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Castellammare di Stabia

Corbo: “E’ tornato l’amore tra il Napoli e i tifosi, ma è allarme Reina!”

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Scrive Antonio Corbo nel suo editoriale per La Repubblica
La partita della svolta segnala tre nomi. Mertens e il suo irresistibile trotto, la rapacità del vigile Milik, la prontezza di Sarri nel correggere gli errori di Pescara. Promuove proprio i due attaccanti che aveva sacrificato a gerarchie infondate. Napoli nella notte delle beffe sogna Cavani, poi tocca la realtà: scopre Milik, l’acquisto a lungo invocato proprio dal tecnico che aveva rimodellato Higuain. Forse è nato un altro amore per i tifosi, arrivati in soli 30 mila assonnati e turbati dal grottesco mistero dell’altra notte. Il web è un oceano di modernità, ma vi navigano anche mitomani e burloni. La suggestione dell’acquisto di Cavani e certe sue frecciate contro Higuain, cuore ingrato, hanno reso credibile anche l’inverosimile ritorno. Nessuno ha osato controllare l’informazione affidandosi proprio a internet: bastava poco, l’altro bomber fuggito da Napoli ma pentito era ben lontano dagli alberghi del Lungomare, su un’altra promenade, a Monaco con il Paris St. Germain per la partita di stasera. Il delirio nella più lunga e tormentata alba di Napoli, con rincorrersi di voci fino al mattino, offre intanto un messaggio al Napoli: ha l’attivo più alto del mercato, oltre 36 milioni, ma un pubblico ancora inappagato, nella febbrile attesa del “grande colpo”, annunciato da De Laurentiis persino ai pescatori juventini delle Eolie. Un giorno il creativo presidente rivelerà di aver pensato proprio a Milik, il composto gigante che con eleganza schioda la partita all’inizio favorevole al Milan, finito poi prigioniero della sua presunzione. Proprio la stessa chiave tattica delude il Milan e porta in Napoli in vantaggio. Montella costruisce sulla destra un mulinello. Suso, che come un bengala si accende e spegne subito, converge verso Bacca, lasciando la corsia libera ad Abate. Montella completa il dispositivo bloccando le fonti di gioco del Napoli. Niang punta su Jorginho, Bacca copre Koulibaly. La reazione del Napoli comincia quindi da Albiol, con il Napoli che a sua volta aziona un congegno simile a quello milanista: Mertens con vertiginosi girotondi distrae Abate lasciando campo a Goulam, che affonda con le sue interessanti proposte. Il Milan, ora paga la sua illusione: maldestro si schiera in difesa subendo gran tiro e palo di Mertens, con tocco finale di Milik, che replica di testa saltando al settimo cielo. Un volo che ricorda i grandi cannonieri europei. Che il Napoli non sia completo lo dimostrano i due gol subiti. Il primo rilancia un allarme finora mai raccolto: ancora una volta lascia le sue impronte Reina, che subisce il diagonale di Niang addirittura sul suo primo palo. Si sdraia prima che gli arrivi il tiro. Sulle squadre ormai stanche incide lo choc dell’errore di un portiere considerato un tempo invincibile per carisma ed elasticità. In controtendenza si ricarica il Milan, Montella si accorge che tutta la mediana non protegge più la difesa, è tardivo l’inserimento di Zielinski, ecco il terzo che non può attendere quanto gli si deve. Proprio Pescara dimostrò che lui è il migliore centrocampista del momento essendo Hamsik svagato, Jorginho impreciso, Allan ancora imbolsito. Un grande serata di Mertens è un invito a sconvolgere la più oziosa burocrazia.

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