occhi di ognuno di loro le paure e le emozioni di quei momenti, è una vittoria con la V maiuscola.

Nonostante veniamo da un anno particolare, che ci proibisce di lavorare serenamente con i gruppi e con lo staff tecnico, abbiamo ottenuto importanti risultati e ciò ci rende orgogliosi: 6 ragazzi sono in club di A, 2 in club di B, impegnati tra Primavera 1 e U16 Nazionale e in linea con la società si è scelto di dare in prestito, in club di prima fascia di Serie D, alcuni 2002 che avevano già fatto presenza in prima squadra, per una loro crescita caratteriale, il tutto finalizzato anche ad entrate economiche per il nostro club.

La proprietà, nel rinnovarmi il contratto fino al 2025, ha chiesto che annualmente i ragazzi provenienti dal settore giovanile potessero fare presenze in prima squadra: abbiamo iniziato la stagione tra Coppa Italia Tim e le prime partite di campionato con 9-10 ragazzi tra titolari o subentrati. Inoltre, considerando che per questa stagione in Serie C il classe 1998 è classificato come “giovane”, certamente possiamo dire di essere in linea con i progetti del Club, avendo tra i convocati delle ultime domeniche, due ragazzi del 2002 ed uno del 2004.

La presenza del direttore Pavone è senz’altro una garanzia per il nostro lavoro e una garanzia per i ragazzi che mostrano valore. Nel suo curriculum non è facile contare i tanti giovani diventati big, con i quali ha raggiunto risultati importanti, dimostrando – continua Mainolfi – che si possono vincere campionati arricchendo i bilanci societari. È molto attento alla crescita dei nostri ragazzi, spero che possano dimostrare di poter far parte dei suoi progetti sulla rosa futura della nostra prima squadra. Parlare con lui fa rivivere storie, aneddoti e segreti della famosa Zemanlandia: una realtà che ha cambiato il modo di intendere il calcio, ancora oggi fonte di ispirazione di molti allenatori, esaltando le verticalizzazioni, l’intensità, l’aggressività, le scelte semplici e qualitative.

La mia abilitazione Figc al ruolo di responsabile del settore giovanile? E’ stato un percorso molto interessante, fatto di 192 ore di formazione presso la Scuola di Coverciano, coordinato da Filippo Galli, con docenti di primo livello e confronti quotidiani con tanti altri colleghi impegnati in club di A-B-C. E’ stato il primo corso integrale, sono contento, un giorno – continua Mainolfi – potrò dire di essere stato tra i primi abilitati. Da disposizioni Uefa, dalle prossime Licenze, per coprire il ruolo di Responsabile di Settore Giovanile bisogna essere in possesso della nostra qualifica. Segnale importante sull’attenzione da parte del Settore Tecnico al nostro ruolo che ci fa ben sperare per il futuro”.

a cura di Natale Giusti 

Fonte: www.mondoprimavera.com

 

 

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