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Adnkronos) – “Durante il Ramadan non entreremo a Rafah”.A dirlo all’Adnkronos è Avi Pazner, ex ambasciatore israeliano in Italia.
Intervistato dopo che Washington si è astenuto nella risoluzione Onu per il cessate il fuoco a Gaza, il diplomatico a riposo si dice certo che le tensioni fra Stati Uniti e Israele su Rafah potranno essere superate in una o due settimane, “la questione è come evacuare i civili, non possiamo fare una offensiva militare quando ci sono un milione e mezzo di civili”. “Gli Stati Uniti si erano già astenuti un’altra volta nel 2016, ma è la prima volta che accade in questa guerra – nota Pazner – questo è dovuto alle differenze fra Usa e Israele sulla questione di Rafah.Noi vogliamo continuare l’offensiva per eliminare il controllo di Hamas sulla Striscia di Gaza, è lì che rimane il resto di Hamas, a Rafah ci sono quattro battaglioni di Hamas”.
Gli Stati Uniti vogliono trovare una intesa su come evacuare la popolazione civile.Dopo il voto all’Onu il primo ministro Benyamin Netanyahu ha deciso di non mandare negli Stati Uniti la delegazione che doveva discuterne, ma a Washington c’è il ministro della Difesa Yoav Gallant e lui ne sta parlando. “Sono sicuro – continua l’ex ambasciatore – che arriveremo ad una intesa fra noi e gli americani, ci vorrà una o due settimane, i due partner devono continuare a lavorare insieme.
Questa è una difficoltà passeggera”. Del resto, il mese sacro islamico di Ramadan “dura ancora dieci giorni, due settimane e durante il Ramadan non entreremo a Rafah – afferma Pazner – C’e tempo per arrivare a un accordo con gli Stati Uniti.La questione é come evacuare i civili da Rafah non possiamo fare una offensiva militare quando ci sono un milione e mezzo di civili”. Non so se si può parlare di “isolamento” di Israele, ma “ci sono molte critiche, come se il mondo avesse dimenticato gli orrori del 7 ottobre, i massacri, gli stupri e tutto ciò che questa organizzazione terroristica ha fatto contro Israele”. “Ora si vede solo la risposta israeliana che, sono d’accordo, é molto forte.
Però è la risposta che bisogna dare a un gruppo terroristico che continua a minacciare Israele.E’ evidente che, dopo sei mesi di guerra, la gente ne ha dimenticato la causa.
Per questo dobbiamo fare la pace”, afferma Pazner. “Io credo che alla fine i nostri amici e alleati capiranno che Israele si sta difendendo contro un attacco terroristico e che noi siamo la prima linea di difesa dell’occidente.E’ importante che i nostri amici in Europa e negli Stati Uniti continuino a sostenerci”, conclude il diplomatico a riposo, sottolineando che, se Hamas potrà rivendicare un successo contro Israele, allora “Daesh, Hamas, la Jihad Islamica potrebbero agire in altre parti del mondo, in Europa”. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)