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Gattuso:”La grande prestazione potrebbe non bastare. Insigne? Solo se è al 100%”

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Rino Gattuso, allenatore del Napoli, è intervenuto in conferenza stampa in vista della sfida di domani contro il Barcellona. Ecco le sue dichiarazioni:

“Sappiamo che sarà una partita molto, molto difficile. Sappiamo le qualità del Barça e che tipo di squadra è. Noi in questo momento dobbiamo fare una grande prestazione, sia tecnica che tattica e forse non basterà nemmeno. C’è consapevolezza di affrontare una grandissima e servirà una grande prestazione per uscire con un risultato positivo, e forse potrebbe non bastare nemmeno.  Insigne ha fatto il 50% dell’allenamento, oggi si è allenato col gruppo. Domani voglio sentire dalla sua bocca che si sentirà al 100%. Sarà una decisione sua,  ma se non sarà al top non scenderà in campo dal primo minuto. Per quanto riguarda Lozano, non è cambiato nulla. Dopo il lockdown ha lavorato molto duramente e ha iniziato a fare ciò che io e il mio staff chiedevamo e ha iniziato a giocare di più.  Attacca gli spazi, va sempre nell’1 contro 1 e può fare la differenza. Il problema non è Lozano, ma come vogliamo far giocare la squadra in questo momento.

Differenze post-quarantena? Penso che il lockdown abbia creato uno sport diverso. Tutti siamo stati bravi a far ripartire la macchina, ma sinceramente non è calcio. Noi abbiamo giocato 12 partite in tre giorni. Non so chi abbia avuto più vantaggi, sicuramente abbiamo accumulato tanto stress. Abbiamo avuto la fortuna di centrare l’obiettivo prima attraverso la Coppa Italia, giocando alcune partite finali anche col freno a mano tirato e senza quella mentalità che mi piace. Di certo abbiamo fatto bene in questo finale di campionato, dall’andata contro il Barcellona a oggi in più di un qualcosa siamo migliorati.

Se uno va a leggere gli ultimi anni tra Milan e Napoli, i numeri dicono diversamente. Se poi l’organizzazione tattica viene scambiata come difensivismo, va bene. Non è un problema mio. Io so cosa voglio proporre ed è un problema che non mi sono mai creato. Da giocatore ho fatto cose importanti con caratteristiche totalmente differente da cosa cerco oggi come allenatore, sarà dura togliersi quell’etichetta ma va bene così.

Porte chiuse? Il pubblico è il calcio. Un calcio senza pubblico non è calcio. La tifoseria è vibrazione, ti dà un qualcosa in più. Qualche volta può essere un bene e altre volte può crearti delle problematiche. Domani ci sarà un piccolo vantaggio, perché sarebbe stato diverso venire qui con 90 mila persone a cantare.

Fabian? Ha ancora grandi margini di miglioramento. Riesce a esprimersi con un calcio tecnico e di palleggio. Può migliorare ancora tanto. Ha dato tanto e ci sta dando tanto, ha una grande carriera davanti. Queste tipo di partite per gente come Fabian, Elmas, Zielinski e Lozano, perché il Napoli ha tanti giovani, sono esperienze che bisogna vivere e che aiuteranno se si vorrà diventare un campione”

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